Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
SI SCOPRE CHE QUOTA 100 ORA PARTIREBBE DA OTTOBRE 2019, QUANDO MAGARI IL GOVERNO SARA’ GIA’ CADUTO, MA SUFFICIENTE PER PRENDERE PER I FONDELLI GLI ITALIANI ALLE ELEZIONI EUROPEE
Sulla legge di bilancio il Governo italiano ha fatto buoni progressi, ma ci sono ancora da fare delle
valutazioni tecniche, sottolinea un portavoce della Commissione dopo l’incontro a Bruxelles tra Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro Giovanni Tria, con il presidente Jean Claude Juncker e i due vice Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici.
Ma soprattutto ora la Commissione dovrà confrontarsi con gli Stati membri ed eventualmente convincere i falchi olandesi, i finlandesi, gli austriaci, insomma i più furiosi con Roma.
Giovedì tutti i leader europei arriveranno a Bruxelles per il Consiglio europeo di fine anno. Sarà l’occasione per confrontarsi, nei colloqui a margine, delle nuove carte portate da Conte ai commissari.
Nuovi saldi, che fanno scendere il deficit nominale dal 2,4 per cento – la punta dell’iceberg che ha scatenato la bocciatura europea del documento di bilancio italiano – al 2,04 per cento.
Insomma, poco al di sopra del 2 per cento, laddove la Commissione chiedeva però l’1,8, al massimo 1,9 per cento.
Messa così, il 2,04 per cento sembrerebbe la giusta mediazione tra le due posizioni, ammesso che non cresca il deficit strutturale, come promette Conte annunciando una crescita addirittura superiore alle previsioni del governo.
Ecco perchè la Commissione vuole vederci chiaro.
Arrivare all’ultimo momento a Bruxelles con una nuova proposta è servito al Governo italiano per cercare almeno di rimandare la procedura di infrazione sulla quale la Commissione si preparava a compiere un altro passo decisivo la settimana prossima, scrivendo le raccomandazioni per Roma da passare all’esame dell’Ecofin il 22 gennaio per la scelta definitiva.
Ecco, il fatto che si negozierà ancora, come sottolineano fonti del Mef annunciando che Tria si siederà ancora ai tavoli europei a partire dai prossimi giorni, può produrre uno slittamento delle decisioni finali a dopo le feste natalizie.
A quanto si apprende, l’ormai nota ‘quota 100’ sulle pensioni, la più invisa ai leader europei, scatterà solo a ottobre dell’anno prossimo. Tenuto conto dell’esigenza di “garantire la continuità e il buon andamento dell’azione amministrativa” i lavoratori pubblici che conseguiranno il diritto alla cosiddetta Quota 100 entro il primo aprile 2019 potranno andare in pensione dal 1 ottobre 2019, si legge nella bozza di provvedimento sulla previdenza secondo l’Ansa.
Anche Tria, in evidente difficoltà in un Governo che con l’Ue ha tirato la corda fino all’ultimo, parla in termini positivi al termine dell’incontro.
“Evitare la procedura? Sto lavorando per questo: sono molto ambizioso, non mi sarei seduto al tavolo per risultato minore”, dice Conte. Se andrà davvero così, lo si capirà nel confronto tra i leader nazionali, come sempre in una Unione in cui non decidono le istituzioni europee in quanto tali ma gli Stati.
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
TAGLIATI 3,5 MILIARDI DA QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA (DA 16,7 A 13,2 MILIARDI)… GLI ALTRI 3,5 SONO ALEATORI, HANNO GONFIATO ANCORA LE DISMISSIONI FARLOCCHE
Dal 2,48% al 2,04%, che tradotto in soldi fanno circa 7,5 miliardi in meno.
Al termine di un faccia a faccia a Bruxelles con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, durato più di due ore, è il premier Giuseppe Conte a rivelare l’ultima carta giocata dal governo italiano per provare ad evitare la procedura d’infrazione.
