Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
IL SINDACO DI RACALE CONTRO LA CIRCOLARE PATACCA: “LA LEGALITA’ LA FACCIO RISPETTARE CONTRO LA MALAVITA E FACENDOMI BRUCIARE L’AUTO, LA LEGALITA SI GARANTISCE RESTITUENDO I SOLDI RUBATI”
Dal Salento una lezione all’arroganza razzista di chi fa il duro contro i poveri ma poi lascia che i razzisti e gli altri sguazzino nei loro sporchi affari: “Le scrivo per dirle che io i miei Vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti, i “vu cumpra’” come li chiama qualche suo Senatore”.
Queste le considerazioni del sindaco di Racale, in provincia di Lecce, Donato Metallo, che ha scritto allo xenofobo che siede al Viminale, ossia Salvini, dopo la circolare che prevede controlli a tappeto e multe fino a 7mila euro anche a chi compra
Ha detto Metallo: ”I vigili hanno altro da fare, più importante, più giusto. Sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita… però quelli per voi signor Ministro non sono un problema), sono lì a evitare incidenti”.
Poi la questione politica: “I miei Vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà , non li manderò signor Ministro a fare la guerra ai poveri, la guerra fra poveri non ci appartiene, abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola”
“Signor Ministro — aggiunge Metallo — la legalità non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina o cocco e mandorle, la rispettiamo ogni giorno noi Sindaci in tanti e difficili modi, mettendoci contro la malavita e facendoci bruciare la macchina, denunciando le tangenti ed i grandi evasori, spiegando casa per casa come si fa la differenziata, portando i bambini alle giornate ecologiche, costruendo parco giochi inclusivi e nuove biblioteche, creando scuole di teatro comunali, garantendo scuole sicure e Gesù sorride di più, signor Ministro, quando vede ciò, sorride di più di quando viene appeso in ogni classe. Signor Ministro la legalità si garantisce restituendo i soldi rubati, mandando a casa i condannati e chi le scrive, Signor Ministro, è un garantista ma non a fasi alterne”.
(da Globalist”)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
L’ULTIMA PATACCA DI DI MAIO E’ QUELLA DI ESTENDERE L’INCONTRO AL MINISTERO A 62 SIGLE, ALCUNE QUASI SCONOSCIUTE… CRITICA ANCHE ARCELOR MITTAL: “AMPLIAMENTO INATTESO”
Sale la tensione sul fronte Ilva. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha annunciato che non
intende partecipare al vertice in programma domani e convocato dal ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio per via della scelta del ministro di coinvolgere “una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra cui quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell’ultimo tragico incidente nello stabilimento”. Per il sindaco di tratta di “dilettantismo spaccone che il Ministro Di Maio ci spaccerà per trasparenza e democrazia, ma è solo una sceneggiatura ben congegnata per coprire il vuoto di proposte e di coraggio”.
Il sindaco si riferisce alla decisione di estendere la partecipazione al tavolo a 62 sigle, alcune minoritarie e poco rappresentative. “Poco dopo le 21.30 di sabato, l’invito al tavolo Ilva del 30 luglio è stato revisionato, non integrandolo magari coi parlamentari ionici, ma estendendolo addirittura ad una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra i quali si rinvengono quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell’ultimo tragico incidente nello stabilimento, sigle dunque spesso inclini al dileggio delle Istituzioni, sigle che hanno parte della responsabilità di aver lacerato la comunità ionica in questi anni”, ha spiegato con una nota.
Il Ministro Di Maio, ha sottolinearo Melucci, ha “perciò scelto i suoi interlocutori e ha tracciato definitivamente la linea dei lavori, contro ogni nostro ulteriore possibilismo”. “Il Comune di Taranto – si legge nella nota – non parteciperà a nuove iniziative in questa forma. L’azienda e i Commissari sanno dove trovare il sindaco quando la legge della Repubblica Italiana prevederà il suo coinvolgimento”.
Un scelta, quella dell’allargamento dei partecipanti, criticata anche da Arcelor Mittal, principale socio industriale della cordata che ha rilevato la società , che parla di decisione “per noi del tutto inattesa”.
“In merito alla comunicazione con cui ieri il Ministero ha allargato ad un ampio numero di soggetti privati il tavolo istituzionale convocato per lunedì, teniamo a precisare che la nostra società non era stata messa previamente al corrente di tale decisione, che quindi anche per noi è del tutto inattesa”, ha spiegato la società .
