LA STAMPA ESTERA CRITICA L’ITALIA DELLE IMMUNITA’ E DEI LODI
IL TIMES: “SILVIO HA GETTATO VERGOGNA SU SE STESSO E SULL’ITALIA CON LE SUE BUFFONATE SESSUALI E I SUOI TENTATIVI DI EVITARE I PROCESSI, DEVE DIMETTERSI”… IL NEW YORK TIMES: “RENDE DIFFICILI LE RIFORME DI CUI IL PAESE HA BISOGNO”
La notizia che la Corte Costituzionale ha giudicato illegittima la legge sull’immunità giudiziaria per Silvio Berlusconi ha immediatamente fatto il giro del mondo.
I maggiori quotidiani e i notiziari dei più importanti telegiornali, dal New York Times alla Bbc hanno aperto le loro prime pagine con la sentenza sul lodo Alfano.
Dalla rete araba Al Jazeera alla tv canadese, dal Times di Londra ai maggiori quotidiani francesi e tedeschi, sembra che la possibilità che un premier di uno dei Paesi del G8 possa essere processato per corruzione ed evasione fiscale e decida ugualmente di restare al suo posto sia considerata una vicenda tipicamente italiana.
E l’immagine internazionale del nostro Paese, inutile negarlo, ne sta ricevendo un danno enorme: dopo aver abolito l’immunità parlamentare, almeno nei suoi aspetti più odiosi, veniamo riproposti come l’Italia dei privilegi dei politici che si sottraggono al giudizio dei giudici, avvalendosi di normative appositamente create.
In Italia ormai ci si è adattati ai privilegi della Casta, ma dobbiamo anche comprendere che in altri Paesi questi escamotages sono giudicati inammissibili per la morale corrente.
Ci sono stati ministri e parlamentari in Gran Bretagna che hanno rassegnato le dimissioni per aver scaricato sul ministero una piccola spesa personale, figuratevi come possono giudicare la nostra classe politica.
Qua non si tratta di gridare al complotto della sinistra, si tratta di rendersi conto che chi governa deve avere un comportamento lineare e adeguato, deve rinunciare a privilegi e immunità , non deve essere “primus super pares”, ma semmai uno come tutti.
Il “New York Times” titola “Respinta l’immunità a Berlusconi” e commenta che la sentenza “indebolisce il primo ministro e rende più difficili le riforme di cui L’Italia ha bisogno”, ventilando addirittura una crisi di governo.
Il Times di Londra commenta: “Silvio Berlusconi ha gettato vergogna su se stesso e sul suo paese con le sue buffonate sessuali e i suoi tentativi di evitare i processi, ora si deve dimettere” e continua: “Berlusconi è ora un imputato che affronta un processo penale, può restare al suo posto solo se il suo partito e i suoi alleati lo sostengono, ma sarebbero sciocchi a farlo.
La disintegrazione della sinistra ha convinto molti elettori che non c’è alternativa a Berlusconi se l’Italia vuole un governo forte, capace di farle attraversa l’attuale seria crisi. Berlusconi può anche immaginare di essere ancora piuttosto popolare, ma è la classica auto-illusione di un uomo che si è convinto della propria propaganda.
Non ha capito l’inquietudine generata a livello internazionale e determinata dalla sua vicinanza a Putin e a Gheddafi e il ridicolo che si è gettato addosso con le sue buffonate sessuali. Ma il danno alla reputazione del suo Paese, simboleggiato dal rifiuto di Michelle Obama di accettare il suo abbraccio, ha iniziato a far capire che i suoi indici di popolarità hanno iniziato a cadere”.
E non è che gli altri giornali inglesi si siano dimostrati più teneri, come molti di quelli francesi. Quando si sta in un consesso internazionale sono elementi di cui non si può non tenere conto.
Certi argomenti che in Italia possono ancora far leva su una certa parte dell’elettorato, altrove risultano incomprensibili.
Non si doveva semplicemente arrivare a questo.
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