“BEPPE ORA CHE FAI, LI CACCI?”: PROCESSO IN RETE ALL’EX COMICO
“MEGLIO ASCOLTARE IL CUORE CHE IL GURU”… “PERCHE’ NIENTE STREAMING? TRASPARENZA UNA FAVA!”
Lo insultano: «Caro Grillo, è ora che ti prendi qualche vaffa… ». Lo deridono: «Mago della trasparenza, sei un buffone!». Lo sfidano: «Magari pensare, prima di scrivere baggianate di stampo stalinano?».
Sulla pubblica piazza virtuale va in scena il processo a Beppe Grillo.
La miccia è il post con il quale il leader ha scomunicato sul suo blog i senatori dissidenti che hanno scelto Piero Grasso nel segreto dell’urna.
La reazione è imponente, diecimila commenti in venti ore.
E per Grillo è letteralmente un massacro: «Beppe che fai, li cacci?» chiedono parafrasando l’ormai famosa domanda di Fini a Berlusconi.
A dare retta all’umore del web, il re è nudo e neanche il guru Casaleggio se la passa tanto bene: «Sono un elettore del M5S — premette RiccardoBcupra — ma ho fatto votare almeno un centinaio di parenti e amici per il movimento. Dico a Grillo e a Casaleggio… fate attenzione e cercate di riflettere prima di sparare sentenze. Io ed i miei condividiamo le scelte dei 12 che hanno votato Grasso. Rifletti caro Beppe….rifletti…».
La fronda meridionale raccoglie consenso: «Caro Grillo — scrive un altro utente — è vile sparare sui senatori M5S siciliani, il loro è stato un atto di coraggio».
Coraggio è la parola chiave, l’argine di chi sul blog si oppone alla denuncia del presunto «tradimento » dei senatori.
Le due anime si danno battaglia, innanzitutto sulla scelta di sfidare il movimento nel segreto dell’urna.
C’è chi attacca: «Da elettore del M5S esigo sapere chi ha votato Grasso, perchè è giusto che si dimetta immediatamente».
E c’è chi controbatte: «Voto palese perchè così tu lo potessi mettere sul patibolo per essere linciato?».
Stavolta la caccia all’infiltrato neanche parte, dalla valanga di commenti è chiaro che la sfida è tutta interna.
E infatti neanche Casaleggio, la mente, viene risparmiata: «Grazie al cielo — dice Alessandro Rodi — c’era il voto segreto, in questo modo non ha vinto Schifani e qualche senatore 5S ha ascoltato il cuore invece del guru ».
Difficile attribuire una percentuale al partito del dissenso interno.
Ma sfogliando a caso le pagine del blog, per costruire un rudimentale campione statistico, si scopre che almeno la metà dei commenti sembra sfidare il leader.
Una valanga che secondo qualcuno non piace al quartier generale di Grillo, almeno secondo le denunce di alcuni utenti: «Ma i commenti più votati vengono eliminati? Esiste una censura?», chiede Ilario da Perugia.
Il sospetto si fa strada fra gli utenti, l’accusa è che il blog abbia sbianchettato gli interventi più duri e sgraditi.
La prova, sostengono, è che facendo di conto (ogni pagina contiene 250 commenti) mancano all’appello diverse centinaia di post.
Nulla viene risparmiato, in nome dell’amata trasparenza: «Volevo sapere — chiede Andrea — come mai non è stata mandata in streaming la riunione di ieri e se fosse possibile recuperarla da qualche parte».
E Maria, che evidentemente non ama i giri di parole: «Trasparenza una fava, dove è lo streaming della riunione prevoto???? ».
Dure le critiche a Grillo, durissime anche le repliche dei pretoriani del movimento: «Bravissimo Beppe — scrive Fabio — Basta coi furbini».
Antonio è altrettanto netto: «C’è sempre un buon motivo per comportarsi da cani sciolti ».
Non è da meno un altro utente, “dottorj zagortenay”: «Io e la mia famiglia di 6 persone non meritiamo di essere presi per i fondelli, buttali fuori altrimenti io con il movimento ho chiuso». Con lui, sono in migliaia a denunciare i frondisti meridionali con toni durissimi.
Resta evidente la contestazione, inarrestabile: «Esistono cose buone e cose cattive. Se una cosa buona viene da una persona che non reputi buona e tu non l’accetti sei un coglione, caro Grillo». Dalla trincea degli anti-Schifani si spara sul leader senza sosta: «Se non ci foste stati voi avremmo avuto Franceschini e Finocchiaro, perciò vi prego continuate così che allo psiconano gli è già venuto il cagotto».
Non bastano le accuse di «stalinismo », lo spettro del presunto autoritarismo del Capo tracima: «Ho letto molti post che vogliono buttare fuori i traditori. Se siete fascisti — attacca Quinto da Arezzo avete sbagliato a votare M5S. Continuate pure la vostra caccia alle streghe. La caccia ai Senatori, paura, terrore. Che delusione!».
Per tutti, comunque, i problemi sono appena iniziati.
Che fare, come comportarsi per evitare nuove fratture? Tanti, tantissimi invocano forme di democrazia diretta via web, consultazioni telematiche per coinvolgere i cittadini.
Ma a leggere Arturo da Catania, il risveglio è stato brusco: «Caro Beppe, sono profondamente amareggiato. Ieri ho trascorso tre ore a cercare di esternare il mio desiderio a Crimi, a te e al M5S Sicilia a favore di Grasso. Oggi questo tuo post assolutamente antidemocratico dove si sancisce che uno vale uno e due valgono 2 milioni?? Non ci fare perdere la speranza».
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica”)
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