PONTE MORANDI, LA CORTE DEI CONTI INDAGA SULLA GESTIONE DEI SOLDI DA PARTE DEI COMMISSARI BUCCI E TOTI
RIGUARDA I FONDI IMPEGNATI PRIMA PER L’EMERGENZA E POI PER LA RICOSTRUZIONE DEL VIADOTTO
Non uno, ma due. O forse più filoni aperti dalla Procura della Corte dei Conti sui soldi spesi dal commissario straordinario per la gestione dell’emergenza dopo il crollo del Ponte Morandi e dal commissario straordinario per la ricostruzione del Viadotto San Giorgio.
Tutto ciò trapela nel giorno della inaugurazione dell’anno giudiziario. E’ probabile che i magistrati, guidati dal procuratore regionale Antonio Giuseppone (dal primo marzo sarà trasferito alla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania), abbiano già notificato l’invito a dedurre ai diretti interessati: da una parte il presidente della Regione Giovanni Toti, dall’altra il sindaco di Genova Marco Bucci.
La Procura regionale della Corte dei conti indaga sulle spese di ricostruzione del nuovo Ponte Morandi e sull’attività dei commissari. Nel mirino della magistratura contabile è finito il lavoro dei due commissari, quello della ricostruzione, il sindaco Marco Bucci, e dell’emergenza Giovanni Toti. I pm della corte dei conti infatti stanno svolgendo approfondimenti per capire quanti fondi pubblici siano stati utilizzati e se questi siano direttamente collegati o meno alla costruzione del ponte.
S’indaga anche su chi abbia effettivamente sostenuto i 280 milioni di euro della ricostruzione del nuovo ponte e sul ruolo della società concessionaria che si è fatta carico di sostenerli. E ancora. La magistratura contabile ha avviato accertamenti anche sul patteggiamento da 30 milioni di euro che ha permesso ad Aspi di uscire dal processo.
I pm vogliono capire se la cifra sia stata versata dalla vecchia Autostrade riconducibile alla famiglia Benetton oppure da quella nuova e statale affidata a Cassa Depositi e Prestiti.
(da agenzie)
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