GLI STIPENDI DELLA CASTA NON CONOSCONO LA CRISI: SOLO IL QUIRINALE HA TAGLIATO LA DOTAZIONE
ECCO GLI AUMENTI DI STIPENDIO PER IL 2010: CSM + 21,10%, CORTE DEI CONTI + 4,26%, CNEL + 3,61%, CONSIGLIO DI STATO E TAR + 2,99%, SENATO + 0,15%…..DIMINUISCE SOLO LA DOTAZIONE DEL QUIRINALE -1,39%….ALLA FINE SONO 30 MILIONI DI EURO IN PIU’
A parole tutti stringono la cinghia, nei fatti sono costretti a farlo solo gli italiani: che sia più facile tagliare i fondi per la sicurezza o per la scuola, lo dimostra la classe politica che non ci pensa neppure a ridurre i compensi della Casta, sia che si tratti del Parlamento che degli organi giudiziari.
Che il buon esempio non venga mai dall’alto lo rilevano i dati ufficiali sui costi degli organismi istituzionali, mettendo a confronto le somme stanziate per il loro funzionamento, rapportando il 2009 al 2010.
Cominciamo dall’unica nota, se pur minima, positiva: nel 2010 il funzionamento del Quirinale costerà agli Italiani 228 milioni di euro, contro i 231,2 spesi nel 2009, una riduzione di 3,2 milioni di euro (- 1,39%) che costituisce un assoluto precedente per il Colle.
Lo stesso assegno personale del Presidente della Repubblica è stato ritoccato sotto l’inflazione programmata ed è passato da 235,2 milioni a 236,1 milioni di euro ( + 0,40%).
Accontentiamoci, visto la riduzione della dotazione complessiva.
Anche la tanto critica Corte Costuzionale non ha ridotto, ma neanche aumentato le spese.
La Camera dei deputati che tanto avrebbe dovuto ridurre i costi continua a spendere 993 milioni di euro.
Il Senato addirittura ha speso 7,8 milioni di euro in più rispetto al 2009. Passiamo ai tre organi della magistratura .
Il Consiglio di Stato e il Tar hanno speso 5,6 milioni di euro in più ( + 2,99%) , il Csm ben 6,1 milioni di euro in più ( + 21,10%), la Corte dei Conti addirittura 12,3 milioni di euro di maggiorazione ( + 4,26%).
I tre organi della magistratura in pratica hanno ottenuto complessivamente circa 24 milioni di euro in più dell’anno scorso.
La percentuale più alta di aumento lo registra il Csm.
Già l’anno prima i membri togati avevano a disposizione 5,9 milioni di euro per “compensi e altri assegni” e alla fine erano riusciti a sforare, arrivando a spendere oltre 300mila euro in più.
Tra assegni mensili (1,2 milioni di euro), indennità di presenza (2,5 milioni di euro), indennità cessazione carica (0,7 milioni di euro), rimborso spese di viaggio (1,4 milioni di euro) e varie, arrivano a costare di assegni 6, 3 milioni di euro.
Sono pochi membri di numero, pensate che la Corte dei Conti costa 300 milioni, il Consiglio di Stato e il Tar costano 193 milioni.
Insomma non si bada a spese e a stipendi.
Forse sarebe stato un bel segnale per tutti un taglio di almeno il 10% degli emolumenti, accompagnato dalla rinuncia a qualche privilegio e a qualche auto blu.
Ma ci accontenteremmo che almeno non ci infastidissero con la solita litania della riduzione dei costi della politica e affini.
I dati sono chiari e li pubblichiamo perchè è giusto che la la gente sappia che tra il dire e il fare c’è di mezzo…
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