Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
ARRIVA IL SOCCORSO A PUTIN ANCHE DEL CAPO MUSULMANO INCIUCIATO CON IL POTERE DEL CREMLINO: “LA GUERRA VA CONDOTTA FINO ALLA FINE”
Il sedicente muftì supremo di Russia, Talgat Tadzuddin, il presunto capo dei musulmani del Paese, ha espresso posizioni apertamente a sostegno delle ragioni della guerra russa in Ucraina.
Celebrando a Ufa, capitale della regione tatara del Baskortostan, la festa di Id al-adha, in russo il Kurban-Bajram in cui si ricorda il sacrificio di Isacco, e in occasione della conclusione del grande pellegrinaggio alla Mecca, nel suo discorso Tadzuddin ha dichiarato che tale guerra va “assolutamente condotta fino alla fine, affinché nessun fascista o parassita rimanga accanto a noi, perché per costoro non bastano gli insetticidi, è come una peste bruna da cui preghiamo che l’Altissimo ci liberi”.
Tadzuddin aveva appoggiato la guerra già nei mesi scorsi; ad esempio quando a marzo aveva dichiarato che i musulmani di tutto il mondo «sono per la pace, e nessuno è felice della guerra, ma l’operazione speciale in Ucraina è una misura necessaria». Ora il muftì è andato molto oltre quelle dichiarazioni, esprimendosi in toni particolarmente aggressivi.
Ha specificato che “quando il tuo vicino di casa è infestato dai parassiti, una turba di nazionalisti e di neonazisti, che nel corso di ben otto anni (due volte di più della Grande Guerra patriottica) si adoperano sistematicamente per lo spargimento di sangue e il genocidio nella terra molto sofferente del Donbass, noi non possiamo starcene tranquilli e rimanere a guardare, l’indifferenza non è ammissibile”.
Secondo l’agenzia missionaria del Pime, l’uso di terminologie specifiche nelle invettive contro gli ucraini, peraltro, fa propendere per una forte pressione del Cremlino su tali dichiarazioni di patriottismo islamico, anche per contrastare le spinte separatiste dei tatari del Volga, che la guerra ucraina ha decisamente riattivato.
Tadzuddin ha di molto superato con le sue affermazioni gli stessi proclami del patriarca ortodosso di Mosca Kirill, ora inserito nelle liste delle persone sotto sanzione non solo inglesi, ma anche canadesi.
La guerra rivela così il grado di radicalismo religioso delle due religioni maggioritarie della Russia, l’ortodossia e l’Islam, ma la prevalenza di soldati di religione musulmana nell’esercito russo sembra in qualche modo favorire le ragioni di Allah, rispetto a quelle del Cristo russo.
Il gran muftì ha concluso le salat, le canoniche preghiere collettive, con le invocazioni per la fortuna del popolo russo e la salute del presidente Putin. E ha ricordato che quest’anno hanno adempiuto al hajj, il grande pellegrinaggio che costituisce il quinto pilastro dell’Islam, oltre 12 mila fedeli dalla Russia, compreso un gruppo di musulmani provenienti dall’autoproclamata repubblica di Donetsk, sottolineando il ruolo di grande protagonismo del Paese nel panorama mondiale della religione islamica.
(da agenzie)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
L’ATTORE FRANCESE HA RISPOSTO CON ENTUSIASMO ALL’INVITO DEL PREMIER UCRAINO
Un viaggio legato ad un progetto: Alain Delon, ha accettato l’invito del
presidente ucraino Volodymyr Zelensky di andare in visita a Kiev per testimoniare personalmente il suo sostegno al Paese contro l’aggressione russa.
A riferirlo è il quotidiano francese Le Point, precisando che l’attore 86enne ha risposto con «entusiasmo» all’invito di Zelenksy, fatto recapitare dall’ambasciatore ucraino in Francia, Vadym Omelchenko.
