FIRME FALSE M5S, NUOVI TESTIMONI IN PROCURA, TRA LE FIRME FASULLE ANCHE QUELLA DEL MARITO DI LUCIA BORSELLINO
I TESTIMONI SONO EX ATTIVISTI GRILLINI… I DEPUTATI NUTI E MANNINO NON MOLLANO LA POLTRONA
Nuova sfilata di testimoni in procura per l’inchiesta sulle firme false del movimento 5 Stelle.
Questa mattina il procuratore aggiunto Dino Petralia e il sostituto Claudia Ferrari stanno ascoltando altri attivisti, come testimoni, per cercare di ricostruire cosa accadde alla vigilia delle elezioni comunali di Palermo, nell’aprile 2012.
Fra le persone ascoltate Fabio D’Anna e Giuseppe Marchese, due ex esponenti del movimento che, davanti alle telecamere delle Iene, hanno denunciato alcuni particolari dello scandalo che sta scuotendo il mondo grillino.
D’Anna ha raccontato che la sua firma sarebbe tra quelle copiate da alcuni attivisti per rimediare all’errore formale che gli avrebbe impedito di presentare la lista.
D’Anna ha lasciato il movimento anni fa, estromesso dalla cordata facente capo all’attuale deputato nazionale Riccardo Nuti.
Marchese, invece, avrebbe consegnato le e-mail, che nei giorni prima della presentazione delle liste, si sarebbero scambiati alcuni attivisti, poi eletti alle politiche, e dalle quali traspariva l’allarme derivato dal mancato raggiungimento delle firme necessarie alla presentazione delle liste.
Solo nei prossimi giorni, invece, saranno ascoltati dai pm, nella qualità di indagati. i deputati Claudia Mannino e Riccardo Nuti, assieme ad altri accusati di aver partecipato alla falsificazione delle firme.
Sono almeno otto gli indagati. Grillo ha invitato a sospendersi chiunque riceva un avviso di garanzia: Mannino e Nuti fanno sapere di essere ancora in attesa di una comunicazione di questo tipo e dunque per ora non fanno un passo indietro.
Nei giorni scorsi si sono invece autosospesi dal movimento i deputati regionali Claudia La Rocca – che ha ampiamente collaborato con la Procura – e Giorgio Ciaccio.
L’inchiesta non riguarda soltanto la ricopiatura delle firme per la presentazione delle liste, ma anche la presenza di firme del tutto false: alcuni presunti sottoscrittori della lista di M5S hanno dichiarato di aver firmato, nel 2011, solo per il referendum sull’acqua.
Fra questi, anche Fabio Trizzino, avvocato e marito dell’ex assessore regionale Lucia Borsellino.
Trizzino, chiamato dalla polizia mentre era a Roma per riconoscere la sua sottoscrizione, ha dichiarato di non aver firmato a sostegno di liste per le elezioni, ma ha ricordato di avere apposto una sottoscrizione a sostegno del referendum abrogativo della legge di privatizzazione dell’acqua.
Sarebbe dunque un nuovo caso – anche un legale e un commercialista hanno raccontato la stessa cosa – che complica la vicenda delle firme false.
Inizialmente l’inchiesta, infatti, aveva ipotizzato che per sanare un errore erano state copiate centinaia di firme realmente apposte a sostegno della lista, ma secondo il racconto di alcuni testimoni ci sarebbero anche l’uso fraudolento di sottoscrizioni rilasciate in occasioni che nulla avevano a che fare con le elezioni.
«Ricordo che mi fermò Nuti (parlamentare nazionale che sarebbe tra gli indagati ndr) – racconta Trizzino – per chiedermi la firma. Escludo fosse per le elezioni, non l’avrei messa, ma si trattava di una causa in cui credevo, come quella dell’acqua».
«Se si arriverà a un processo – aggiunge il genero di Paolo Borsellino – mi costituirò parte civile perchè l’usurpazione di una firma è una cosa gravissima».
L’indagine, che può contare su tre testimoni chiave e su centinaia di disconoscimenti, è a una svolta e in settimana dovrebbero cominciare gli interrogatori degli indagati che sarebbero una decina. Tra loro anche un cancelliere del tribunale e alcuni deputati nazionali dei Cinque Stelle.
Il Pd rimane in posizione di attacco: “Trenta coinvolti, otto indagati, questa la firmopoli grillina di Palermo. Grillo, Di Maio e Di Battista chiedono le autosospensioni – dice il segretario dei dem palermitani Carmelo Miceli – e solo in due lo fanno. Insomma, nonostante gli inviti, i mea culpa solo con il contagocce. In questo Movimento ognuno fa quello che vuole”.
(da agenzie)
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