Eccola la nuova manovra, con un taglio imponente sul fronte del deficit.
Una retromarcia rispetto alla linea oltranzista del 2,4% per tre anni sbandierata dai 5 Stelle sul balcone di palazzo Chigi il 27 settembre.
Il premier è fiducioso e riferisce che l’Ue ha ritenuto la proposta “importante e significativa”.
La Commissione, attraverso un suo portavoce, è più cauta: “Buoni progressi sono stati fatti, la Commissione europea valuterà ora le proposte ricevute, i lavori continueranno nei prossimi giorni”.
Il governo italiano spera che la lunga e delicata partita sulla legge di bilancio possa chiudersi con l’impegno messo in campo, ma nelle ore precedenti all’incontro da ambienti europei è filtrata la richiesta di scendere ulteriormente, fino all’1,8 per cento. La differenza è minima (lo scostamento è di circa 3,6 miliardi), ma allo stesso tempo Conte sa che ha già ottenuto da Matteo Salvini e Luigi Di Maio l’apertura più ampia possibile. I due vicepremier non sono disposti ad andare oltre.
Il premier rassicura sul fatto che il governo “non rinuncerà a nulla” sul versante delle due misure cardine della manovra, cioè il reddito di cittadinanza e la quota 100, na non è vero.
Come si è arrivati al 2 per cento?
Per scendere dal 2,4% iniziale si è innanzitutto intervenuto con uno sgonfiamento delle due misure care a Lega e 5 Stelle. Il Fondo per l’attuazione del programma di governo passerà da 16,7 a 13,2 miliardi.
Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro della Lega, ha già messo nero su bianco in un’intervista al Corriere della Sera il risparmio previsto sul versante quota 100: 2 miliardi. 1,5 arriverebbero dai 10 in cassa per il reddito di cittadinanza (9 più 1 per i centri per l’impiego).
Il restante 0,2% viene racimolato da un piano di dismissioni rafforzato rispetto a quello indicato nell’ultimo documento di bilancio.
(da “Huffingtonpost“)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
IL SOLITO MERCIMONIO PER CREARE UN GRUPPO DI ASCARI “RESPONSABILI” PER UN GOVERNO AL SERVIZIO DI POTERI FORTI E RAZZISTI… COSI’ DECRETA LA FINE DEL PARTITO DELLA SEDICENTE “RIVOLUZIONE LIBERALE”
Matteo Dall’Osso è solo il primo. Silvio Berlusconi esce allo scoperto e annuncia la “campagna
acquisti” che possa facilitare un cambio di governo.
“Non conosciamo i nomi ma conosciamo i discorsi tra esponenti dei M5s e i nostri senatori per creare un gruppo autonomo di responsabili per dar vita a un nuovo governo” ha detto il leader di Forza Italia intervenendo alla presentazione del libro di Bruno Vespa.
Serve un nuovo Governo, spiega Berlusconi, anche perchè, pur auspicando il via libera dell’Ue, “la manovra è da riscrivere: i mali sono già arrivati, i titoli di Stato hanno perso valore” e inoltre “non ci sono avvisaglie buone in nessun settore” dell’economia.
Secondo Berlusconi “il reddito di cittadinanza è una bufala, un bluff: se a ogni cittadino 780 euro a mese, otto miliardi danno meno di un milione di percettori di questo reddito. Sono certo che ci sarà una nuova recessione”.
Berlusconi ne ha anche per Salvini: “Abbiamo detto a Salvini, prova a fare il governo ma tieni nel programma il centrodestra. Ma questo non è accaduto. Siamo a una situazione in cui Salvini non rispetta gli impegni con la Lega. Ha stipulato un contratto privato con M5s, ma un altro pubblico con migliaia di elettori”. Ciononostante il Cavaliere auspica che Salvini “torna a casa” e assicura che il premier di un nuovo governo di centrodestra “dovrebbe essere Salvini per l’accordo che avevamo preso prima delle elezioni”.