La visita di colui che viene soprannominato «il Samurai» sarà al centro di un programma tv concepito e prodotto dall’amico di Delon, Cyril Viguier, per le emittenti Canal+ e TV5 Monde, la cui diffusione è prevista in 200 Paesi e 22 lingue.
In vista di quella trasmissione, l’attore – che ha visibilmente recuperato le forze dopo l’incidente cerebro-vascolare del 2019 – ha già girato alcune scene a Parigi, in luoghi finora segreti.
Dalle poche indiscrezioni filtrate Delon avrebbe recitato alcuni brani del libro «La nostra anima non può morire» del poeta Taras Shevchenko, eroe nazionale in Ucraina, dedicati alla libertà. A fine luglio altre riprese si svolgeranno all’Istituto culturale ucraino di Parigi, che ospita una mostra dedicata alla star francese e all’ammirazione che Zelensky nutre per lui.
La sede dell’Istituto culturale ucraino non è altro che l’hotel particulier in passato abitazione di Delon, nell’elegante quartiere del Parc Monceau, nel quale l’attore ha vissuto due dei suoi grandi amori con Romy Schneider e Nathalie Delon, e l’infanzia del figlio, Anthony. In quel stesso luogo si è consumato un fatto di cronaca che fece scalpore: il caso Markovic, il playboy jugoslavo ucciso a colpo di pistola nel 1968 e il cui omicidio non è mai stato risolto.
Delon ha lasciato la sua abitazione nel 1971, ma l’ambasciatore ucraino in più occasioni ha dichiarato che viene considerato dall’Ucraina come il «co-proprietario» dell’edificio, nel quale uno dei saloni è stato dedicato al celebre attore, con mobili d’epoca.
el 2021, in un’intervista a Paris Match e TV5 Monde, Delon si era espresso sul presidente russo Vladimir Putin in termini lusinghieri ma prudenti, «Fare quello che sta facendo da anni implica potere. Ora il modo in cui lo fa, non saprei. La sua forza suscita ammirazione e timore» aveva detto la star francese.
Ora sono in corso i preparativi del viaggio di Delon a Kiev, la cui sicurezza sarà interamente affidata alle autorità ucraine, ma sulla data non ci sono ancora dettagli. Prima di Delon gli attori americani Sean Penn e Ben Stiller si sono recati a Kiev. Delon è invece un grande ammiratore del presidente Usa Joe Biden, auspicando di «essere chiamato quando verrà in visita ufficiale in Francia. Quando ci sarà una cena di Stato, ci sarò!».
(da agenzie)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
LE REGIONI SONO PRONTE A PARTIRE
È tutto pronto per la somministrazione della quarta dose di vaccino contro il Covid agli over 60, come previsto dalla circolare inviata ieri dal ministro Speranza.
Le Regioni si stanno organizzando, ma non ci vorrà molto: si punta a prendere le prime prenotazioni già da giovedì 14 luglio, anche se – in generale – l’afflusso di cittadini agli hub vaccinali negli ultimi mesi è stato più che gestibile.
La campagna per la quarta dose – o secondo booster, come viene chiamato dal ministero della Salute e dagli esperti – non è mai decollata veramente, complice anche la fascia ridotta di popolazione che era chiamata a riceverla.
Chi può prenotare la quarta dose
Tra gli over 80, over 60 fragili e ospiti delle residenze sanitarie assistenziali solo uno su quattro ha deciso per la nuova somministrazione. La platea ora si amplia notevolmente, allargandosi a tutti coloro che abbiano compiuto sessant’anni. L’obiettivo è cercare di ostacolare la nuova ondata di Covid che sta travolgendo l’Italia e l’Europa. Protagonista è la variante Omicron 5, contro cui, però, gli esperti garantiscono che il vaccino è ancora efficace. Soprattutto per ciò che riguarda la protezione dalla malattia severa. Anche perché – visti i numeri che stiamo osservando sui contagi – è evidente che presto cresceranno anche le ospedalizzazioni.
