MILANO, 350 EURO AL MESE A CHI ACCOGLIE UNO DEGLI OLTRE 3.000 SENZATETTO, PIU’ DI 1.000 SONO MILANESI DOC: CHI DICE “PRIMA GLI ITALIANI” ORA MUOVA IL CULO E METTA A DISPOSIZIONE IL PROPRIO APPARTAMENTO
E’ IL MOMENTO PER SALVINI, DE CORATO, MARONI, BECCALOSSI E LA LEGA DI VIA BELLERIO DI DARE L’ESEMPIO… POI SI PASSI A REQUISIRE UNA STANZA A QUELLI CHE SUI SOCIAL DICONO CHE BISOGNA ASSISTERE PRIMA GLI ITALIANI IN DIFFICOLTA’
Il «piano freddo» è in fase di rodaggio.
I censimenti dei luoghi d’accoglienza (2.718 i posti letto oggi disponibili) e del popolo di senza fissa dimora sono in corso.
E il Comune chiede aiuto ai milanesi: 350 euro al mese per ogni famiglia che decidesse di ospitare un senza tetto.
Progetto analogo a quello decollato lo scorso inverno nell’ambito del piano d’accoglienza dei rifugiati.
L’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, informa la commissione consiliare che sono in arrivo 8,4 milioni di euro dal Governo per contrastare la grave emarginazione e chiede alla Regione di aprire le 500 casette del Campo base di Rho Expo per poveri e sfrattati.
Milano, dal canto suo, progetta di utilizzare per l’emergenza anche l’ex ospedale di Garbagnate «che è una nostra proprietà demaniale.
«Usciamo dalla contrapposizione politica – dice l’assessore –. Anche l’ex ospedale militare di Baggio potrebbe diventare un volano per aiutare le persone in difficoltà ».
Lo scorso inverno ben 3.020 persone si sono rivolte ai centri di accoglienza della metropoli per senza fissa dimora: donna una su dieci; milanesi tre su dieci.
Basta poco per finire ai margini della società . Proprio per questo uno dei temi, in testa alle priorità , è quello della «residenza fittizia», che viene chiesta, ha precisato Majorino, «sulla base della relazione dell’assistente sociale e che consente la presa in carico del soggetto da parte del Comune».
Un tema sul quale sono al lavoro anche i Municipi. Simone Zambelli, presidente al Gallaratese/Qt8, spiega: «Se ti trovi senza casa, poi resti senza residenza, non hai più diritto alla tessera sanitaria, alle prestazioni di base, ma neppure alla presa in carico dei servizi sociali. Il nostro intento è far si che la persona che per un motivo qualsiasi, anche una separazione, finisce per strada, possa restare nel suo quartiere, avere dunque la residenza nel Municipio dov’è cresciuto».
Il censimento dice che il numero degli italiani ai margini è costante.
E costante è anche la quota dei senza tetto che rifiutano il ricovero notturno nei centri di accoglienza.
Lo zoccolo duro degli «irriducibili» conta circa 600 persone. Vengono monitorate dalle unità mobili e dalle associazioni di volontariato che collaborano al piano freddo. Allo studio c’è anche il potenziamento di una rete di centri diurni.
Ma, ancora prima, l’istituzione della «tessera salvavita», già sperimentata: «Uno strumento – ha chiarito Majorino – che riporta tutte le informazioni sanitarie, simile a quella distribuita alle persone sole e fragili».
Da maggioranza e opposizione è stato sollevato il tema «dei duemila alloggi sfitti in capo a Mm e non ancora assegnati» e della necessità di creare «un centro di ricovero per senza tetto aperto agli animali, oggi manca ed è una ragione per cui molti rifiutano una branda al caldo».
Tornando alla ricerca di famiglie disposte ad ospitare un senza tetto, il Comune chiarisce che «saranno seguite da un addetto dei Servizi sociali»,
Infine, La Casa di viale Ortles intitolata a Enzo Jannacci aumenterà la capienza per l’inverno. Quattro posti sono riservati a persone con disabilità .
I cittadini possono segnalare la presenza di persone senza tetto chiamando lo 02.88447645/6/7/8/9.
(da “il Corriere della Sera”)
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