CONTE VINCE LA SUA SCOMMESSA: LA COSTITUENTE DEL M5S RAGGIUNGE IL QUORUM PER ESAUTORARE IL GARANTE, ARCHIVIARE LA STAGIONE DEL VAFFA E TRASLOCARE STABILMENTE NEL CAMPO PROGRESSISTA
FORSE CONTE, COME CRAXI QUANDO DIVENTÒ SEGRETARIO DI UN PSI ASSAI SOFFERENTE, PENSA CHE IL PROBLEMA DEL MOVIMENTO SIA IL ‘PRIMUM VIVERE’. E SOPRAVVIVERE CON IL CENTROSINISTRA. LA PARTITA VERA DEVE COMINCIARE, DI QUI AL 2027, QUANDO IL CAMPO LARGO DOVREBBE VEDERSELA CON MELONI
Conte vince la sua scommessa, porta gli iscritti M5s a votare e archivia definitivamente Beppe Grillo e la stagione dei “vaffa”. «Il quorum è raggiunto!» esulta l’ex premier dal palco del Palazzo dei congressi alle 19.30, superata la soglia dei 45 votanti. «È la vittoria di chi ha deciso di decidere». È da un po’ che sa che il traguardo è tagliato.
Conte è in camicia, lontano dal rumore della folla. Si ferma per parlare della mini-contestazione che ha inaugurato la giornata. «Era un’azione annunciata – sottolinea – su 90 mila persone ci sta che in 15 contestino. Siamo trasparenti, aperti al dissenso». Tanto il quorum è raggiunto, il risultato politico è in cassaforte. Resta solo l’ostacolo Grillo: e se si presentasse a sorpresa all’Eur?
«Ora andiamo avanti», taglia corto l’avvocato del popolo sorridendo. Sa che l’accoglienza per il fondatore non sarebbe tenera, che la platea è tutta per lui: lo ha acclamato come una rock star e ha, invece, maltrattato i contestatori.
Quando nel primo pomeriggio Conte sale sul palco, non fa in tempo a godersi «l’atmosfera entusiasmante» che in platea irrompono i “Figli delle stelle”. Sono una dozzina di ragazzi che chiedono «trasparenza», invitano Conte a dimettersi e lanciano quella che un tempo era la lettera scarlatta: «Siete come il Pd».
Ma non è più il tempo dei «pidioti», anzi, il trasloco nel campo progressista è ormai completato e i contestatori vengono accompagnati alla porta. Volevano combattere il corso contiano con l’astensione, ma coi numeri falliranno. Addio “Figli delle stelle”, cantava Alan Sorrenti: «Io non cerco di cambiarti, so che non potrò fermarti. Tu per la tua strada vai, addio ragazza ciao».
Il palco è tondo, bianco.
Tutt’intorno iscritti ed elettori sono circa duemila. «C’è una grande partecipazione – dice Conte – abbiamo rovesciato la piramide, decide la base». Grillo resta un fantasma. Si materializza, insieme a Gianroberto Casaleggio, solo sulle magliette nostalgiche dei contestatori.
L’ex deputato Marco Bella ha provato a coordinare l’astensionismo via social: «Quale forza politica del globo terracqueo cancella 70 mila iscritti per vincere un voto interno? Che schifo».
Gli risponde a distanza Crimi, assicurando che la scrematura «è stata fatta con assoluto rigore – spiega a La Stampa – inviando più comunicazioni e dando a tutti la possibilità di scegliere se rimanere iscritti o staccarsi».
Dopo Conte sfilano sul palco o in collegamento tanti ospiti: tra gli altri, il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, Enrico Mentana, il premio Nobel Joseph Stiglitz in collegamento. In giro per i corridoi freddi del grande palazzo s’incontrano i big del passato e del presente. Stefano Patuanelli, Roberto Fico, Paola Taverna, Alessandra Todde. L’album di famiglia appare “de-grillizzato”: non ci sono uomini e donne vicini e vicine a Grillo.
Danilo Toninelli assente, come Virginia Raggi, che ha mandato un messaggio ai vecchi amici: «Oggi avevo già un impegno, forse passo domani». Una delle più attese è Chiara Appendino, che arriva due ore dopo a causa di un ritardo dell’aereo.
Dopo aver fatto rumore per le sue dichiarazioni sul rischio che i 5 stelle vengano «fagocitati» dal Pd, l’ex sindaca di Torino sceglie un profilo più basso: «Siamo qui come comunità per ascoltarci e per ascoltare i tanti esperti – dice – è una bellissima giornata di partecipazione, sono felice che abbiamo raggiunto il quorum».
Qualche iscritto le si avvicina per complimentarsi della sua linea “anti-Pd”: «Meno male che l’hai detto, serve qualcuno che lanci l’allarme». Appendino sorride, per commentare è meglio aspettare il risultato delle votazioni su alleanze e collocazione politica. Come quella sul ruolo del garante, che verrà ridimensionato (o addirittura eliminato), ormai è sicuro, ma bisogna capire come, visto che erano previste varie opzioni e non si sa cosa abbia scelto la maggioranza dei votanti.
Il resoconto della consultazione online verrà reso pubblico oggi nel primo pomeriggio, al termine della seconda giornata di panel e confronti. Poi toccherà a Conte mettere il punto all’assemblea. Sperando che, nel frattempo, Grillo non si sia fatto vedere.
(da La Stampa)
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