Berlusconi non vede però un delfino che possa sostituirlo, o almeno “tutti i delfini che si sono presentati si sono rivelati tutti delle sardine…”.
Anche per questo alle Europee “è molto probabile che mi presenti in tutti i collegi, magari seguito da una donna: varrebbe tra il 3 all’8% in più” assicura.
Discorsi già sentiti…
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
“UN RAGAZZO SORPRENDENTE, SOLARE, CHE NON SI FERMA MAI”, UN SIMBOLO DELLA GENERAZIONE DEI FIGLI D’EUROPA
“Mi aveva appena mandato un paio di Whatsapp, era lì tra i mercatini di Natale, poi non lo abbiamo più sentito. Da Strasburgo sono arrivate le prime notizie. E abbiamo iniziato a preoccuparci…”. Sebastian è una delle ultime persone ad aver avuto un contatto diretto con Antonio prima che all’angolo di una stradina dove stava passeggiando, dal nulla, spuntasse Cherif Chekatt.
Gli sguardi si incrociano, Cherif ha in mano una pistola, mira alla testa, spara. Antonio cade a terra, le due ragazze che sono con lui si rifugiano dove possono.
È un martedì sera come tanti, sono da pochi minuti passate le 20 e Strasburgo è appena piombata nel caos per mano di uno sparatore, in seguito si scoprirà un criminale radicalizzato.
Antonio Megalizzi è il 28enne giornalista italiano che ha avuto la sfortuna di aver incrociato lungo il suo cammino la cieca follia omicida di Cherif Chekkat.
Tre vittime e sedici feriti tra cui c’è Antonio, ora in coma tra vita e morte: il proiettile è arrivato alla base del cranio, vicino alla spina dorsale, e per il momento non sembra essere operabile.
Antonio si trovava nella città francese come volontario per Europhonica, primo format radiofonico universitario internazionale che segue le attività dell’Europarlamento.
Un lavoro che gli permette di conciliare i suoi due più grandi interessi: la radio e l’Europa.
Fa la spola tra Trento, dove vive e frequenta il corso di laurea magistrale in Studi europei e internazionali, e Strasburgo dove segue le sessioni plenarie del parlamento Ue.
Chi condivide con lui la quotidianità lo descrive come un ragazzo instancabile sul lavoro. “Un ragazzo sorprendente, solare, che non vuole fermarsi mai”, racconta ancora Sebastian di Radio80, emittente privata di Rovereto.
È qui infatti che Antonio lavora regolarmente, da circa due anni: a giugno dell’anno prossimo spera di portare a termine il ciclo di articoli per ottenere il tanto inseguito tesserino da giornalista pubblicista.
Studente e reporter, smanettone del computer, un tipo “smart” come suol dirsi. Ma pure un attivista innamorato dell’Unione Europea.
Solo sabato scorso era nella sua città per distribuire volantini per l’associazione Trentino-Europa, per far conoscere le istituzioni europee ai suoi concittadini.
“Con Antonio prendevamo il caffè tutti i giorni, ora siamo sconvolti, non fatemi dire altro”, chiude Sebastian.
La famiglia Megalizzi, originaria di Reggio Calabria, si è trasferita nella provincia trentina quando Antonio aveva appena cinque mesi, nel 1990. Appena avvisata dalla Farnesina dell’accaduto è partita per Strasburgo insieme alla fidanzata Luana: “Questo viaggio doveva essere per lui una bella esperienza professionale, di arricchimento. E invece è capitato nel posto sbagliato nel momento sbagliato”.
Quindi la corsa all’ospedale accademico di Hautepierre, nella periferia della città francese: “Inizialmente la situazione sembrava molto più semplice. Non abbiamo avuto da subito la percezione della gravità della situazione”, ha raccontato Luana.
Suo padre, il suocero di Antonio, parla di notizie “non buone”. I medici volevano operare già in mattinata ma si sono dovuti fermare: la posizione del proiettile è troppo delicata. Si aspetta, in un silenzio fatto di riserbo e dolore.
