ARRESTATI TARANTINI E LA MOGLIE: L’ACCUSA E’ QUELLA DI ESTORSIONE A BERLUSCONI. MANDATO DI ARRESTO ANCHE PER LAVITOLA
SECONDO GLI INQUIRENTI AVREBBE RICEVUTO 500.000 EURO PER MENTIRE SULLA CONSAPEVOLEZZA DEL PREMIER CHE L’IMPRENDITORE AVESSE PORTATO ESCORT A PALAZZO GRAZIOLI… MANDATO DI ARRESTO ANCHE PER L’EDITORE DELL’AVANTI, PROCACCIATORE DI PATACCHE CONTRO FINI
La Digos della questura di Napoli e quella di Roma hanno arrestato l’imprenditore pugliese Giampaolo Tarantini, 36 anni, e la moglie Angela Vevenuto 34 anni, nell’ambito dell’indagine sull’estorsione da 500 mila euro al premier Silvio Berlusconi. La coppia è stata arrestata a Roma ed è in viaggio verso Napoli per essere rinchiusa nelle carceri di Poggioreale e Pozzuoli.
Il gip Amelia Primavera ha accolto quindi la richiesta di custodia cautelare avanzata dai pm Henry John Woodcock 1, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli nell’ambito dell’inchiesta sul giro di escort svelato da Patrizia D’Addario alla Procura di Bari che vede indagato anche l’editore e direttore de L’Avanti!, Valter Lavitola.
Un mandato di arresto è stato emesso anche nei suoi confronti, ma l’editore si è reso irreperibile.
Gli indagati sono in tutto cinque. Le indagini “sono tuttora in pieno svolgimento, anche con perquisizioni domiciliari”, rende noto la procura di Napoli.
Tutto ciò, si legge in una nota a firma del procuratore aggiunto Francesco Greco, malgrado le indagini stesse siano state “fortemente compromesse dalla criminosa sottrazione di numerosi e rilevanti contenuti della richiesta cautelare ad opera di ignoti, cui ha fatto seguito nei giorni scorsi la pubblicazione degli stessi su alcuni giornali nazionali”.
Il riferimento è alle anticipazioni uscite la settimana scorsa su Panorama, e poi riprese dagli altri media.
Secondo le tesi degli inquirenti infatti, così come anticipato il 25 agosto dal settimanale di proprietà del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Tarantini avrebbe ricevuto un compenso per mentire circa la consapevolezza del premier che l’imprenditore avesse portato a Palazzo Grazioli escort.
Tarantini, a sua volta, sarebbe vittima di un raggiro di Lavitola, che dei 500 mila euro avrebbe trattenuto 400 mila euro per impiegarli in operazioni finanziarie in tutta Italia. Nella versione di Panorama, l’indagine dei pm Curcio, Woodcock sarebbe stata imperniata su intercettazioni telefoniche molto recenti che riguarderebbero conversazioni di Lavitola con Tarantini o con la moglie dell’imprenditore.
Nella ricostruzione di Panorama, Tarantini avrebbe ricevuto il denaro per dichiarare al processo istruito a Bari che il premier non sapeva di ospitare escort retribuite dall’imprenditore.
“Pagato per mentire? No, perchè al telefono Tarantini ribadisce più volte che quella è la verità “, sosteneva il settimanale.
I 500 mila euro, si leggeva ancora nel resoconto, dovevano servire “soprattutto” a convincere l’imprenditore pugliese a scegliere il patteggiamento per evitare un processo pubblico e la conseguente pubblicazione di “intercettazioni telefoniche ritenute imbarazzanti” che avrebbe danneggiato il premier.
Nel settimanale di Berlusconi c’era anche una dichiarazione del premier: “Ho aiutato una persona (Tarantini ndr) e una famiglia con bambini che si è trovata e si trova in gravissime difficoltà economiche. Non ho fatto nulla di illecito, mi sono limitato ad assistere un uomo disperato non chiedendo nulla in cambio. Sono fatto così e nulla muterà il mio modo di essere”.
L’avvocato Nicola Quaranta, legale di Tarantini con l’avvocato Giorgio Perroni, contattato da Repubblica spiegò allora che l’imprenditore non aveva presentato alcuna richiesta di patteggiamento nel filone escort: “È nostro interesse leggere e conoscere tutti gli atti. Attendiamo l’avviso di conclusione delle indagini per guardare le carte e fare le nostre valutazioni”.
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