Dicembre 22nd, 2009 Riccardo Fucile
L’AUMENTO SARA’ DI 1,50 EURO, MA L’AUTHORITY HA ESPRESSO CRITICHE SEVERE: CON IL PASSAGGIO AL DIGITALE, OGNI FAMIGLIA SPENDE GIA’ TRA 35 E 200 EURO IN PIU’…LA QUALITA’ DEI PROGRAMMI VA PEGGIORANDO E L’EVASIONE AL CANONE E’ ARRIVATA AL 30%, CONTRO LA MEDIA EUROPEA DELL’8%
Arriva puntuale, sotto l’albero natalizio degli italiani, il solito aumento del canone Rai: si passerà dagli attuali 107,50 euro a 109 euro.
Un aumento apparentemente contenuto di 1,50 euro, ma che nella sua globalità garantirà alla Rai una maggiore entrata di circa 24 milioni di euro. Non sarà certo il minimo aumento a svuotare le tasche degli italiani, ma esso trova le famiglie ancora alle prese con il digitale terrestre che ha imposto l’acquisto del decoder o di nuovi apparecchi televisivi.
Senza considerare i disservizi legati al decollo del nuovo sistema in molte regioni.
L’Agcom, l’Authority per le comunicazioni, ha bocciato la decisione del governo di consentire alla Rai l’aumento del canone, definendola “una manovra inopportuna, un aumento da evitare proprio alla fine del 2009, anno del passaggio al digitale, con notevoli difficoltà emerse per i cittadini”. L’Authority ha anche precisato che “i cittadini dovrebbero essere informati con esattezza quali attività il canone vanno a finanziare e quali invece sono realizzate con la pubblicità “.
Un altro aspetto di critica riguarda il sistema di misurazione della qualità dei programmi Rai (Qualitel) che “è stato ridimensionato”.
Al danno economico e al problema della corretta ricezione del digitale terrestre, si aggiunge ora l’aumento del canone che non sembra giustificato dalla qualità dei programmi. Continua »
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Dicembre 22nd, 2009 Riccardo Fucile
UN DIRETTORE DELLE FS CHE INVITA A “PORTARSI PANINI E COPERTE” SUI TRENI… SERVIZI PUBBLICI IN TILT…UN PREMIER CHE INVITA A REGALARE LA TESSERA DEL PDL COME FOSSE QUELLA DI MEDIASET PREMIUM… UNA OPPOSIZIONE CHE FA INCIUCI… MEGLIO MANGIARSI IL PANETTONE
Si avvicina Natale e l’unica “variabile” meteo-politica con cui gli Italiani pare debbano
confrontarsi è la manifestazione di inefficienza della nostra Repubblica che non sarà quella famosa delle banane, ma sicuramente meritevole almeno del “mandorlato”.
Dopo pochi giorni dal lancio della statuetta del duomo di Milano contro il premier e relative polemiche sui mandanti, salvo non trattare l’unico argomento preoccupante, ovvero la mancanza di una politica della sicurezza nel nostro Paese, eccoci ora tutti intenti a guardare con sconforto il bollettino meteo.
Mentre i romeni rimasti a Bucarest viaggiano sui treni, quelli che sono arrivati in Italia assistono allibiti al “fermo biologico” dei nostri intercity, eurostar, frecce rosse (e verdi di vergogna).
Ferrovie in tilt, migliaia di passeggeri bloccati nelle stazioni, servizi pubblici delle grandi città che non funzionano, un sfascio degno della repubblica del mandorlato.
Abbiamo persino dovuto ascoltare l’invito del direttore delle ferrovie che, invece che pensare a far transitare i treni, auspica che i viaggiatori, invece che criticare e rompere le palle, si attrezzino: “Portatevi panini e coperte”. Uno si è quasi sentito in colpa a sentire Moretti, il quale, se avesse potuto, lo avrebbe detto ancora più decisamente: “Statevene a casa, invece che prendere il treno e pretendere che si metta in moto”.
A pochi chilometri dal nostro confine, in Svizzera ed Austria i treni vanno, magari con qualche piccolo ritardo, ma procedono nella tormenta.
Da noi basta qualche ora di nevicata e siamo rovinati. Altro che frecce rosse, meglio cambiare simbolo con quello della Croce rossa: centinaia di migliaia di ore di lavoro perse, gente bloccata in vagoni senza riscaldamento, altri che hanno passato la notte nelle “accoglienti” sale d’aspetto delle stazioni, soccorsi dopo ore di attesa.
Per forza: erano usciti di casa senza panino e coperta, quei coglioni.
Tutti gli italiani escono avvolti nella coperta per abitudine, quei pochi se la sono andata a cercare, ben gli sta. Continua »
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Dicembre 22nd, 2009 Riccardo Fucile
GENOVA E’ LA SECONDA CITTA’ D’ITALIA PER RAPINE, SCIPPI E FURTI, MA DEI 100 MILIONI STANZIATI DAL GOVERNO NON HA VISTO UN EURO….IN COMPENSO SONO STATI ELARGITI 330.000 EURO A SAN CIPRIANO PER LA PISTA CICLABILE, 360.000 A CHIARI PER UN AEREO DI PERLUSTRAZIONE E 2,8 MILIONI A CANTU’ PER I VIGILI URBANI
Certo che al peggio non c’è mai rimedio: il Governo ha stanziato 100 milioni di euro per finanziare i progetti di sicurezza urbana presentati dai Comuni.
Gestiti dal Ministero degli Interni, si chiama esattamente “Fondo per la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico”: sono soldi che il Ministero ha tolto alla polizia per darli direttamente alle città .
Prevedevano bandi su temi precisi: eliminazione e riqualificazione dei campi nomadi, videosorveglianza, sale operative, strutture per immigrati clandestini e altro.
Il denaro (100 milioni di euro) doveva essere erogato in base a due criteri: popolazione e indice di criminalità sul territorio.
Era chiaro che doveva servire alle emergenze e alle città più a rischio.
Genova aveva presentato ad esempio due progetti, un sistema di videosorveglianza nel quartiere a rischio di Sampierdarena e un altro per il riordino della polizia municipale in centro, con la possibilità di risparmiare così 43.000 euro di affitti per reinvestirli in sicurezza e avere 15 agenti per turno in più sulle strade.
Altro piccolo particolare: due giorni fa sul “Sole24ore” esce la statistica sulla qualità della vita nelle varie città .
Genova risulta al penultimo posto (ovvero 106°, dietro solo a Torino) per quanto riguarda la graduatoria dell’ordine pubblico.
Massimo tasso di rapine, scippi e furti, adirittura peggio di Napoli ( 72°).
Napoli risulta avere 120 furti in casa ogni 100.000 abitanti, Genova 277 .
Ma che succede al momento della spartizione del fondo?
Quello che molti a Genova hanno definito “Uno schiaffo alla città , una vergogna” , ovvero non si vede un euro.
Ma dove sono finiti i quattrini? Continua »
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