Per le vie di Strasburgo, con Antonio, c’era Caterina Moser, una delle due ragazze che passeggiava con lui prima che dal buio sbucasse Cherif.
Anche lei lavora per il progetto universitario Europhonica. È ancora sotto choc, racconta al Tg Rai del Trentino: i ricordi sono confusi, ben poco da mettere a fuoco tra i ricordi di normale serata diventata tragedia nel giro di un istante. È sana e salva per pura fortuna.
Alle sei di questa mattina ha scritto sul suo Facebook: “La mattina svegliarsi e preoccuparsi per le calze bucate. Per l’autobus che non passa. Per l’intervista che non si riesce a fare. Per il supporto del cellulare che non hai. Per il montaggio che deve essere fatto in tempi brevi. Per la tesi. Perchè piove. O perchè fa caldo. O per qualsiasi altra cosa. Ma non conta niente. Non vale niente. Oppure conta tutto, e vale tutto, sorprendendosi vivi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
I PARAMETRI SONO DIVERSI, DAL TASSO DI CRESCITA ALLA DISOCCUPAZIONE, DAL DEBITO ALLO SPREAD… IL CONFRONTO TRA UN’ECONOMIA SANA E UNA IN RECESSIONE
Il paragone tra Francia e Italia, purtroppo per noi, non regge. 
Con i cugini d’Oltralpe condividiamo molte cose ma non lo stato dell’Economia. A confrontare i dati pubblicati dalle Autumn Forecast della Commissione Europea, ora sotto il tiro dei gialloverdi che reclamano egual trattamento, le differenze sono rilevanti.
A partire dal tono dell’economia, brillante in Francia e vicino alla recessione in Italia: Parigi viaggia il prossimo anno all’1,6 per cento e noi siamo sotto l’1, come ci attestano tutti i previsori internazionali, se andrà bene. Investimenti e disoccupazione in calo al 9 per cento in Francia, investimenti che stentano e disoccupazione al 10,4 per cento in Italia.
La partita si potrebbe chiudere qui, se non fosse che i gialloverdi pretendono che all’Italia venga concesso lo stesso – ipotetico – trattamento della Francia e dunque che non venga aperta la procedura d’infrazione.
Due errori: il primo è che la nostra procedura d’infrazione è per il debito che raggiungerà il prossimo anno il 131 per cento del Pil e non è calato come prevedono le regole europee, mentre in Francia è stabile al 98,5 per cento; il secondo è che, come ha già detto la Commissione, non è affatto escluso che la procedura – per deficit, sia inteso – non verrà aperta quando come per tutti si esamineranno i conti a consuntivo in aprile.
Si può insistere sottolineando che la Francia il prossimo anno arriverebbe oltre il 3 per cento forse al 3,5 per cento di deficit.
Anche in questo caso bisogna guardare bene dentro le cifre e non basarsi sull’apparenza. Il deficit del prossimo anno stimato dalla Commissione per la Francia era già salito al 2,8 per cento ma questo, come rilevano le stime di autunno di Bruxelles, è dovuto a misure una tantum per circa un punto di Pil.
Di conseguenza il deficit-Pil effettivo sarebbe di circa l’1,9 per cento nel 2019, tant’è che per il 2020 la Francia già stima di tornare all’1,7 per cento. Il picco “one-off” è dovuto all’effetto temporaneo di una radicale riforma del sistema fiscale delle imprese che viene introdotta dal prossimo anno e che provocherà un mancato gettito dovuto alla contemporanea restituzione di crediti di imposta e al ritardo di incassi della nuova ritenuta alla fonte.
Al netto di questa operazione siamo all’1,9 per cento con ampi margini per il nuovo intervento da una decina di miliardi deciso da Macron per sedare la rivolta dei gilet gialli che lascerebbe il deficit ben sotto il 3. Del resto lo spread francese con il bund, seppure in salita da quando il ceto medio francese è in piazza perchè sale il prezzo del gasolio, è a quota 45 mentre noi siamo almeno quattro volte più in alto. E’ il giudizio dei mercati.
