PRECARI DELLA SCUOLA: LA GELMINI HA SCATENATO LA GUERRA TRA POVERI E ORA PENSA ALLO SCIVOLO
IN PREDA A CONFUSIONE MENTALE, IL GOVERNO PROPONE UN EMENDAMENTO CHE IGNORA LA SENTENZA DEL TAR, BASTA NON SCONTENTARE LA LEGA….POI PROPONE DI REGALARE DUE ANNI DI CONTRIBUTI AI DOCENTI PURCHE’ VADANO IN PENSIONE.. PRIMA SI TAGLIA PER RISPARMIARE, ORA SI REGALA
Altro che “donne in preda a una crisi di nervi”, la Mariastella meriterebbe la parte di protagonista di una fiction, magari dal titolo “ministro in preda a confusione mentale”.
Una non ne fa ma cento ne pensa, è il suo motto.
Ovvero non applica mai le sentenze dei tribunali, ma poi trova mille escamotage per confondere le acque: alla fine il mondo della scuola è in pieno caos e la Gelmini è riuscita nell’impossibile: scatenare la guerra tra poveri, ovvero tra precari del nord e quelli del sud.
L’importante è andare dietro agli ordini della Lega, anche quando la fa precipitare nel baratro del ridicolo.
Ricordiamo che la sentenza del Tar del Lazio ha imposto al ministero la revisione, entro trenta giorni, delle graduatorie provinciali per tutelare i diritti di quei supplenti che erano stati inseriti in coda alle stesse.
Il pronunciamento del Tar in seconda istanza, più uno del Consiglio di Stato, oltre ad avere dato torto ben tre volte alla Gelmini, ha innescato una “guerra tra poveri” perchè da un lato accoglie il ricorso di quei supplenti, in larga parte del Sud, che chiedono di essere inseriti a pettine in graduatoria, ossia rispettando il punteggio di ognuno e dall’altro penalizza i colleghi che ora rischiano di vedersi annullare l’incarico.
L’errore ‘è stato quello di aver innescato questa guerra, volendo forzare un’interpretazione che non poteva prescindere dal punteggio acquisito.
Come se un concorso fissasse per legge dei paletti per cui uno con punteggio inferiore passa avanti a uno che lo ha superiore.
Ma la Lega impone e la Gelmini dispone.
Infatti è pronto un emendamento che sarà introdotto nel decreto salva-precari che modificando qualche virgola renderà di fatto necessario un altro pronunciamento del Tar, col rischio di arrivare alla Corte Costituzionale e vedersi poi una marea di denunce e di richiesta danni.
Ma la novità più emblematica del caos mentale che regna al Ministero è la proposta di uno “scivolo” di due anni da accordare ai docenti alla soglia della pensione.
Ci stanno lavorando per favorire, al termine di questo anno scolastico, il pensionamento anticipato di un alto numero di insegnanti di ruolo, al fine di evitare che nel 2010 rimangano disoccupati altre migliaia di precari. Praticamente si incentiva il pensionamento dei docenti attraverso l’abbuono di due anni di contributi, per arrivare alla soglia della pensione prima del previsto.
Siamo arrivati all’assurdo che prima di tagliano i posti per risparmiare, si mettono in difficoltà interi nuclei familiari, poi si regalano contributi e si scaricano denari sulle casse dell’Inps, creando deficit.
Andando a farsi benedire ogni filosofia di risparmio.
Tanto valere lasciare le cose come stavano: almeno non si faceva incazzare mezza Italia, sia del nord che del Sud.
Ma è possibile che si debbano sempre rimediare queste figure?
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