“NESSUN MIGLIORAMENTO PER LA CRESCITA ITALIANA”: L’ANALISI DELL’AGENZIA DI RATING CANADESE DBRS
“INVECE CHE LAVORARE A UNA AGENDA CHE RISPONDA ALLA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ITALIA, LEGA E M5S PENSANO ALLE ELEZIONI EUROPEE PER CERCARE DI TRARNE UN VANTAGGIO”
L’agenzia di rating canadese Dbrs “non è eccessivamente preoccupata per il previsto deterioramento del deficit fiscale dell’Italia a condizione che i fondamentali economici del Paese non si deteriorino”.
Lo scrive la stessa agenzia in una nota precisando che “i rischi per la stabilità finanziaria causati dall’ampliamento dei rendimenti dei titoli sovrani italiani appaiono per il momento contenuti”.
Il sistema bancario, ricorda Dbrs, ha compiuto “progressi nella riduzione dello stock di crediti deteriorati e nel rafforzamento delle riserve di capitale. Inoltre, l’occupazione totale è ora al di sopra dei livelli pre-crisi e la l’esposizione verso l’estero è migliorata negli ultimi anni”.
Nello stesso tempo l’agenzia di rating, la quarta al mondo dopo Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, non prevede un miglioramento sostanziale della performance di crescita dell’Italia.
“Davanti ad uno scenario – avverte in una nota l’agezia canadese – dove c’è già un rallentamento della crescita, un calo della fiducia delle imprese e tassi di interesse più alti, Dbrs non si aspetta un miglioramento sostanziale della crescita italiana e nel breve termine, ad esempio nei prossimi trimestri, l’economia potrebbe risentirne negativamente”
Il problema principale riguarda la capacità o meno del Governo di “formulare e realizzare un’agenda pro-occupazione che sostenga, piuttosto che invertire, la performance di crescita dell’Italia”.
“Un prolungato periodo di volatilità del mercato e alti spread – afferma Dbrs – potrebbe anche rappresentare una sfida per le banche italiane, minando la fiducia delle imprese, influenzando la crescita del credito e contribuendo alla rideterminazione dei prezzi delle attività “.
Il timore, è che i due partiti di governo, Lega e M5s, continuino a “guardare alle elezioni europee di maggio 2019 come un’opportunità per ottenere qualche vantaggio, invece che lavorare su un’agenda che davvero risponda alla debolezza strutturale del Paese”.
(da agenzie)
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