Per questo motivo più che chiedere alla Commissione di lasciarci fare come la Francia, come fanno i gialloverdi, è molto meglio tentare di richiamare il ruolo politico della Commissione Juncker, sottolineare come l’isolamento dell’Italia sia paradossalmente dovuto alla sommatoria di vari sovranismi europei e chiedere un processo d’appello mostrando buona volontà e facendo leva sui molti nostri guai, a cominciare dalla polveriera del Sud.
(da “La Repubblica”)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
NON SOLO GLI IMMIGRATI, ORA SI PROPAGA L’ODIO NEI CONFRONTI DEI POVERI… AD AVERSA UNA BABY GANG ATTACCA VOLONTARI CHE DISTRIBUIVANO BEVANDE CALDE E CIBO… ORMAI HANNO SCOPERCHIATO LA FOGNA
I volontari della Caritas di Aversa hanno denunciato di essere stati aggrediti da una baby gang nella notte tra sabato 8 e domenica 9 dicembre, mentre assistevano i senzatetto in stazione.
Don Carmine Schiavone, il responsabile dell’organismo pastorale della città in provincia di Caserta, ha raccolto la testimonianza del gruppo e ha quindi raccontato quanto successo ai Carabinieri.
A spintonare e offendere i volontari, secondo Schiavone, una decina di minori che hanno agito per colpire i senza fissa dimora.
Nessuno degli aggrediti ha avuto bisogno di cure mediche. I carabinieri stanno indagando sull’episodio, cercando di ricostruire l’accaduto e di identificare i minorenni visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona.
“I volontari — ha spiegato il sacerdote all’Avvenire — stavano facendo il consueto giro notturno, attività tesa a fornire sostegno morale e beni di conforto ai senza fissa dimora che abitano le nostre piazze. Il gruppo dei dieci minorenni ha scambiato una delle volontarie per una senza dimora che noi abbiamo tolto dalla strada e sta in accoglienza. Si sono avventati contro di lei insultandola e poi aggredendola fisicamente con degli schiaffi. I volontari hanno cercato di scappare, ma li hanno inseguiti urlando che non dovevano aiutare i ‘barboni’, chiamandoli in tutti i peggiori modi”.
Gli stessi clochard, secondo Schiavone, sarebbero stati l’obiettivo delle violenze. “Alla stazione sono solo italiani — precisa don Carmine — e quindi in questo caso non siamo di fronte a un caso di razzismo verso gli immigrati ma di intolleranza nei confronti dei più poveri, il gusto di picchiare i clochard”.
Lo stesso episodio era successo cinque anni fa. All’epoca il sacerdote chiamò subito la Polizia e gli aggressori, sempre minorenni, vennero arrestati. Ora, racconta infine don Carmine, i Carabinieri hanno deciso di scortare i volontari nelle uscite in notturna.
“È proprio assurdo. Ma siamo arrivati a questo livello…”, ha concluso il sacerdote.
(da agenzie)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
IL FONDATORE DELLA ONG SPAGNOLA PROACTIVA: “UN ABBRACCIO A SALVINI E AI SUOI AMICI”
A luglio le foto del suo salvataggio, il suo sguardo impietrito di chi aveva visto la morte in faccia,
avevano fatto il giro del mondo: ora Josefa, la donna di origine camerunense salvata il mare dall’equipaggio della Proactiva Open Arms, la nave della Ong spagnola, dopo il naufragio a bordo di un barcone nel Mediterraneo, è tornata a sorridere.
L’immagine di Josefa che accenna un sorriso è stata postata dal fondatore di Proactiva, lo spagnolo Oscar Camps in un tweet. Nel suo post l’attivista spagnolo si rivolge a Matteo Salvini, salutandolo con un abbraccio.
