Maggio 1st, 2010 Riccardo Fucile
IL GOVERNO PARLA TANTO DI GIUSTIZIA, MA IL DECRETO CONTRO LA CORRUZIONE, SU CUI C’ERA ANCHE L’ACCORDO CON L’OPPOSIZIONE, APPROVATO A MARZO GIACE DA TEMPO IN QUALCHE CASSETTO…I FINIANI DI “GENERAZIONE ITALIA” CHIEDONO CHE VENGA PORTATO IN AULA E APPROVATO
Un decreto legge che riceve l’approvazione bipartisan di maggioranza e opposizione è un fatto solitamente raro nel panorama politico italiano.
Il decreto anticorruzione che avrebbe quindi dovuto seguire un iter parlamentare agevolato, visto che palesi dissensi non ve ne sono, pare si sia invece intoppato in qualche meandro della vita politica del Palazzo, visto che non se ne sa più nulla.
E se a pensar male e a sollecitarne la discussione in Aula sono i finiani di “Generazione Italia”, è probabile che siano a conoscenza di qualche manovra poco chiara per mantenerlo su un binario morto.
In cosa consisteva in concreto questa proposta su cui c’era un consenso unanime?
Il disegno di legge aumentava l’elenco dei reati che facevano scattare automaticamente l’istituto dell’ineleggibilità , sia negli Enti locali che in Parlamento.
Venivano inasprite le sanzioni per i reati contro la pubblica amministrazione. E poi c’era il “fallimento politico”, ovvero l’ incandidabilità specifica dei Presidenti di Regione che avevano lasciato l’Ente sommerso dai debiti.
Con una norma del genere, tanti Governatori non si sarebbero potuti ricandidare, sia nel 2010 che nel 2005.
C’era poi il Piano nazionale anticorruzione, con tanto di Osservatorio sulla corruzione e gli altri reati contro la Pubblica Amministrazione. Continua »
argomento: Costume, criminalità, denuncia, emergenza, Fini, Giustizia, governo, la casta, PdL, Politica, rapine, sprechi | 1 Commento »
Maggio 1st, 2010 Riccardo Fucile
ANCHE CIAMPI SI E’ DIMESSO DA UN COMITATO CHE NON DECIDE NULLA, PER ORA HANNO FATTO SOLO IL LOGO… DEI 150 MILIONI PROMESSI NON E’ ARRIVATO ANCORA UN EURO: LA LEGA LI AVRA’ DIROTTATI ALTROVE….NON CI RESTA IN AUTUNNO CHE LA TRASMISSIONE SU RAI1 DI PIPPO BAUDO
Il “Comitato dei garanti” per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia è in
pieno caos, dopo la rinuncia del presidente Carlo Azeglio Ciampi, motivata da “ragioni anagrafiche” cui non crede nessuno.
Altri cinque dei trenta componenti del Comitato hanno preannunciato le proprie dimissioni per “motivi di profondo disagio”, creato dalla mancanza di fondi con conseguente svuotamento delle iniziative e il tentativo in atto di sminuirne il significato attraverso una lettura in linea con l’ideologia leghista”. In un’intervista rilasciata al “Secolo XIX”, il regista Ugo Gregoretti rivela: “Quei pochi quattrini stanziati a suo tempo da Prodi si sono ora ridotti a zero, chissà Tremonti li avrà spesi per togliere l’Ici. Il risultato è l’assoluta impotenza a progettare iniziative, ormai il Comitato è un’entità priva di potere economico, possiamo solo definire dei piani virtuali e teorici. Questo governo è rimasto latitante per un anno, poi due mesi fa si è fatto vivo Bondi, con suggerimenti governativi fiacchi e senza un quattrino. L’unica cosa da salvare è il logo”. Ripercorriamo la nascita del Comitato per le celebrazioni dell’Unità del nostro Paese.
Fermo restando che ognuno può avere le proprie motivazioni storiche per giudicarlo un evento positivo o meno, o avanzare critiche storiografiche, rimane il fatto che in qualsiasi altro Paese occidentale e non, una ricorrenza del genere sarebbe oggetto di celebrazioni e attenzioni degni dell’evento. Voluto da Prodi con uno stanziamento minimo di 150 milioni, il Comitato avrebbe dovuto gestire, insieme all’allora ministro Rutelli, una serie di interventi.
Nel calderone erano stati messi anche finanziamenti a capocchia, tipo la pista ciclabile a Imperia e l’aeroporto di Perugia che non c’entravano una mazza. Ma quando è subentrato l’attuale governo, la prima cosa che ha fatto è aumentare il numero dei componenti del Comitato, un atto non proprio qualificante. Continua »
argomento: Berlusconi, Bossi, denuncia, destra, emergenza, governo, LegaNord, Parlamento, PdL, Politica, radici e valori, RAI, televisione | Commenta »