CH HA PAGATO LA TRASFERTA E GLI ALBERGI DELLA BONEV E DELLE 32 PERSONE AL SEGUITO? LA CORTE DEI CONTI APRE UN’INCHIESTA
BONDI GATE, LA MAGISTRATURA CONTABILE ORDINA: “ACQUISIRE I DOCUMENTI SULL’OSPITALITA”…MASI SMENTISCE RAI CINEMA E ACCUSA BONDI… RIMPALLO DI RESPONSABILITA’ TRA IL DG E LA RAI
E ora sul caso-Bonev si accendono i riflettori della Corte dei conti.
La procura contabile di Venezia ha aperto un fascicolo per accertare chi ha pagato le spese per ospitare alla Mostra del Cinema Michelle Bonev – l’attrice-produttrice bulgara amica di Silvio Berlusconi – e una delegazione del suo paese giunta al Lido per assistere alla presentazione di Goodbye Mama, il film della Bonev premiato con un riconoscimento “tarocco” voluto dal ministero dei Beni culturali e finanziato dalla Rai con 1 milione di euro.
Gli investigatori della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Carmine Scarano, acquisiranno i documenti utili a stabilire chi ha sostenuto la trasferta della Bonev e del suo seguito (32 persone).
Fatture, ricevute, prenotazioni dei voli Sofia-Venezia e altra documentazione. Secondo il ministro della Cultura bulgaro, Vejdi Rashidov a pagare le spese (complessivamente 400mila euro) è stato il “paese ricevente”, l’Italia.
Lo attesta anche una lettera ufficiale fornita dallo stesso Rashidov.
Che di fatto smentisce quanto dichiarato finora dal suo collega italiano Bondi (“il mio ministero non ha pagato niente”).
Il fascicolo aperto dalla Corte dei Conti – ha precisato il magistrato titolare delle indagini – riguarda esclusivamente le spese di ospitalità al Lido.
Altro capitolo è il finanziamento del film: su questo la competenza sarebbe della procura contabile del Lazio, anche nel caso di un coinvolgimento del ministero dei Beni culturali.
Snobbato in Bulgaria – dove ha ricevuto solo 160mila euro; “il ministro della cultura Rashidov in genere opera bene, stavolta si sarà fatto accecare dalla bellezza della Bonev”, ha commentato il premier bulgaro Boyko Borissov – “Goodbye Mama” ha trovato fortuna in Italia: grazie al milione versato da Rai Cinema (nelle casse della Romantica Entertainment della Bonev) che nel 2009 ne ha acquistato tutti i diritti.
Su questo aspetto, tra imbarazzi e rimpalli di responsabilità in viale Mazzini, è iniziato un vero e proprio scaricabarile.
Il dg Mauro Masi, nella riunione del cda di ieri, incalzato dal consigliere Nino Rizzo Nervo ha di fatto scaricato sui dirigenti di Rai Cinema la responsabilità della scelta di acquistare i diritti del film.
Un’operazione che, sostengono invece i dirigenti di Rai Cinema, era stata ordinata da Masi nel 2009 con un invito protocollato.
Nella lettera si chiedeva di acquistare la pellicola dell’attrice-imprenditrice bulgara perchè rientrava in un accordo di coproduzione Italia-Bulgaria.
“Non ho fatto nessuna pressione sull’acquisto – ha sostenuto Masi – mi sono solo limitato a girare a Rai Cinema le segnalazioni sul prodotto arrivate dalle istituzioni bulgare”.
In un primo momento Masi aveva additato il ministro Bondi come colui che gli fece pressioni per finanziare il film.
Secondo la tesi di Masi se Rai Cinema ha deciso di finanziare l’opera della Bonev, è stata una sua libera scelta.
Una versione che sbatte contro quella di Caterina D’Amico, che nel 2009 era ad di Rai Cinema: “Se la direzione generale mi chiede di acquistare una pellicola, io la devo acquistare e basta. A prescindere da quella che potrebbe essere la mia valutazione”.
Paolo Berizzi
(da “La Repubblica“)
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