Ma quali sono le indicazioni? Chi deve fare la quarta dose e in che tempi? È tutto più chiaro se si legge la nota di Aifa, Iss e ministero della Salute, che spiega: può fare il secondo booster – con dose ridotta dei vaccini Pfizer e Moderna, come accaduto con il primo – chiunque abbia compiuto sessant’anni.
I tempi, però, non vanno sottovalutati: bisogna aspettare 120 giorni dall’ultima somministrazione, la terza dose, oppure dall’eventuale contagio da Covid. Perciò anche chi ha avuto le tre dosi e poi ha preso il virus può vaccinarsi con la quarta, basta che aspetti 120 giorni – quattro mesi – dall’ultimo evento, che sia la somministrazione o l’infezione.
La quarta dose, inoltre, viene anche raccomandata per i fragili dai 12 anni in su. Insomma, di qualsiasi età. Ma si tratta solo di chi ha “elevata fragilità motivata da patologie concomitanti o preesistenti”.
Quando aprono le prenotazioni per la quarta dose
Per quanto riguarda la prenotazione e il lato pratico della somministrazione, le Regioni si stanno organizzando in queste ore dopo aver ricevuto ieri sera la circolare dal ministro Speranza. Le modalità saranno probabilmente le stesse utilizzate finora dalle varie Regioni, ma saranno gli stessi governatori a spiegare – caso per caso – se ci sono differenze. I centri vaccinali rimasti attivi in poche ore saranno pronti ad accogliere milioni di persone chiamate per una nuova somministrazione. Quante ne arriveranno davvero, in pieno luglio, è la vera incognita.
(da agenzie)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
LA RIVELAZIONE PIÙ IMPORTANTE PERÒ NON È UNA FOTO, MA UN’ANALISI DELL’ATMOSFERA DEL PIANETA EXTRASOLARE WASP-96 B, CHE SI TROVA AD OLTRE MILLE ANNI LUCE DI DISTANZA
Un gruppo di galassie che “danzano”, una culla di nuove stelle e una
nebulosa illuminata da un astro morente. E poi la composizione chimica dell’atmosfera di un pianeta lontano più di mille anni luce. Dopo l’anteprima alla Casa Bianca, dove il presidente americano Joe Biden ha svelato una delle immagini scattate dal James Webb space telescope, la Nasa mostra al mondo il risultato delle altre osservazioni fatte con gli strumenti scientifici in piena operatività.
Galassie danzanti
Stephan’s Quintet: il Quintetto di Stephan è il ritratto di un gruppo di cinque galassie che si trovano a circa 300 milioni di anni luce di distanza da noi, nella costellazione di Pegaso. Quattro di esse danzano assieme con ripetuti incontri ravvicinati. Due di esse si stanno fondendo una con l’altra e le vediamo con una risoluzione mai ottenuta. Grazie al medio infrarosso possiamo vedere i gas che tracciano questa danza di fusione, innescando la formazione di nuove stelle. E i gas scaldati e divorati dai buchi neri, con luminosità di 40 miliardi di volte quella del nostro Sole.
Acqua nell’atmosfera di un pianeta lontanoLa prima rivelazione non è un’immagine, ma uno spettro, fatto di elementi chimici. James Webb ha scoperto che c’è acqua nell’atmosfera del pianeta extrasolare WASP-96 b. Il telescopio lo ha scoperto da oltre mille anni luce di distanza. Scoperto nel 2014, WASP-96 b è un gigante gassoso, ha circa la metà della massa di Giove.
Webb lo ha osservato mentre transitava di fronte alla sua stella ed è riuscito ad analizzare la luce dell’astro filtrata dall’atmosfera, ricavandone così la composizione chimica. Quello di poter analizzare l’atmosfera degli esopianeti è uno dei contributi più attesi del nuovo telescopio spaziale, che andrà anche a indagare se esistono mondi rocciosi simili alla Terra con caratteristiche compatibili con la presenza di vita.
