VACCIANO, IL “CINQUESTELLE” RIBELLE: “DIMETTERMI? SOLO SE ME LO CHIEDE LA BASE, IL PARERE DEL LEADER VALE UNO”
“CONTANO LE IDEE NON LE PERSONE, SE NON VADO BENE LASCERO’ MA TRA SCHIFANI E GRASSO VOTEREI ANCORA GRASSO”
«Se si cercano i colpevoli di alto tradimento ai principi dell’M5S, ecco, uno l’avete trovato».
Cittadino-senatore Giuseppe Vacciano, quell’uno è lei?
«Io, esatto. E se la base vuole sono pronto a dimettermi».
Perchè lo chiede Grillo?
«Figuriamoci. Il suo parere vale esattamente quanto quello di chiunque altro all’interno del MoVimento».
Però è stato lui a puntare il dito.
«Non so perchè l’abbia fatto. Dovete chiederlo a lui. Ma soprattutto non mi importa. Ci mancherebbe altro che Grillo non fosse libero di esprimere la propria opinione».
E allora?
«E allora, il voto per Grasso al Senato ha scatenato un dibattitto gigantesco in rete. Molti sono convinti che la scelta di non mantenere le distanze dalla casta sia stata sbagliata. Io credo che ci sia una differenza tra un voto destinato a una carica istituzionale rappresentativa e un voto destinato a chi deve governare. E questo secondo voto, se mai dovessi rimanere in carica, da me non l’avranno mai. Nè il Pd nè il Pdl».
Amareggiato.
«No. Quello che è capitato è nella natura delle cose. Il posto al Senato e alla Camera non è un tesoro conquistato. Soltanto uno strumento attraverso il quale speriamo di fare delle cose buone per il Paese. Abbiamo portato nel Palazzo delle persone splendide, che possono fare la differenza vera per l’Italia».
Perchè ha scelto Grasso?
«Me lo imponeva la coscienza. Di fronte al rischio di vedere nuovamente una persona come quella proposta dal Pdl quale seconda carica dello Stato (non credo che i cittadini italiani meritino una cosa del genere), pure tra mille dubbi, e consapevole che tra Pd e Pdl non esiste il meno peggio, ho votato Grasso. Non potendo più indicare l’unico candidato al quale avrei affidato quell’incarico: Luis Alberto Orellana. È esattamente quello che ho scritto su Facebook. Se lo cita testualmente mi fa un piacere».
Ha ricevuto pressioni esterne per il suo voto?
«No, no e poi no. Io sono una persona libera. Nessuno mi ha fatto proposte o offerte. E non mi vedrete mai in un gruppo misto o in un gruppo di un altro colore. Io sono un cittadino Cinque Stelle».
Grillo non l’ha chiamata per dirle: Giuseppe, ma che hai fatto?
«Assolutamente no. Beppe è una persona che stimo e che stimerò sempre. Ma che nella mia ottica conta sempre uno».
Dunque a chi rimetterebbe il suo mandato se non a lui?
«Alle persone che mi hanno eletto».
Un po’ vago.
«Per nulla».
Ce lo spiega?
«Oggi e domani mi confronterò con gli altri componenti del Senato. Sentirò il loro parere. Se mi chiederanno di farmi da parte lo farò. Ma mi piacerebbe che ci fosse anche la possibilità di un confronto in rete. Con la base. Sono nelle loro mani. Se non vado bene io, sono sicuro che troveranno uno migliore di me».
Non le pare un filo drastico?
«Sembrerà drastico a chi ragiona con i criteri della vecchia politica. Ma noi del MoVimento siamo fatti così. Contano le idee, non le persone».
Lo darebbe ancora il voto a Grasso?
«Se mi trovassi nella stessa situazione, con lo stesso dilemma tra lui e Schifani e con lo stesso quadro politico, certamente sì».
Perchè il vostro dibattito non è andato in diretta streaming?
«Solo per ragioni tecniche. Presto ogni singola parola sarà a disposizione di tutti».
g.m.
Leave a Reply