ATTENTATO ALLA MARATONA DI BOSTON, ESPLOSIONI TRA LA FOLLA, ALMENO TRE MORTI E 70 FERITI
TROVARE ALTRE DUE BOMBE, ALLARME A NEW YORK…FUOCO E BOATI SULLA LINEA DI ARRIVO, TORNA L’INCUBO TERRORISMO
Terrore e sangue sulla maratona di Boston.
La prima bomba è esplosa a poche centinaia di metri dal traguardo.
I runner che stavano per raggiungere l’arrivo sono stati travolti dall’onda d’urto, quelli che avevano appena oltrepassato la linea bianca si sono fermati e voltati di scatto, pietrificati dalla terribile esplosione.
Il tempo di realizzare di essere nel bel mezzo di un’emergenza, e una seconda bomba è esplosa più giù, lungo la strada.
Una terza esplosione si è verificata alla biblioteca John Fitzgerald Kennedy, a poche centinaia di metri.
Ma in questo caso non ci sono persone coinvolte.
In totale ci sarebbero almeno due morti, tre secondo la FoxNews.
Un primo bilancio parla anche di almeno 64 feriti.
La polizia ha chiesto a tutti di restare all’interno degli edifici e a non raccogliersi in gruppi.
La gara podistica più antica al mondo dopo quella di Atene è terminata così, nel panico generale, tra sirene impazzite e atleti che si aggiravano per l’area del traguardo gravemente feriti, alcuni mutilati, altri stesi al suolo, esanimi.
CITTà€ IN ALLERTA
L’allarme è stato esteso anche alle città di New York e Washington.
Sul cielo di Boston è stato chiuso lo spazio aereo.
Il presidente Obama, subito informato dell’accaduto, ha chiamato sindaco e governatore e ha ordinato all’amministrazione di fare il necessario per assistere le autorità del Massachusetts mentre il suo vice Joe Biden ha evocato subito un possibile attentato parlando a sua volta di «bombe».
A Londra, in vista, della maratona della prossima settimana, la polizia ha subito rafforzato le misure di sicurezza.
I SOCCORSI
Le due deflagrazioni principalo hanno avuto origine all’interno dell’hotel Fairmont Copley Plaza. La polizia ha poi individuato altri due ordigni inesplosi.
I feriti, ancora sanguinanti, sono stati momentaneamente ricoverati nelle tende mediche allestite per assistere i corridori in difficoltà .
Poi, all’arrivo delle ambulanze, sono stati trasferiti in ospedale. Intorno all’area del traguardo la polizia ha cinto un cordone di sicurezza, che col passare dei minuti viene allargato sempre di più. Anche un altro albergo della zona è stato sgomberato a scopo precauzionale.
Gli altri atleti non ancora arrivati sul rettilineo finale, sono stati fermati a poche centinaia di metri dall’ingresso in Boylston street, dove termina la gara.
COME L’11 SETTEMBRE
Il Boston Globe, lo storico quotidiano della metropoli del Massachusetts, riporta la testimonianza di un volontario che lavorava in quel momento a pochi passi dalla linea d’arrivo: «I boati, poi il fumo e il fuoco. Sembrava di rivivere l’11 settembre».
Sul profilo twitter del quotidiano vengono postate a ritmo costante foto di persone con gli arti tranciati, macchie di sangue sull’asfalto, panico e soccorsi caotici.
(da “il Corriere della Sera”)
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