LE PRIME MOSSE DELL’APPENDINO DIVIDONO I SEGUACI DI GRILLO
LA “FEDE” DEGLI ATTIVISTI E I DUBBI DEI NUOVI ELETTORI… LA VICENDA DEL CENTRO COMMERCIALE: IL M5S PRIMA CONTRARIO QUANDO ERA ALL’OPPOSIZIONE, ORA FAVOREVOLE
Da una parte gli attivisti vecchi e nuovi: quelli che hanno iniziato a credere nel Movimento anni fa o subito dopo le elezioni.
Dall’altra gli elettori, che al progetto per Torino della Sindaca Appendino hanno deciso di scommetterci anche solo per il tempo di mettere una crocetta sulla scheda del ballottaggio.
Piazza San Carlo è divisa così. Una separazione anche geografica, con attivisti più vicini al palco e pronti ad applaudire ai discorsi gridati al microfono.
E gli altri? Ai margini, qualcuno a mugugnare.
LA PAZIENZA FINITA
Avvicinandosi al palco, si incontrano le due anime del M5S cittadino.
Dopo i primi cinque mesi di governo una parte sembra aver terminato la pazienza.
E pretende i cambiamenti promessi in campagna elettorale da Chiara Appendino.
«Io l’ho votata ma per ora mi pare che abbia fatto poco – dice a mezza voce Vito Giacalone, ex dipendente statale ora in pensione – Mi aspettavo un inizio più deciso e anche un intervento per garantirci maggiore sicurezza».
Poi, si ferma e sembra guardare all’orizzonte. «Avevano detto che avrebbero pensato alle periferie ma io che vivo in corso Svizzera non ho visto nessuna differenza: c’è spaccio e l’immigrazione è fuori controllo».
IL CASO WESTINGHOUSE
Il tema del bilancio è il più sofferto per chi milita nel M5S. E i riferimenti sono tutti per il contestato centro congressi e nuovo supermercato nell’area Westinghouse.
«Cosa avrebbero potuto fare? – si chiede un altro attivista – Il rischio era di finire commissariati. Non appena saranno finite le beghe lasciate da Fassino la situazione cambierà radicalmente».
Eppure il tema dei centri commerciali e delle promesse elettorali, sembra interessare solo gli attivisti Cinquestelle.
Troppo distante e tecnico per i semplici elettori che guardano di più ai problemi ravvicinati.
«Westinghouse? Non saprei dirle – dichiara Annibale Tonelli, che vive in Borgo Filadelfia – Io abito davanti al Moi e penso che anche su quella situazione si sarebbe dovuto fare di più».
Federico Callegaro Paolo Coccorese
(da “La Stampa”)
Leave a Reply