Il velo illuminato da una stella che muore
La Nebulosa ad anello meridionale, o nebulosa “Eight-Burst”, è una nebulosa planetaria, una nuvola di gas in espansione che circonda una stella morente. Ha un diametro di quasi mezzo anno luce e si trova a circa 2.000 anni luce dalla Terra. Fotografata da James Webb nel medio infrarosso mostra un dettaglio molto più definito rispetto alla foto scattata da Hubble. La stella centrale, non la più luminosa ma quella che appare più debole, è una nana bianca, quello che resta di un astro giunto alla fine della propria vita. La sua luce illumina i gas espulsi nelle ultime fasi della sua esistenza.
Ci aiuterà a scrivere la storia della materia nel suo divenire, con la formazione degli elementi pesanti disseminati dalle esplosioni delle stelle. Fino a giungere alle molecole che compongono tutto ciò che ci circonda. Andrà a caccia di quelle combinazioni chimiche che potranno forse dirci dove potrebbe trovarsi la vita al di fuori della Terra, cercando nell’atmosfera di pianeti attorno ad altre stelle oppure qui vicino, nelle lune di Giove e Saturno.
La culla di nuove stelle
Ecco com’è la nebulosa della Carena fotografata dal James Webb con lo strumento NirCam, la camera che osserva nel vicino infrarosso. È una visione spettacolare con dettagli che non era stato possibile osservare prima. È una delle nebulose più grandi e luminose del cielo, si trova a circa 7.600 anni luce di distanza nella costellazione meridionale della Carena, quindi non è visibile dalle nostre latitudini.
Ospita stelle massicce, molto più grandi del Sole e, caratteristica delle nebulose, è una culla di nuove stelle, una delle nursery nel nostro quartiere galattico. Si trova infatti nella nostra stessa galassia, la Via Lattea. La capacità del James Webb, grazie all’osservazione nell’infrarosso, è quella di penetrare le nubi dense e svelare cosa c’è dietro a spesse cortine di polveri. Per la prima volta vediamo così nuove stelle che prima erano nascoste alla nostra vista, strutture che non si vedevano e che non si conoscevano prima.
Il telescopio più complesso e grande mai costruito
Frutto della collaborazione della Nasa con l’Esa (l’Agenzia spaziale europea) e la Csa (l’Agenzia spaziale canadese) il telescopio spaziale più grande, complesso (e costoso, attorno ai dieci miliardi di dollari) mai costruito è decollato nel giorno di Natale 2021 dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, in testa a un razzo Ariane 5.
Dopo un mese circa di viaggio e una serie di delicatissime manovre per aprire gli specchi e lo scudo termico grande come un campo da tennis, ha raggiunto la sua destinazione, il punto L2 distante un milione e mezzo di chilometri, da dove guarda stelle e galassie voltando le spalle al Sole e alla Terra.
Così isolato da fonti di luce e calore che potrebbero interferire con la sua attività, può osservare l’Universo nell’infrarosso. Durante questi ultimi mesi, gli ingegneri e gli scienziati hanno eseguito tutti i test per assicurarsi che tutto funzionasse alla perfezione.
Ora è finalmente partita la campagna scientifica che, è la scommessa degli astronomi, rivoluzionerà la nostra comprensione del Cosmo e della sua evoluzione. Guarderà ai confini del tempo e di quell’epoca buia, dopo il Big Bang, quando si sono accese le prime stelle e le prime protogalassie.