“Siamo aperti al dialogo con tutti i portatori d’interesse e che questo avvenga nel rispetto delle istituzioni in un percorso condiviso, consono e costruttivo”, prosegue la multinazionale dell’acciaio che auspica per questo come “sarebbe utile avere al tavolo anche il Ministero dell’ambiente ed i tecnici del Governo che hanno lavorato alla loro controproposta, i quali sono ovviamente portatori di un interesse qualificato in ragione del tema oggetto dell’incontro”.
A sollevare perplessità anche il segretario della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. “Il rischio è quello di una passerella. E quello di domani mi sembra più un atto dovuto per dire che la riunione c’è stata che un confronto vero mentre io mi auguro che il ministro Di Maio capisca che il confronto è una cosa seria e non un riempitivo tra una cosa e l’altra”, ha spiegato all’Adnkronos. Eppure, l’occasione è importante visto che ArcelorMittal dovrà presentare l’Addendum migliorativo alla proposta di acquisto del Gruppo, messo a punto con il governo. Per la segretaria della Fiom Francesca Re David quello di domani è un “incontro oggettivamente informativo” che dovrà rendere però evidente anche “la volontà o meno del ministro ad aprire in parallelo un tavolo sul piano occupazionale e su quello industriale” e “fornire chiarezza sul percorso” ancora da compiere.
Intanto le opposizioni vanno all’attaco del ministro. “Caro Luigi Di Maio – scrive la senatrice Pd Teresa Bellanova – al posto di distribuire falsità e montare sceneggiate penose e fasulle su AirforceRenzi dicendo che è costato 76mila euro al giorno: che ne dici, vuoi occuparti di Ilva che perde 1milione di euro al giorno, 30milioni al mese? O ti si chiede di studiare troppo?”.
“Per come si stanno mettendo le cose, salvo colpi di scena, domani il governo chiuderà Ilva”, dichiara invece la deputata Forza Italia Mara Carfagna. “Continuando così la più grande acciaieria d’Europa non potrà essere trasformata nemmeno in un luna park come voleva Beppe Grillo. Tutto il Sud pagherebbe un prezzo altissimo in termini di posti di lavoro e di sviluppo per questa decisione sbagliata di Luigi Di Maio”
(da agenzie)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
DON RIZZOLO: “LA SUA E’ UNA STRUMENTALIZZAZIONE DEL ROSARIO E DEL VANGELO”
“Salvini? A me fa piacere che lui si dichiari cattolico, ma dovrebbe dimostrarlo anche con i fatti e seguire il Vangelo. Ma, dato che nei fatti non lo dimostra, la sua mi sembra più una strumentalizzazione del rosario e del Vangelo”.
Sono le parole pronunciate a Ho scelto Cusano (Radio Cusano Campus) da Don Antonio Rizzolo, direttore del settimanale Famiglia Cristiana, a proposito del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e della copertina a lui dedicata.
“I toni di Salvini sono aggressivi” — continua — “così li hanno definiti anche i vescovi. Sono toni che vengono imitati molto facilmente. Salvini ha dato il la, ma basta guardare quello che si scrive sui social: c’è una violenza verbale, ci sono dei toni che non hanno nulla di cristiano, ma non sono accettabili proprio dal punto di vista umano. Per ora da Salvini ci sono slogan e affermazioni, ma i risultati non ci sono. Si chiudono i porti, ma aumentano i morti nel Mediterraneo, c’è un problema anche umanitario”.
Il direttore del settimanale spiega il senso della copertina anti-Salvini: “Il nostro è stato un titolo volutamente forte. Il senso fondamentale è anche quello di attirare l’attenzione. Ma il punto di partenza è quanto affermato dalla Cei e dai vescovi: non intendiamo volgere lo sguardo altrove riguardo la questione migranti, nè vogliamo far nostri atteggiamenti sprezzanti e toni aggressivi. Qui si riferiscono non solo a Salvini, ma sicuramente anche a lui. Quindi abbiamo voluto raccontare le reazioni di questa parte della Chiesa. Dovevamo sintetizzarlo in un titolo che fosse forte e accattivante. Potevamo farlo in molti altri modi, come usare ad esempio il titolo “Altolà Salvini”, ma ovviamente l’espressione “Vade retro” ha un’eco ecclesiastica e ci sembrava più efficace.
