EROICA AZIONE RAZZISTA A COLLEBEATO: CINQUE COLPI DI PISTOLA CONTRO UNA STRUTTURA CHE OSPITA MIGRANTI
IL PAESE NON E’ NUOVO A EPISODI DEL GENERE… I QUATTRO GIOVANI OSPITI AVEVANO FATTO VOLONTARIATO PER GLI ABITANTI DEL PAESE DURANTE L’EMERGENZA COVID
Azione intimidatorio la notte scorsa a Collebeato, in provincia di Brescia. Alcuni colpi di pistola sono stati esplosi verso una struttura che ospita alcuni richiedenti asilo collegati al progetto Sprar. Nessuno dei migranti è rimasto ferito e le indagini sono affidate ai carabinieri che stanno ricostruendo quanto accaduto anche attraverso le telecamere di sicurezza.
Collebeato non è estranea a fatti di questo genere.
Già nell’ottobre scorso, un raid di matrice nazifascista aveva preso di mira il sindaco Antonio Trebeschi. Quel giorno, un gruppo di persone ha fatto irruzione in una casa in cui alloggiavano alcuni ospiti dello Sprar lanciando un oggetto che ha provocato una forte esplosione.
In seguito, il gruppo si è diretto davanti alla casa del sindaco Trebeschi e qui ha lanciato un secondo ordigno che ha distrutto la cassetta della posta e danneggiato il portone.
Il raid è terminato solo alcune ore dopo davanti al municipio di Collebeato dove, nella mattinata successiva, sono state rinvenute diverse scritte razziste e il disegno di una enorme svastica
Cinque spari nel cuore della notte. Non hanno ferito nessuno, con i colpi che si sono fermati contro il muro esterno e hanno raggiunto le finestre di un appartamento che fa parte di una struttura dove vivono alcuni richiedenti asilo collegati al progetto Sprar.
“Un gesto inquietante, ma cinque colpi di pistola non fermeranno la solidarietà “, dice il sindaco, Antonio Trebeschi.
In casa al momento degli spari, esplosi attorno alle 3.30, c’erano sei stranieri: due provenienti dall’Iraq, altrettanti dalla Somalia, uno dalla Siria e un altro dal Gambia.
“Parliamo di ragazzi che durante l’emergenza Covid hanno fatto volontariato e distribuito farmaci alla popolazione”, spiega il sindaco Trebeschi, che sugli spari aggiunge: “Evidentemente c’è qualcuno che ha dei grossi problemi e commette gesti simili, ma quanto accaduto non ci fa pensare di non essere sulla strada giusta. I nostri progetti di coesione sociale, che vengono condivisi dalla maggior parte della cittadinanza, non si fermano”.
La procura di Brescia ha aperto un’inchiesta affidata al sostituto procuratore Ambrogio Cassiani che sta ricostruendo quanto accaduto anche affidandosi ai video delle telecamere installate in zona e che avrebbero ripreso una persona in abiti scuri allontanarsi dalla struttura presa di mira. I carabinieri hanno già sentito gli stranieri che erano in casa la notte scorsa e la struttura Sprar è presidiata.
(da agenzie)
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