(da La Repubblica)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
PUNTA A INCASSARE 7 MILIARDI DI EURO IN DUE ANNI… E POI TRENI GRATIS PER I PENDOLARI FINO ALLA FINE DELL’ANNO E UN BONUS MENSILE DI 100 EURO PER GLI STUDENTI
Il governo spagnolo lancia nuove misure per aiutare le famiglie a sostenere il peso dell’altissima inflazione, la “grande sfida” attuale del Paese secondo il premier Pedro Sánchez: come annunciato dal presidente in Parlamento, tra i nuovi provvedimenti previsti ci sono “imposte straordinarie” sui profitti extra di grandi società energetiche e finanziarie, da cui Madrid punta a ricavare 7 miliardi di euro in due anni, e rimborsi del 100% degli importi di abbonamenti ai trasporti ferroviari locali gestiti dallo Stato (tragitti di “media distanza” e treni locali nelle principali aree urbane del Paese), che saranno validi dal 1 settembre al 31 dicembre.
L’idea del governo, è quindi, rendere “equa” la suddivisione degli oneri sulla società derivanti dall’impatto economico della guerra in Ucraina, che sta comportando, anche per i costi crescenti delle materie prime energetiche, ripercussioni generalizzate sul costo della vita dei cittadini.
«Non permetteremo che ci siano società o individui che approfittino della crisi per ammassare maggiori ricchezze, a spese della maggioranza», ha affermato Sánchez nel corso del “dibattito sullo stato della nazione” in Parlamento.
Il premier ha anche annunciato, sempre per il periodo settembre-dicembre 2022, un bonus da 100 euro mensili per studenti over 16 che già usufruiscono di aiuti allo studio, quindi considerati tra i più sfavoriti in quanto appartenenti a famiglie di bassi redditi.
Le misure annunciate oggi si sommeranno a quelle già varate tra marzo e giugno scorsi, con validità fino al 31 dicembre: tra queste, ci sono uno sconto da 20 centesimi di euro al litro per i carburanti, il dimezzamento dal 10% al 5% dell’Iva sull’elettricità e un bonus da 200 euro per famiglie con bassi redditi.
(da agenzie)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
HANNO CHIESTO IN MEDIA 6MILA EURO IN 52 RATE: 107 EURO AL MESE PER QUATTRO ANNI
Da una parte c’è la voglia di tornare alla normalità che, in questi mesi,
vuol dire ombrellone, bagno di sole e scorpacciata di pesce. Stessa-spiaggia-stesso-mare: quello di tre anni fa, però, perché le vacanze 2020 e 2021 son state “ristrette” un po’ per tutti.
§Dall’altra i rincari, ché qui è aumentato tutto: dal lido, al ristorante, alla camera vista Mediterraneo, su su fino addirittura alla spesa del super che, siamo onesti, risparmi a metà se decidi per l’appartamentino in affitto con uso privato della cucina.
E nel mezzo ci sono loro, gli italiani che alle ferie non vogliono proprio rinunciare e che, pur di farle, hanno deciso di chiedere un prestito.
Vuoi mica passare l’estate in città, con questo caldo, l’ufficio chiuso e il quartiere che sembra il deserto del Negev (sia per via dell’afa che porta siccità sia perché i colleghi son già partiti alla volta di località più fresche)?
Secondo un’indagine commissionata dal portale Facile.it alla società Emg Different, il valore dei prestiti personali che abbiamo domandato, nel primo semestre di quest’ anno, cioè da gennaio a giugno, per far fronte alle spese legate alle vacanze, ammonta alla bellezza di 160 milioni di euro e quasi tre persone su dieci (il 27,5%) userà quanto è riuscito a ottenere per farsi quel viaggetto che la pandemia gli ha rimandato fino a ora. Non a caso il peso percentuale di questi prestiti è praticamente raddoppiato (cioè è cresciuto del 96%) rispetto allo stesso periodo del 2021. E nello stesso periodo del 2021 Omicron non sapevamo neanche come fosse fatta: ci eravamo appena vaccinati, avevamo una copertura di massa tra le migliori del mondo.
Il punto è che, dodici mesi fa, preparare la valigia e partire non era ancora tra le nostre priorità. Ora è cambiato tutto.