Bisogna ricordare” — continua — ” cosa c’è dietro questa espressione. E’ un’espressione di uso popolare e guardando su Google o sullo Zingarelli c’è scritto che è utilizzato in senso scherzoso per prendere le distanze da chi dice cose accattivanti ma non sempre accettabili. Inoltre “Vade retro” è un’espressione che Gesù disse a San Pietro per dire che non stava pensando secondo Dio, ma secondo gli uomini. Il senso può essere anche: ‘Vai dietro a me, seguimi, metti in pratica il Vangelo’. Noi abbiamo pensato al “Vade retro” che vuol dire “la Chiesa prende le distanze”, dopodichè c’è anche un riferimento al Vangelo”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
APRILIA, DUE UOMINI DENUNCIATI PER OMICIDIO PRETERINTENZIONALE, NON SIA MAI CHE VENGANO ARRESTATI: LORO SONO ITALIANI, LA VITTIMA UN MAROCCHINO
Inseguito e pestato a morte. 
La caccia ad un uomo, presunto ladro, è sfuggita di mano la notte scorsa ad Aprilia, nel nord della provincia di Latina, e i giustizieri della porta accanto si sono all’improvviso trasformati in assassini.
Ne sembrano convinti i carabinieri, che dopo alcune indagini hanno denunciato due uomini di 40 anni, del posto, ipotizzando l’omicidio preterintenzionale.
A far scattare la giustizia fai da te sarebbe stata un’auto, una Renault Megane che si aggirava attorno alle 2 in via Guardapasso, una zona periferica.
I residenti, sicuri che si trattasse di ladri, hanno prima dato l’allarme al 112 e poi, senza aspettare l’arrivo di una pattuglia, si sono messi direttamente all’inseguimento dell’utilitaria.
Il conducente della Megane, dopo aver tentato la fuga, è finito fuori strada nei pressi di via Nettunense e quando i militari dell’Arma sono giunti sul posto vicino all’auto hanno trovato il corpo senza vita di un uomo di 43 anni, di nazionalità marocchina, con attrezzi da scasso in uno zaino.
Le impronte sul terreno dimostravano che erano state presenti altre persone poi allontanatesi – spiegano i carabinieri – Si fermava un’ambulanza che constatava il decesso, probabilmente di natura traumatica».
Visionate le immagini di alcune telecamere di sorveglianza e convinti alcuni testimoni a parlare, i carabinieri ritengono che il presunto ladro sia stato aggredito e ucciso. Sono così scattate le due denunce a piede libero. Uno degli indagati era rimasto sul luogo della tragedia, mentre l’altro si è infine costituito.
(da agenzie)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
NESSUN ARRESTO, DENUNCIATO A PIEDE LIBERO PER LESIONI AGGRAVATE DA ODIO RAZZIALE UN OPERAIO ITALIANO 34ENNE CON PRECEDENTI PENALI… TANTO PER CAMBIARE NON SONO STATE FORNITE LE GENERALITA’ E LA FOTO
Nel corso della mattinata di oggi i carabinieri di Partinico hanno deferito in stato di libertà , B. G., classe 1984, di Partinico (altro non si può sapere, evidentemente)
L’uomo è ritenuto uno dei responsabili dei reati di lesioni personali, aggravate dall’odio razziale, nei confronti di un cittadino senegalese, classe 1999, ospite presso un centro di accoglienza.
Le indagini dei carabinieri hanno consentito di individuare l’uomo, la cui presenza sul luogo di commissione del reato è stata confermata da diverse testimonianze. L’aggressore è un disoccupato con precedenti per lesioni e minacce.
Il giovane senegalese tre giorni fa era stato picchiato e insultato mentre stava lavorando in un bar di piazza Caterina nel comune in provincia di Palermo.
Secondo una ricostruzione al vaglio dei carabinieri ci sarebbe stato anche l’intervento di qualcuno che ha cercato di fermare gli aggressori.
Subito dopo l’aggressione, il giovane immigrato ha sporto denuncia ed è stato portato al pronto soccorso, dove sono state medicate le ferite al labbro e alle orecchie, giudicate dai medici guaribili in 7 giorni. Le indagini dei carabinieri hanno portato a identificare e denunciare uno degli aggressori.
