MELONI, CON LA SPONDA DEL COLLE, SFILA IL DOSSIER MIGRANTI A PIANTEDOSI, UNA CABINA DI REGIA A PALAZZO CHIGI PER GESTIRE GLI SBARCHI
LA MELONI HA TOLTO IL DOSSIER DALLA SCRIVANIA DEL VIMINALE E L’HA TRASFERITO A PALAZZO CHIGI DOVE VERRÀ PRESO IN CARICO DA UNA CABINA DI REGIA INTERMINISTERIALE RAFFORZATA DAI VERTICI DEGLI APPARATI DI SICUREZZA
I due argomenti più importanti sono stati il Pnrr e il dossier migranti. Ed entrambi hanno un filo conduttore, condiviso dalla prima carica dello Stato e dalla presidente del Consiglio. Sia sul Piano di ripresa e resilienza oggetto di valutazione a Bruxelles, sia su quella che da oggi all’estate può diventare un’enorme emergenza, l’Italia è chiamata a fare uno sforzo maggiore, indipendentemente dalla collaborazione o dall’interlocuzione con l’Unione europea.
Su entrambi i dossier Roma deve anche muoversi da sola, se così di può dire, condizione necessaria perché poi in sede comunitaria arrivino aiuti reali. Si può fare un esempio concreto.
Meloni lo ha annunciato a Sergio Mattarella, una cabina di regia sui migranti è ormai strutturata a Palazzo Chigi, una prossima riunione si terrà martedì ed è il tentativo costante di coordinare al meglio una risposta di tutto il sistema nazionale alla progressione degli sbarchi.
Del resto il dossier ha una quota di politica estera, una di sicurezza, una finanziaria legata agli aiuti diretti alla Tunisia, una di civiltà legata allo stato dei centri di accoglienza: per questo martedì intorno a un tavolo ci saranno il ministro della Difesa, Guido Crosetto, da cui dipende la nostra Marina, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, e probabilmente anche i vertici dei nostri apparati di sicurezza.
Come nel caso dei migranti da parte di Bruxelles la cooperazione potrà essere massima se le competenze nazionali saranno dispiegate al massimo della loro efficacia. Due ore di colloquio, con l’agenda del premier che viene modificata, hanno fatto pensare a una sorta di convocazione urgente della presidente del Consiglio da parte di Mattarella. In primo luogo per l’apprensione istituzionale che suscitano le notizie degli ultimi giorni sul Piano di ripresa europeo.
(da Il Corriere della Sera)
Leave a Reply