CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA: IL GOVERNO LE AFFIDA A PIPPO BAUDO
ANCHE CIAMPI SI E’ DIMESSO DA UN COMITATO CHE NON DECIDE NULLA, PER ORA HANNO FATTO SOLO IL LOGO… DEI 150 MILIONI PROMESSI NON E’ ARRIVATO ANCORA UN EURO: LA LEGA LI AVRA’ DIROTTATI ALTROVE….NON CI RESTA IN AUTUNNO CHE LA TRASMISSIONE SU RAI1 DI PIPPO BAUDO
Il “Comitato dei garanti” per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia è in pieno caos, dopo la rinuncia del presidente Carlo Azeglio Ciampi, motivata da “ragioni anagrafiche” cui non crede nessuno.
Altri cinque dei trenta componenti del Comitato hanno preannunciato le proprie dimissioni per “motivi di profondo disagio”, creato dalla mancanza di fondi con conseguente svuotamento delle iniziative e il tentativo in atto di sminuirne il significato attraverso una lettura in linea con l’ideologia leghista”. In un’intervista rilasciata al “Secolo XIX”, il regista Ugo Gregoretti rivela: “Quei pochi quattrini stanziati a suo tempo da Prodi si sono ora ridotti a zero, chissà Tremonti li avrà spesi per togliere l’Ici. Il risultato è l’assoluta impotenza a progettare iniziative, ormai il Comitato è un’entità priva di potere economico, possiamo solo definire dei piani virtuali e teorici. Questo governo è rimasto latitante per un anno, poi due mesi fa si è fatto vivo Bondi, con suggerimenti governativi fiacchi e senza un quattrino. L’unica cosa da salvare è il logo”. Ripercorriamo la nascita del Comitato per le celebrazioni dell’Unità del nostro Paese.
Fermo restando che ognuno può avere le proprie motivazioni storiche per giudicarlo un evento positivo o meno, o avanzare critiche storiografiche, rimane il fatto che in qualsiasi altro Paese occidentale e non, una ricorrenza del genere sarebbe oggetto di celebrazioni e attenzioni degni dell’evento. Voluto da Prodi con uno stanziamento minimo di 150 milioni, il Comitato avrebbe dovuto gestire, insieme all’allora ministro Rutelli, una serie di interventi.
Nel calderone erano stati messi anche finanziamenti a capocchia, tipo la pista ciclabile a Imperia e l’aeroporto di Perugia che non c’entravano una mazza. Ma quando è subentrato l’attuale governo, la prima cosa che ha fatto è aumentare il numero dei componenti del Comitato, un atto non proprio qualificante.
Poi sono spariti pure i 150 milioni di finanziamento, mentre si sentiva l’odore di possibili inchieste e aria di scandali.
Uniamo le pressioni della Lega che ovviamente non gradisce celebrare l’unità del Paese e alla fine rimane solo il sentore di un chiaro fallimento organizzativo e d’immagine.
Siamo l’unico Paese europeo che si vergogna della propria origine e se ne frega di ricordare il nostro passato.
Berlusconi, su pressione della Lega, aveva già annunciato il proprio disimpegno: dei 150 milioni ne sono stati stanziati a dicembre solo 55 , poi sono stati divisi in due tranche da 20 e 15 milioni, alla fine non s’è visto un euro.
Sapete chi gestisce gli organismi direttivi delle Celebrazioni?
Il leghista Cota, esponente proprio di quel partito che ha gettato fango sul tricolore. A questo siamo arrivati.
Ora il premier , dopo le accuse giustificate di Fini di non fare una mazza per celerare l’Unità d’Italia, pare intenzionato a nominare (in via orizzontale) commissaria speciale la Santanchè.
Alla fine l’unica speranza di sentir parlare di unità d’Italia andrà riposta, tra le tante pippe citate, al Pippo nazionale.
Sarà Pippo Baudo infatti in autunno a presentare una trasmissione Rai in prima serata dedicata all’evento.
Meno male che Pippo c’è insomma.
E poi qualcuno nel Pdl ha avuto la faccia di criticare Fini per aver posto il problema.
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