ABUSO D’UFFICIO, UE CONTRO MELONI: “NO ALL’ABOLIZIONE”
LA PROPAGANDA DI GOVERNO SI INFRANGE DAVANTI AL MURO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
La propaganda del governo – andiamo avanti sull’abolizione dell’abuso d’ufficio – a metà pomeriggio si infrange di fronte al muro della commissione Europea, che proprio ieri ha dato il via libera alla terza rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un portavoce della commissione, parlando con l’Ansa, spiega la contrarietà di Bruxelles sul disegno di legge Nordio appena arrivato in Parlamento: “Siamo a conoscenza del disegno di legge italiano che propone alcune modifiche alle disposizioni che regolano i reati contro la pubblica amministrazione – dice il portavoce –. Come spiegato nel Rapporto sullo Stato di diritto 2023, queste modifiche proposte depenalizzerebbero importanti forme di corruzione e potrebbero avere un impatto sull’efficace individuazione e lotta alla corruzione”. Risposta che arriva dopo la bocciatura da parte della destra in commissione Politiche Europee proprio della proposta di direttiva anti-corruzione che chiede agli Stati membri di rinforzare le fattispecie penali, a partire proprio dall’abuso d’ufficio e dal traffico di influenze.
Un intervento che segue quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nonostante l’autorizzazione del disegno di legge alle Camere, giovedì scorso ha chiesto alla premier Meloni di rivedere l’abolizione dell’abuso d’ufficio rimodulandolo proprio per non andare in contrasto con la direttiva europea. Negli ultimi giorni c’è stata una trattativa tra il sottosegretario Alfredo Mantovano e il consigliere per gli Affari Giuridici del Quirinale Daniele Cabras in cui il primo ha dato la disponibilità a possibili modifiche parlamentari. Il Colle quindi vigila e non si fida. Anche perché dal governo dicono che la linea è quella dell’abolizione perché è “una scelta politica”.
Ma, dietro le dichiarazioni, è probabile che la maggioranza in autunno deciderà di fare un passo indietro modificando il reato e non abolendolo del tutto. Questo non viene detto esplicitamente sia perché significherebbe fare un clamoroso dietrofront mediatico sia perché, spiegano fonti di governo, questo significherebbe tornare in Consiglio dei ministri per modificare la norma. Così non sarà e deve essere avviato l’iter parlamentare in Senato. Ma sarà proprio in quella sede che la presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno, da sempre contraria all’abolizione, chiederà di modificare il reato facendo asse con Fratelli d’Italia che non ha alcuna intenzione di andare allo scontro con Quirinale e Commissione Europea. “La posizione del governo è quella del testo con l’abolizione dell’abuso d’ufficio – spiega il sottosegretario alla Giustizia della Lega, Andrea Ostellari – poi però la commissione e il Parlamento sono sovrani e quindi decideranno loro”. Anche il capogruppo del Carroccio in Senato, Massimiliano Romeo, non esclude l’ipotesi di una modifica del reato: “Vedremo…”. L’ipotesi sarebbe quella di una modifica del reato per colpire l’abuso d’ufficio solo nei casi in cui questo avvenga in maniera “consapevole” e “diretta”.
Dall’altra parte, però, la maggioranza rischia di spaccarsi in due tronconi: da una parte Lega e Fratelli d’Italia (Bongiorno e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro), dall’altra Forza Italia, Nordio e Italia Viva/Azione che non hanno alcuna intenzione di fare un passo indietro. “Sulla riforma terremo la barra dritta, le nostre idee sono quelle di Nordio”, dice il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. Anche il deputato di Azione Enrico Costa, che farà asse con Matteo Renzi al Senato, dice che l’abuso d’ufficio può essere solo abolito. Anche il ministro della Giustizia Nordio sta facendo resistenza. Nelle ultime ore ha ripetuto un concetto preciso alle persone con cui ha parlato: “Io vado avanti sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, me lo chiedono anche i sindaci del Pd”.
(da il Fatto Quotidiano)
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