Su un campione di oltre 70mila domande di finanziamento raccolte, gli analisti di Facile.it e di Emg Different sottolineano che chi è disposto ad aprire un mutuo pur di andare in vacanza chiede, in media, quasi 6mila euro (5.597, precisi al centesimo) e si impegna a restituire la somma in 52 rate. Che fanno quattro anni secchi a poco più che 107 euro al mese.
Questa tipologia di prestito fa gola specialmente ai giovani e, pure qui, la cosa non dovrebbe sorprendere: tra i viaggi che son ripartiti (nel senso letterale del termine, check-in in aeroporto e via verso mete esotiche) ci sono anche quelli di nozze che fino all’altro ieri erano completamente fermi.
In genere chi si rivolge a una società di credito, in Italia, ha 41 anni, ma la media per le vacanze sono appena 36 e il 35% di quelli che preferiscono “far debito” pur di sbarcare su un’isola greca in un resort a cinque stelle o di approdare in un bungalow alle Maldive non ha neanche trent’ anni.
Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di uomini (il 75%) e di lavoratori dipendenti con un contratto a tempo indeterminato nel cassetto della scrivania (il 72%).
(da Libero)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
CHI HA COMINCIATO A LAVORARE DOPO IL 1996 (TOTALMENTE CONTRIBUTIVO) RISCHIA DI DIVENTARE UN PENSIONATO POVERO… PER LA CLASSE 1977-1980, SE CI FOSSE UN SALARIO MINIMO DA 9 EURO ALL’ORA, LA PENSIONE AUMENTEREBBE DEL 10%, ARRIVANDO A 750 EURO AL MESE
Lavoro povero significa pensione povera. Gli «strappi vistosi » nella distribuzione dei redditi registrati in questi anni hanno innescato una «diseguaglianza pervasiva » che attraversa generi, età, cittadinanza e territori.
Ecco che 4,3 milioni di lavoratori, il 28%, sono sotto la soglia dei 9 euro lordi all’ora. Uno su tre guadagna meno di mille euro al mese, proprio come i pensionati.
E le donne? Incassano, rispetto agli uomini, 4 mila euro in media all’anno quando lavorano (-25%) che diventano 6 mila euro da pensionate (-37%). D’altro canto, il 46% di loro è a part-time, quasi sempre involontario, record europeo. Lavorano meno ore, meno settimane, meno anni, vengono pagate meno e maturano contributi più bassi.
Solo la metà delle donne lavora, la galassia degli impieghi precari ha raggiunto il picco storico di oltre 4,2 milioni di lavoratori, il 22%.
Nel 2021 non c’è stata la temuta valanga di licenziamenti, ma il record di dimissioni volontarie per cambiare impiego e forse vita, «fenomeno fisiologico» per l’Inps, dopo il blocco Covid. Il 60% ha trovato un nuovo posto entro 3-6 mesi.
In media 24 mila euro nel 2021, ma con differenze abissali. Il full time- full year – chi lavora tutto l’anno e a tempo pieno – prende l’80% in più del part year-part time, solo qualche mese all’anno e a orario ridotto: 38 mila contro 7.900 euro lordi. Ci sono 1.011 contratti nazionali in Italia, In 27 coprono il 78% dei lavoratori (10 milioni), in 95 arrivano al 96% dei dipendenti (12,5 milioni). Il resto sono contratti pirata.
Hanno funzionato, creando nuova occupazione, quelli «mirati su target e gruppi di individui specifici », come gli sconti contributivi per giovani, donne e apprendisti.
Meno bene la “decontribuzione Sud”, il taglio del 30% del cuneo fiscale per tutti i lavoratori del Mezzogiorno (non solo i neoassunti): «Impatto occupazione molto contenuto». Nel 2021 le aziende hanno beneficiato, grazie a questi incentivi, di 20 miliardi.
