FINISCE A BOTTE , TOSI SCAPPA SCORTATO DELLA POLIZIA: LEGA DELLA VERGOGNA, 35 ESPULSI IN VENETO
IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA LEGA VENETA FINISCE IN RISSA TRA AMBULANZE E CARABINIERI…. I BOSSIANI PROTESTANO CONTRO I “TRADITORI” MARONI E TOSI
Raffica di espulsioni decise dal Consiglio nazionale della Liga Veneta riunito a Noventa Padovana: 35 i provvedimenti varati dal parlamentino veneto, che riguardano altrettanti bossiani, fra cui nomi di spicco come l’ex parlamentare Paola Goisis, il consigliere regionale Giovanni Furlanetto e molti dirigenti veneziani.
Tensione per tutta la mattinata, fino al punto che l’ex segretario veneziano Pizzolato (fra gli epurati) e il deputato veronese Bragantini si sono messi le mani addosso.
Il veneziano finisce a terra, denuncia e arrivano i carabinieri.
Portato via in ambulanza.
Tosi è stato costretto a lasciare la riunione scortato dai carabinieri.
Al termine della riunione il presidente della Regione Luca Zaia ha confermato le 35 espulsioni fra cui quella di Furlanetto.
“Io non ho diritto di voto – ha detto Zaia – altrimenti avrei votato contro”.
ll segretario veneto Flavio Tosi è stato accompagnato fino all’auto dai carabinieri intervenuti dopo le forti tensioni: Tosi si è allontanato tra gli insulti di un centinaio di “ribelli”.
La protesta inizia in mattinata.
In 150 bossiani hanno manifestato fin dal mattino in silenzio, con cerotto alla bocca e la sciarpa verde con il simbolo del Carroccio al collo, il proprio dissenso contro l’ipotesi di “purghe” che il Consiglio Nazionale Veneto della Lega doveva discutere nell’assemblea di Noventa Padovana.
I leghisti, quelli più vicini a Umberto Bossi, con l’ex parlamentare Paola Goisis in primis, si sono dati appuntamento davanti alla sede del Consiglio Nazionale.
Il silenzio che si erano imposti è stato però rotto con l’arrivo del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che nei giorni scorsi ha sempre suggerito una linea morbida, acclamato a gran voce e indicato dai manifestanti come loro guida. «Vogliamo la lista Zaia, sei il migliore» è stato il coro quasi unanime.
Desiderio svanito sul nascere dallo stesso Zaia che ha sottolineato ai giornalisti il desiderio di un esito positivo della vicenda.
«Penso – ha sottolineato – che questo non sia da evidenziare. Magari se fossi da un’altra parte mi avrebbero accolto con gli spintoni».
«Spero che questa situazione – ha detto – si risolva nella maniera migliore, facendo uscire una Lega compatta. I provvedimenti disciplinari non risolvono questo problema».
Zaia partecipa alla riunione ma senza diritto di voto.
Se Zaia è stato ricevuto quasi con una standing ovation, il segretario nazionale Flavio Tosi al suo arrivo è stato accolto da gelidi sguardi e da un fischio e da un solo buuuh, sfuggito per errore dai “ribelli” che avevano deciso di fare una protesta costruttiva e silenziosa.
Il Consiglio nazionale è a stragrande maggioranza tosiana, essendo la risultanza dell’ultimo congresso regionale (nazionale nel gergo leghista) vinto dal sindaco di Verona.
A mezzogiorno riunione ancora in corso, è uscito l’assessore regionale Marino Finozzi ed è stato insultato da un drappello di bossiani che resiste davanti alla porta.
Dal Lago: “Chi usa violenza ha sempre torto”.
«Ha sempre torto chi usa la violenza, un sistema che non è mai entrato nella storia della Lega». Lo ha detto l’ex parlamentare del Carroccio Manuela Dal Lago, candidata sindaco alla prossime amministrative di Vicenza, commentando gli scontri tra leghisti a Padova.
«C’è anche da dire però – ha proseguito Dal Lago – che chi va avanti a espulsioni, invece di trovare punti di convergenza in un partito diviso, sbaglia».
Secondo l’esponente del carroccio «è necessario ricucire e riappianare gli animi»
(da “il Mattino” di Padova)
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