Già a luglio, dopo il salvataggio di Josefa, Camps e il ministro dell’Interno si erano scambiati accuse e sarcasmo via Twitter. “La nave Ong va in Spagna con donna ferita e due morti… Non sarà che hanno qualcosa da nascondere?”.
Camps aveva risposto seccamente: “Perchè l’Italia non è un porto sicuro, nè per noi nè per le persone che salviamo e che tu vuoi rimandare in Libia. Ti manderemo una cartolina!”.
Il rituale dei saluti e degli abbracci è stato ripetuto anche oggi.
(da agenzie)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
SALVINI SARA’ DISTRATTO, NON SE NE SARA’ ACCORTO
I Verdi chiedono la chiusura di alcune pagine Facebook che inneggiano alla camorra. “Sono pagine inquietanti che inneggiano alla camorra e alla malavita in modo esplicito — denunciano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli — Ci sono addirittura video in cui si riprendono le stese e sparatorie. Chiediamo alla magistratura di verificare se tramite queste pagine si scambiano messaggi i delinquenti e anche i carcerati che non potrebbero interagire con il mondo esterno”.
Sono pagine, fanno sapere in una nota, “che inneggiano alla camorra, che pubblicano video in cui sparare in aria con pistole e mitragliatrici o girare senza casco seminando il panico lungo le strade del napoletano è la normalità . Capitolo a parte è dedicato ai post contro gli “infami” cioè coloro che diventano testimoni di giustizia contro la criminalità ”.
(da agenzie)
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Dicembre 12th, 2018 Riccardo Fucile
A SCORZE’ VANDALIZZATO UN BUS: VETRI E PORTE SFONDATI, ARREDI ROTTI, SPECCHIETTI DIVELTI… LE FAMIGLIE RIFONDONO I DANNI
I Carabinieri di Scorzè hanno denunciato in stato di libertà otto giovanissimi (classi
2002-2003-2005) studenti tutti di ottima famiglia, per danneggiamento ai danni di un autobus ACTV.
L’autista dell’autobus della linea extraurbana da e per Scorzè, gestito da una ditta sub-appaltatrice, si trovava davanti ad una sorpresa la mattina quando andava ad aprire il mezzo parcheggiato per la notte.
Vetri e porte sfondate, arredi rotti, specchietti diventi, insomma qualcuno la sera prima si era “divertito” molto.
Subito dopo il fatto, avvenuto come si ricorderà lo scorso 4 novembre, i Carabinieri hanno avviato le indagini, poi integrate con la presentazione della relativa denuncia, giungendo in poco tempo a stringere il cerchio attorno ad gruppo di giovanissimi del posto.
Gli otto ragazzi hanno ammesso davanti ai Carabinieri ed ai genitori costernati le proprie responsabilità .
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che i giovani si erano ritrovati per passare il sabato sera ai margini del parcheggio di via Soranzo. Dopo un po’, annoiati e stanchi della serata che non “decollava”, decidevano di organizzare un gioco eccitante quanto sciagurato: dare l’assalto vandalico all’autobus di linea che era regolarmente parcheggiato lontano da sguardi indiscreti e che probabilmente avrebbero dovuto pure prendere al lunedì per andare a scuola.
I ragazzi a turno, in un vortice di delirio, prendevano quindi bastoni e pietre trovati poco distante e iniziavano a spaccare vetri e specchietti.
Come se non bastasse uno dei ragazzi si metteva anche a riprendere con il telefonino la bravata per il gusto di poterla poi mostrare ad altri amici e diffondere sui social.
I ragazzi sono stati quindi denunciati all’A.G. dei Minori di Venezia davanti alla quale dovranno rispondere del reato di danneggiamento, in particolare sette ragazzi di 15-16 anni mentre per il tredicenne, non essendo imputabile, è scattata comunque la segnalazione.
Le famiglie del posto e rispettabili, nella più totale costernazione, hanno già raggiunto un accordo con la società per rifondere i danni.
(da “il Gazzettino”)
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