L’UNIVERSITA’ DI GENOVA VA A PEZZI MA PER SETTE DOCENTI DI LETTERE IL PERICOLO E’ LA VISITA DEL PAPA
CITTA’ BLINDATA IL 17 MAGGIO: STATO LAICO O PRIDE LAIDO?
E’ di questi giorni una interessante inchiesta del Secolo XIX, quotidiano cittadino, sullo stato dell’Università di Genova: sono emersi dati inquietanti, come un “buco” nei conti di 40 milioni di euro, come il fatto che l’ex Albergo dei poveri, sede ora di alcune facoltà universitarie, sia costato 55 milioni di euro e già cada a pezzi ad appena due anni dalla fine dei lavori o come nel 70% dei palazzi universitari non siano rispettate le prescrizioni antincendio e in sei sedi vi siano tracce di amianto. Diversi giorni di inchiesta documentata e nessuna reazione: la sindaco Vincenzi dorme, il presidente Burlando sonnecchia, i docenti universitari fanno finta di nulla: cadono calcinacci sull’aula magna, ma fanno finta che sia un refolo di scirocco. Sono mesi che accade, ma nessuno ha mai denunciato la cosa. Che strana categoria questa dei docenti universitari genovesi, sempre sottotraccia, mai una “voce di dissenso”, mai “esporsi troppo”: qua vige il conformismo, incancrenito da decenni.
Ma per fortuna ci sono i “magnifici sette” di Lettere che hanno dato un segnale di vita: per riformare l’ateneo, per la sicurezza degli studenti, per ridurre i prezzi delle loro dispense? Ma no, che pensate…per protestare contro la visita del Pontefice a Genova il 17 maggio, che diamine. Gli illustri docenti Pasero, Gibelli, Conti, Franchini, Aime, Casarino, Della Regione, hanno apposto la loro ricercata firma sotto l’ appello degli antiPapa, un documento di gran livello culturale, patrocinato da Arcigay, Ninfe Arcilesbica, Azione Trans, Città partecipata, Usciamo dal silenzio, Lila, Humpty Dumpty, Centri sociali Zapata, Terra di Nessuno e Buridda. Previsto solito corteo e mobilitazioni contro la visita del Pontefice: ” una mobilitazione per i diritti, le libertà , contro l’integralismo vaticano; nessuna contrapposizione alla visita del Papa, vogliamo mettere in discussione il ruolo del Vaticano e i suoi interventi nel dibattito pubblico di questo Paese. Vogliamo dare voce alla Genova laica, atea, quella dei diritti, faremo lezioni sul relativismo culturale e la laicità dei saperi”.
A parte che se uno non cerca contrapposizioni, non indice manifestazioni i giorni della visita del Pontefice, non crea disagio a decine di migliaia di credenti che desiderano andare a sentire la parola di Papa Ratzinger, ci chiediamo: che ci fanno a Lettere e Filosofia, durante la conferenza stampa, in bella mostra manifesti e bandiere cubane e nordvietnamite? Che ci fa un manifesto vergognoso con la foto di un giovane Ratzinger con la divisa dell’esercito tedesco accanto a una recente da Pontefice e la scritta “Soldato di Hitler” e “Schiacciamo l’infame”? Dov’è lo Stato, signor questore? Fa finta di nulla, indeciso nella scelta tra Stato laico e stato laido?
Se qualcuno avesse affisso un manifesto offensivo per l’Islam, state tranquilli che sarebbero arrivate le volanti con le sirene spiegate, ma offendere milioni di cattolici si può, vero? Anche perchè se gli islamici si offendono, sono cazzi… i cattolici al massimo scrivono una lettera di protesta…ah ah come siamo ridotti, in balia di chi urla più forte e di tanti cacasotto che si nascondono sotto la scrivania.
Un vero Stato laico è garante delle libertà religiose, rispetta i credi, favorisce le manifestazioni religiose, non le ostacola. La venuta a Genova del Pontefice è un onore per la città , un momento ecclesiale per la comunità cattolica, un giorno di festa.
Sono arrivati al punto di calcolare in 800mila euro i costi della visita del Papa, in termini di straordinari per vigili e forze dell’ordine. Cari laidi ( laici è una parola seria che non vi si addice) , è la stessa cifra che hanno sputtanato per la “notte bianca”, uno dei “grandi eventi” che “nobilita” la nostra città nel mondo. E perchè non avete calcolato quanto più di questa cifra entrerà nelle casse dell’indotto, grazie alle decine di migliaia di persone che visiteranno la nostra città in questa occasione? La risposta è semplice: perchè siete in malafede. Perchè siete una esigua minoranza che vuole imporre con arroganza alla stragrande maggioranza dei genovesi il vostro punto di vista. Persino don Gallo, in questa occasione, ha preso le distanze da voi, è detto tutto. Siete rimasti da soli, coi vostri docenti amichetti, e i vostri demenziali manifesti razzisti. I veri razzisti siete voi, intolleranti verso ogni forma ed espressione religiosa. Continuate così, le elezioni non vi hanno insegnato nulla, lo sfascio della sinistra arcobaleno ancor meno, conducete battaglie di retroguardia, incapaci di confrontarvi con la realtà : siete tristi dentro e trasmettete tristezza. Buona passeggiata e attenti ai pezzi di intonaco che cadono all’università …certe volte il buon Dio si manifesta nel modo più impensabile.
Leave a Reply