Si cercano gli altri sei aggressori.
(da agenzie)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
COME FAR DIVENTARE COMANDANTE IN CAPO DELLE FORZE ARMATO UNO CHE NON E’ PIU’ IN SERVIZIO ATTIVO
Carlo Magrassi, ufficiale dell’Aeronautica oggi Segretario Generale della Difesa e Direttore
Nazionale degli Armamenti, è la persona giusta per diventare il nuovo comandante in capo alle forze armate.
Ma c’è un problema: non può farlo perchè è “in ausiliaria”.
Ma la ministra della Difesa M5S Elisabetta Trenta potrebbe cambiare il codice dell’ordinamento militare per consentirgli di approdare alla carica.
A raccontare la vicenda è Gianluca Di Feo su Repubblica: l’articolo spiega che Carlo Magrassi attualmente è già praticamente in pensione, troppo anziano quindi per occupare quello che una volta si chiamava Comando Supremo. Inoltre non è più in servizio attivo ma “in ausiliaria”, ossia una sorta di riserva dove vengono parcheggiati gli alti ufficiali. Il codice dell’ordinamento militare all’articolo 25 precisa: “Il capo di Stato maggiore della Difesa è scelto tra gli ufficiali in servizio permanente”.
Ma Elisabetta Trenta sta studiando un decreto di poche righe per abolire il limite d’età e l’obbligo del servizio permanente per il nuovo comandante in capo delle forze armate, anche se nel governo c’è qualche perplessità : il Quirinale potrebbe non accettare una forzatura delle norme. Ma bisogna muoversi per tempo visto che l’attuale numero uno, il generale Claudio Graziano, lascerà il prossimo 5 novembre per passare al vertice della struttura militare di Bruxelles.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
“NEMMENO GLI IDRAULICI VENGONO SCELTI PER SORTEGGIO”…. OGGI LA CONTROREPLICA
Ieri Sabino Cassese sul Corriere della Sera ha ridicolizzato la proposta di Grillo di scegliere con il sorteggio i parlamentari ricordando che nemmeno gli idraulici vengono scelti con il sorteggio e il buon Beppe gli ha risposto sul suo blog in un video in cui lo definisce “parruccone”: «Queste assemblee di persone sorteggiate a caso sono un movimento che si sta sviluppando in tutto il mondo, non capisco proprio quale sia l’esagerazione che abbiamo suscitato in certi parrucconi del nostro sistema informativo. In Ontario, in Canada, nella Columbia britannica già lo fanno».
La risposta di Cassese pubblicata oggi sul Corriere della Sera costituisce una robusta ed elegante asfaltata:
Immaginiamo un consiglio dei ministri composto di «persone scelte a caso e per tempo limitato».
All’ordine del giorno vi sono i seguenti argomenti: nuova disciplina delle esportazioni dei beni culturali; norme sulla progressione in carriera degli impiegati civili; misure per ridurre il riscaldamento terrestre; provvedimenti per la tutela delle specie viventi del mare; ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico di organi umani; ratifica ed esecuzione del protocollo n.15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; ratifica ed esecuzione della convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione di competizioni sportive; ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone concernente il trasferimento di equipaggiamenti e di tecnologia di difesa.
Molti di questi argomenti erano all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri italiano il 26 luglio scorso.
Come pensate che decida il Consiglio dei ministri, composto da «persone scelte a caso e per tempo limitato»?
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
APPELLO DEL PD AGLI AZZURRI: BLOCCHIAMO LA NOMINA IN VIGILANZA
La nomina di Marcello Foa nel cda Rai e la sua indicazione per la presidenza di viale Mazzini sta
assumendo la portata di un pesante scontro politico, non solo tra tutta l’opposizione e la maggioranza giallo-verde.
A spezzarsi potrebbero essere gli ultimi residui legami tra Lega e Forza Italia.
Silvio Berlusconi è furioso con Matteo Salvini per la scelta di un ruolo apicale, che dovrebbe essere di garanzia, senza essere stato consultato: nessuna telefonata diretta, nemmeno una consultazione con gli esponenti azzurri in commissione Vigilanza Rai. Non ci sono stati ambasciatori al lavoro e infine una scelta, quella leghista, di un personaggio così caratterizzato politicamente e culturalmente, lontano da tempo dal mondo berlusconiano.