LE PENSIONI
L’anno scorso sono state erogate 22 milioni di pensioni per 312 miliardi a 16 milioni di pensionati (c’è chi ne ha più d’una). Ma se le donne sono il 52% dei pensionati, percepiscono solo il 44% dei redditi pensionistici: 1.374 euro in media contro 1.884 degli uomini.
Il 40% dei pensionati è sotto i 12 mila euro all’anno, meno di mille euro al mese. Ma grazie alle maggiorazioni, all’assegno sociale e all’integrazione al minimo si scende al 32%, uno su tre.
LA GENERAZIONE X
Chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996 (totalmente contributivo) rischia di diventare un pensionato povero. La classe 1977-1980 nei primi 15 anni ha accumulato 5 anni di buchi contributivi che possono diventare 10 in 30 anni di vita lavorativa attiva. Se avesse avuto un salario minimo da 9 euro all’ora – ipotizza Inps – la sua pensione aumenterebbe del 10%, arrivando a 750 euro al mese, quasi quanto il Reddito di cittadinanza.
(da La Repubblica)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
L’IDEALE SAREBBE STATO SE LO AVESSE MASSACRATO DI BOTTE, MA NON SI PUO’ AVERE TUTTO DALLA VITA
Terribile esperienza quella vissuta da una ragazza di appena 18 anni che
stava trascorrendo la serata lungo la costa toscana, a Viareggio.
La giovane ha denunciato di essere stata aggredita da tre sconosciuti tra cui uno che avrebbe cercato di violentarla prima che lei riuscisse a divincolarsi sferrandogli dei calci per fuggire.
L’episodio, su cui indagano i carabinieri, si sarebbe consumato nello scorso weekend, nella notte tra sabato e domenica, sul lungomare della Marina di Torre del Lago, frazione di Viareggio.
Stando al racconto della vittima, lei si trovava in uno dei locali della zona con alcune amiche per trascorrere la serata quando ad un certo punto, intorno alle quattro di notte, ha deciso di uscire per una boccata d’aria, dirigendosi verso la vicina spiaggia.
Si è trovata così da sola in una zona isolata e poco raccomandabile quando sarebbe stata avvicinata e in poco tempo circondata da tre uomini che l’avrebbero strattonata, minacciata e rapinata della borsetta con all’interno tutto quello che aveva compreso il cellulare.
La ragazza, residente nella vicina Pietrasanta, non avrebbe opposto resistenza per evitare guai, ma dopo la rapina, mentre due del branco sarebbero andati via col bottino, il terzo si sarebbe accanito su di lei tentando una violenza sessuale.
Alla vista dell’uomo che si abbassava i pantaloni, però, la ragazza ha raccontato di aver reagito di istinto, sferrandogli dei calci e riuscendo così a divincolarsi dalla presa e a fuggire verso il locale.
Aiutata dalle amiche, la diciottenne ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti subito sul posto senza però individuare i tre uomini.
Le indagini ora proseguono attraverso la visione delle telecamere di sorveglianza della zona.
(da Fanpage)
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Luglio 12th, 2022 Riccardo Fucile
IL TASSO DI APPROVAZIONE DEL PRESIDENTE USA È FERMO A UN MISERO 33% MA SE BIDEN PIANGE, TRUMP NON RIDE…DALLO STESSO SONDAGGIO DEL “NEW YORK TIMES” VIENE FUORI CHE LA META’ DEI REPUBBLICANI VORREBBE UN ALTRO CANDIDATO NEL 2024
Il 64% degli elettori democratici preferirebbe un candidato diverso da Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2024. Lo rivela un nuovo sondaggio New York Times/Siena College poll secondo cui il tasso di approvazione del presidente sarebbe fermo al 33% su scala nazionale.ù
Stando a quanto scrive il quotidiano Usa, solo il 13 per cento degli americani è convinto che il Paese stia andando nella giusta direzione, segnando così il punto più basso di consenso per un presidente in carica dai tempi della Grande Recessione.
