A GESTIRE I CENTRI ITALIANI PER MIGRANTI IN ALBANIA SARA CAMILLO ACETO: NEGLI ULTIMI 20 ANNI COMPARSO NELLE INCHIESTE GIUDIZIARIE CON ACCUSE CHE VANNO DALLA TRUFFA NELLE FORNITURE DI PASTI ALLE MENSE OSPEDALIERE DI BARI ALLE INFILTRAZIONI MAFIOSE NEL CARA DI MINEO FINO ALLA FRODE IN PUBBLICHE FORNITURE
SARÀ LA SUA “MEDIHOSPES”, TRAMITE UNA SUCCURSALE DI TIRANA, A GESTIRE I 133 MILIONI DI EURO CHE BALLANO PER L’ACCOGLIENZA NELL’HOTSPOT DI SHENGJIN E NEL CPR DI GJADER: UNA SOCIETA’ REGISTRATA IN ALBANIA CON 10.000 EURO DI CAPITALE SOCIALE
La gallina dalle uova d’oro dei centri per migranti in Albania è finita nelle mani del businessman italiano dell’accoglienza, quel Camillo Aceto il cui nome, negli ultimi vent’anni, è comparso nelle più disparate inchieste della magistratura da un capo all’altro d’Italia e con le accuse più diverse: dalla truffa nelle forniture di pasti alle mense ospedaliere di Bari che lo vide finire agli arresti nel 2003 all’indagine per infiltrazioni mafiose nella gestione del Cara di Mineo in Mafia capitale a svariate indagini per frode in pubbliche forniture da parte delle varie società in cui ha avuto incarichi dirigenziali e che alla fine sono confluite nella Medihospes.
Il colosso dell’accoglienza che gestisce più del 60 per cento di centri migranti in Italia, 3.800 posti letto in 26 strutture, si è aggiudicato il bando milionario per la gestione dei centri che il governo italiano intende aprire in Albania per tenervi, in attesa di rimpatrio, alcune migliaia di migranti provenienti dai cosiddetti paesi sicuri che verranno soccorsi da navi militari italiane in acque internazionali.
Ben 133.789.967,55 milioni di euro la cifra che Medihospes incasserà per gestire l’accoglienza dei migranti nell’hotspot di Shengjin e nel centrio per richiedenti asilo ( con annesso Cpr) che sorgerà nell’area di Gjader.
La prefettura di Roma ha ritenuto l’offerta di Medihospes, con un ribasso del 4,94 per cento sulla base d’asta, più vantaggiosa rispetto a quelle degli altri due concorrenti selezionati tra oltre 30 aziende: il consorzio Hera e Officine sociali. Per due anni, rinnovabili per altri due, Medihospes dovrà provvedere alle esigenze di vitto, alloggio e servizi basici per i migranti che verranno portati in Albania.
Il ruolo di semimonopolio di Medihospes nel mondo dell’accoglienza viene fuori dal report “Centri d’Italia” 2022 fatto da Action Aid e Open Polis sugli ultimi dati forniti dal Viminale: a quella data la cooperativa sociale gestiva 26 strutture in sei regioni: 24 Cas, il Cpa di Udine e l’hotspot di Messina, 3800 posti letto sempre sovraffollati in condizioni spesso oggetto di denunce.
Registrata legalmente come società a responsabilità limitata il 2 luglio scorso, Medihospes Albania è stata fondata da Camillo Giuseppe Aceto, amministratore della Cooperativa sociale Medihospes in Italia, “regina dell’accoglienza” nazionale
Come illustrato nei documenti rilasciati dalla Camera nazionale dei notai albanese, Aceto sarà l’amministratore di Medihopses Albania per un mandato di cinque anni con possibilità di proroga e avrà il compito di supervisionare le operazioni e la direzione strategica della società. La società ha un capitale sociale di partenza di un milione di Lek albanesi, poco più di diecimila euro (10.041,44) e agirà secondo la legislazione albanese.
Medihospes Albania Srl, con sede nel “Condor Center” di Tirana, secondo l’atto costitutivo svolgerà la propria attività commerciale per oltre trent’anni. L’oggetto sociale dell’azienda spazia lungo una gamma diversificata di servizi e attività -circa cinquanta in totale- simili a quelli forniti dalla Medihospes in Italia: assistenza medica, servizio di accoglienza e attività ricreative per anziani, persone con disabilità, sopravvissuti alla tratta di esseri umani, alla violenza domestica e altri soggetti vulnerabili.
Medihospes Albania potrà partecipare a gare e appalti pubblici indetti da enti pubblici o privati in Albania per fornire servizi. Tra le attività previste, la società può offrire strutture di accoglienza e alloggio per i lavoratori migranti (stagionali e non). Questo servizio ha un notevole potenziale commerciale, soprattutto se si considerano i piani del governo albanese di reclutare migliaia di lavoratori filippini e altri lavoratori migranti per il turismo e l’industria manifatturiera, per colmare la carenza di manodopera che il Paese sta attualmente affrontando.
Il 3 luglio Medihospes ha nominato come rappresentante della società Klement Mersini, contabile e attuale direttore del dipartimento finanziario di SIGAL Uniqa Group Austria, un gruppo assicurativo regionale. Secondo i documenti, Mersini è stato autorizzato ad agire per conto della società e a rappresentarla presso il National business center in Albania per il processo di registrazione dell’ente e altre procedure.
Secondo i documenti della Camera di commercio albanese depositati il 12 luglio 2024, infine, solo il nome di Camillo Giuseppe Aceto (come detto al vertice del Cda della Cooperativa Medihospes) è citato come rappresentante della società. Gli azionisti che detengono più del 25% del capitale non sono stati identificati.
(da La Repubblica e Altra Economia)
Leave a Reply