Ma anche Salvini è irritato con il Cavaliere per il fuoco incrociato dei suoi ormai ex alleati del centrodestra. Compresi i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Le stesse parole di Berlusconi nell’intervista che pubblichiamo oggi sono un messaggio che non lascia molto spazio alle interpretazioni: molto difficilmente in commissione Vigilanza gli azzurri voteranno Foa per la presidenza.
La reazione di Salvini che filtra da ambienti della Lega attribuisce a Berlusconi un ipotetico e clamoroso cambio di passo politico e avverte che, se Forza Italia decidesse di votare contro Foa, quindi insieme al Pd, sarebbe chiaro che la prossima alleanza Forza Italia la farà con il Pd.
Una deduzione ardita, un avvertimento dai mille risvolti. Cosa intende Salvini per prossima alleanza? Quella per le regionali d’autunno e della primavera 2019? Oppure è un avvertimento generale che vale per il futuro del centrodestra?
Il vicepremier leghista in queste settimane ha accumulato una buona dose di rabbia nei confronti degli ex alleati. Non ha digerito gli attacchi al governo a prescindere dal merito, l’accusa alla Lega di far passare provvedimenti che le danneggiamo le imprese come il decreto Dignità , di soffiare sul fuoco delle polemiche che arrivano dalle organizzazioni confindustriali territoriali, a cominciare da quelle venete.
Fi infatti ha organizzato cento manifestazioni in giro per l’Italia proprio sui «disastri» del governo giallo-verde, iniziando proprio dal Veneto: domani, a Mestre, Antonio Tajani terrà una conferenza stampa per illustrare l’azione parlamentare contro il decreto Dignità .
In Parlamento in diverse occasione i berlusconiani si trovano a votare insieme al Pd. Sembra questa la prospettiva che si sta preparando in commissione Vigilanza: un’asse contro l’elezione di Foa alla presidenza della Rai.
L’appello del segretario dem Maurizio Martina va in questa direzione: «Tutte le opposizioni devono reagire a questa forzatura».
Se effettivamente si dovesse saldare tutta l’opposizione, Foa non avrebbe alcuna possibilità di farcela, come conferma Giorgio Mulè, tra i forzisti che siedono in commissione dove mercoledì si voterà . F
oa deve ottenere la maggioranza di due terzi dei componenti della Vigilanza ovvero 27 su 40 voti. M5S e Lega ne hanno solo 21: sono necessari quindi i 7 voti di Fi.
Nella Lega pensano che Fi voglia trattare altre nomine, dentro e fuori la Rai: alzare la posta per ottenere ruoli strategici a viale Mazzini ora che arriverà l’infornata di nuovi direttori e vicedirettori di rete e delle testate giornalistiche.
(da “La Stampa”)
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Luglio 29th, 2018 Riccardo Fucile
“ARROGANTI SULLA TELEVISIONE E IL DECRETO DIGNITA’ E’ CONTRO LAVORO E IMPRESE”
Sulle nomine in Rai Silvio Berlusconi attacca il suo alleato Salvini senza mezzi termini: “Vedo una forte volontà spartitoria. Il carattere unilaterale della proposta per la Rai, che la maggioranza ha concordato solo al proprio interno, mi sembra un pessimo segnale”.
L’ex Cavaliere ha inoltre aggiunto che non pensa che “l’alleanza nel centrodestra con la Lega abbia vita lunga”.
In un’intervista a La Stampa, Berlusconi esprime il suo parere: “nella prima Repubblica il Psi di Craxi per 15 anni governò a Roma con la Dc e invece nella maggior parte dei Comuni e delle Regioni con il Pci. Non credo però che questa volta accadrà la stessa cosa”.
E anche per il governo presagisce vita breve. “Se il governo mangerà il panettone, sarà molto amaro per gli italiani”.
Sul decreto Dignità , si rivolge a Salvini: “Come può la Lega permetterlo? Come può permettere che si approvi un ‘Decreto Dignità ‘ contro le imprese e contro il lavoro? Se questo è l’inizio, cosa succederà nella legge di stabilità ?”.
“Noi stiamo rinnovando e rilanciando Forza Italia, con la democrazia dal basso e con un vasto cambiamento dei vertici, per essere pronti al momento in cui l’esperimento giallo-verde fallirà “, conclude Berlusconi.
(da Globalist)
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