E se è vero che mai un presidente democratico è stato così detestato tra i repubblicani, per Biden le percentuali non sono entusiasmanti neanche quando si gioca in casa: tra gli elettori democratici il 70% si ritiene soddisfatto della presidenza Biden. Tra questi, solo il 26% sosterrebbe una nuova candidatura del presidente alle prossime elezioni del 2024.
A pesare sulla scarsa popolarità dell’ex braccio destro di Obama non ci sono solo l’inflazione crescente nel Paese e la cattiva congiuntura economica, ma anche l’età sempre più bassa di un elettorato – quello democratico – con esigenze e idee molto lontane da quelle di Washington: la limitazione del diritto all’aborto, decisa dalla Corte Suprema lo scorso 24 giugno, così come l’incapacità di legiferare più duramente contro i possessori di armi dopo l’ennesima strage nelle scuole, hanno reso il presidente agli occhi del giovane elettorato progressista incapace di difendere i loro valori e battaglie.
Biden piange, ma Trump non ride.
Il sondaggio New York Times/Siena College riserva brutte sorprese anche all’ex puzzone della casa Bianca: circa la metà degli elettori repubblicani che preferirebbe un candidato alternativo alla presidenza nel 2024.
“Concentrandosi sulla rivincita politica all’interno del suo partito invece di curare le ferite aperte dai suoi tentativi di aggrapparsi al potere dopo la sconfitta del 2020, Trump sembra aver solo approfondito le linee di frattura tra i repubblicani durante il suo tour di vendetta”.
Una netta maggioranza di elettori delle primarie sotto i 35 anni, il 64%, così come il 65% di coloro che hanno almeno una laurea ha dichiarato ai sondaggisti che voterebbe contro Trump alle primarie presidenziali.
A contribuire è soprattutto il comportamento tenuto il 6 gennaio 2021, che non è piaciuto all’ala più moderata del partito: certo, il 75% degli elettori delle primarie ha detto che Trump stava “solo esercitando il suo diritto di contestare le elezioni”, ma quasi uno su cinque sostiene che “si è spinto così oltre da minacciare la democrazia americana”.
Comunque, al momento Trump mantiene il suo primato nel partito: In un ipotetico confronto con altri cinque potenziali rivali repubblicani alla presidenza, il 49% degli elettori delle primarie ha dichiarato che lo sosterrebbe per una terza nomination.
L’unico che sembra in grado di usurpare il suo trono è il governatore della Florida, Ron DeSantis, che nel sondaggio è risultato essere la seconda scelta, con il 25% delle preferenze, e l’unico altro candidato con un sostegno a due cifre.
Se DeSantis e Trump dovessero affrontarsi alle primarie, il sondaggio suggerisce che il sostegno di Fox News potrebbe rivelarsi cruciale: Trump aveva un vantaggio del 62% sul 26% rispetto al signor DeSantis tra gli spettatori di Fox News, mentre il divario tra i due abitanti della Florida era di 16 punti tra i repubblicani che ricevono principalmente le notizie da un’altra fonte.
Il sondaggio suggerisce in definitiva che i timori di molte élite repubblicane riguardo a una candidatura di Trump potrebbero essere fondati: in un’ipotetica rivincita del 2020, Trump è in svantaggio sul Presidente Biden, 44% a 41%, nonostante il crollo del sostegno a “Sleepy Joe”, con gli elettori a livello nazionale che gli attribuiscono un indice di gradimento del lavoro pericolosamente basso, pari al 33%.
Il 16% dei repubblicani ha dichiarato che se il candidato fosse Biden, sosterrebbe un candidato terzo, non voterebbe affatto o non è sicuro di cosa farebbe. Rispetto all’8% dei democratici che hanno dichiarato che avrebbero abbandonato Biden in un confronto con Trump.
(da agenzie)
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