GERMANIA: LA PROSSIMA CANCELLIERA POTREBBE ESSERE VERDE
LA CRISI DELLA CDU APRE UN’AUTOSTRADA ALLA LEADER DEI GRUNEN ANNALENA BAERBOCK… NEI SONDAGGI I VERDI SONO A TRE PUNTI DALLA CDU
“Ora noi siamo visti come la forza politica stabile della Germania”, ci dice il co-presidente dei Verdi al Parlamento europeo Philippe Lamberts.
Il caos totale nella Cdu, aperto dall’accordo con l’ultradestra xenofoba dell’Afd in Turingia e sfociato ieri nelle dimissioni della leader e futura candidata per la Cancelleria, Annegret Kramp-Karrenbauer, non solo sconvolge la scena politica tedesca, ma si abbatte come pesante novità anche sull’Unione Europea: potrebbe instaurare un nuovo ‘ordine’ (o disordine) in Europa, finora a guida franco-tedesca. Ecco perchè anche da Strasburgo, dove è riunita la plenaria del Parlamento europeo, molte attenzioni sono puntate verso la Germania, negli scambi tra parlamentari fuori dall’aula.
La possibilità che alle elezioni dell’anno prossimo si imponga una Cancelliera dei Verdi non è più remota. Il nome è già scritto: Annalena Baerbock.
Co-presidente dei Verdi da due anni, eletta insieme al popolare Robert Habeck con cui guida il partito in tandem, Baerbock è nata in Bassa Sassonia, studi alla London School of Economics, 38 anni, sposata con due bambini, ambientalista che coniuga l’ecologia alle tematiche sociali.
E, a sentire fonti tedesche, pare sia anche questo il segreto del suo successo, la chiave che le ha permesso di portare i Verdi oltre il 20 per cento nei sondaggi (secondo le ultime rilevazioni sono al 22 per cento, Spd al 12, Linke al 10) e assediare la Cdu (al 25 per cento).
Che ora barcolla, seminando panico in tutti gli altri partiti. Verdi compresi, anche se hanno già la loro candidata alla Cancelleria, non ufficialmente in pista ma da quando ha preso le redini del partito in molti la vedono possibile successore di Angela Merkel alla guida del paese.
“Siamo molto preoccupati per quello che succede in Germania con i partiti che intendono cooperare con i partiti di estrema destra, è un segnale molto negativo che avrà un impatto importante per tutti gli stati membri”, dice a Strasburgo l’altra co-presidente dei Verdi, la tedesca Ska Keller.
La Germania ”è uno degli Stati membri che avrà tra poco la presidenza del consiglio”, aggiunge alludendo al fatto che a partire da luglio la presidenza di turno dell’Ue sarà tedesca. Quanto sta accadendo “è anche un segnale di erosione della democrazia e dello stato diritto”
Il punto è che la crisi della Cdu preoccupa anche i rivali. Ora un futuro accordo di governo con i cristiano-democratici, obiettivo sul quale i Grunen stavano lavorando da tempo, determinati a sostituire la Spd nella GrosseKoalition, va ripensato. E tutto dipende dalla futura leadership della Cdu.
Uno dei pretendenti, Friedrich Merz, ricco avvocato, vecchio rivale della Merkel, liberal e filo-Atlantico, è molto apprezzato dall’ultradestra. Con lui al comando, appare complicato un accordo di governo con i Verdi, o almeno è quello che trapela adesso dal partito di Baerbock-Habeck.
Mentre se la Cdu si affidasse ad Armin Laschet, governatore del Nord-Reno Westphalia, un’intesa sarebbe possibile, dicono le fonti consultate da Huffpost.
Il punto è che la Cdu potrebbe ritrovarsi seconda dopo i Verdi alle prossime elezioni.
E potrebbe essere lei, Baerbock, eventuale futura Cancelliera, a dettare le carte. Certo, ma seduti al tavolo con chi? Ecco perchè il caos nella Cdu, cardine della politica tedesca in questi ultimi 15 anni di ‘regno Merkel e anche prima con Helmut Kohl, preoccupa gli stessi Verdi, pur pronti a vincere e determinati a erodere consensi alla stessa Cdu. La Spd è in crisi, vittima diretta dell’ascesa dei Verdi. La Die Linke è forte in Turingia, dove ha incassato il 31 per cento dei voti alle ultime elezioni, ma non in tutto il paese.
Lapidario il commento di Wolfgang Schauble, figura di rilievo della Cdu e della scena politica tedesca, presidente del Bundestag, ex ministro del Tesoro: “Se continuiamo così, il nostro candidato alla Cancelleria non diventerà Cancelliere”.
Perchè, dopo le dimissioni di Akk, nella Cdu si è aperta la ‘guerra’ interna. E in molti scommettono sul fatto che dovranno anticipare il congresso, previsto per fine anno, nel tentativo di non dissanguare ulteriormente il partito.
In più, sui moderati della destra tedesca, si abbattono tutte le tensioni di questi anni: a cominciare dalla concorrenza a destra rappresentata dall’Afd.
“Nella Cdu c’è chi guarda al centrosinistra, Verdi o Spd, ma c’è anche chi non disdegna l’Afd, si veda quello che è successo in Turingia…”, ci dice Martin Schinderwan, tedesco della Die Linke, co-presidente del Gue, il gruppo della ‘Sinistra unitaria europea, sinistra verde nordica’ all’Europarlamento.
“Non c’è stato alcun accordo formale fra i cristiano-democratici e la destra estremista in Germania”, si difende Manfred Weber, presidente del Ppe, della Cdu bavarese. “Ma gli sviluppi sono preoccupanti – continua – Per me è chiaro, non ci può essere alcuna cooperazione fra i cristiano democratici e la destra populista o anche i nazisti: è una linea rossa che non si può attraversare per noi come Ppe”. Weber dice di non temere i Verdi: “Erodono consensi all’Spd, non alla Cdu”.
Ma i sondaggi indicano un altro trend, disegnando una traiettoria di successo per i Verdi anche a scapito del partito di Merkel. “Dobbiamo porci il problema di prendere voti anche tra i liberali e nel centrodestra”, ci dice Lamberts, “come è accaduto in Belgio”.
Del resto, la prova provata che in Europa la competizione tra moderati di destra e Verdi sia più che aperta, sta proprio nel Green deal, scelto dalla tedesca Ursula von der Leyen come bandiera della sua presidenza alla Commissione europea. Solo che pensava di portarla alta per la Cdu. Ora potrebbe invece dover ‘rispondere’ ad una Cancelliera verde, che — stando a quanto trapela dai fonti della Cdu a Bruxelles — verrebbe premiata anche dal voto femminile, in uscita dal partito di Merkel con la fine del ciclo politico della Cancelliera. Chissà .
(da “Huffingtonpost”)
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