SCUOLE SPORCHE? CI PENSI LA GELMINI
“SONO CONTRARIA AL FATTO CHE I BIDELLI NON PULISCANO LE SCUOLE E SI APPALTINO LE PULIZIE” DICE IL MINISTRO… FORSE NON SA CHE CHI E’ INQUADRATO PER PULIRE INFATTI PULISCE, CHI HA ALTRI COMPITI NO, COME E’ NATURALE… SE LEI TAGLIA I BIDELLI PER FORZA CHE SI APPALTA ALL’ESTERNO
Ogni tanto certi ministri escono con affermazioni davvero sconcertanti, frutto più dell’esigenza di farsi benvolere e creare consenso nell’opinione pubblica, che di impegni concreti e reali.
La scorsa settimana avevamo evidenziato come il ministro Brunetta, dopo aver tanto bacchettato i fannulloni nella Pubblica Amministrazione, aumentando le fasce di reperibilità dei dipendenti in malattia e la certificazione della stessa solo dai medici delle Asl, dopo meno di un anno, in silenzio, avesse fatto retromarcia, ripristinando il regime precedente.
Nel suo sito, Brunetta, aveva negato di essersi rimangiato la legge 133/2008 art. 71, arrampicandosi sugli specchi di argomentazioni lacunose.
Dato che noi preferiamo far parlare i fatti ecco la norma.
Con la legge 133, le fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia erano state portate dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20.
Ora, con la legge dietrofront, ovvero la n.102/2009 art 17, comma 23, lett. C, le fasce sono dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.
Come quelle per i lavoratori privati, certo, in quanto ci si è accorti che quelle fissate in precedenza sarebbero state dichiarate incostituzionali.
Passiamo alla certificazione medica in caso di malattia. La legge 133/2008 art. 71 diceva “per malattia superiore a 10 giorni l’assenza viene giustificata solo con certificazione rilasciata da struttura sanitaria pubblica”.
Ecco il dietrofront con la legge 102/2009 art 17 comma 23, lett. C: “per malattia superiore a 10 giorni l’assenza viene giustificata con certificazione rilasciata da struttura sanitaria pubblica o da medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”.
In pratica si ritorna al medico di fiducia.
E ancora parliamo delle assenze dal servizio e fondi per la produttività . La legge 133/2008 stabiliva che “tutte le assenze dal servizio non sono equiparate alle presenze, ai fini della distribuzione dei fondi per la contrattazione integrativa, salvo alcune eccezioni”.
Ora la legge 102/2009 dice che “viene abrogata la norma precedente restituendo ai tavoli negoziali i criteri per la distribuzione dei fondi integrativi”.
Lasciamo ai lettori giudicare se abbiamo detto la verità o no, quando abbiamo parlato di un ministro che ritorna sui suoi passi in silenzio, dopo aver sbandierato invece in passato il “giro di vite”.
Ieri invece il palcoscenico lo ha calcato la Gelmini che ha dichiarato: “Sono contraria al fatto che i bidelli non puliscano le scuole e si appaltino le pulizie all’esterno: è uno spreco di risorse pubbliche, bisogna individuare gli sprechi e le sacche di inefficienza”.
A parte che se si individuassero le sacche di inefficienza, la Gelmini ne sarebbe la prima vittima, con conseguente rassegnazione delle dimissioni da ministro, qua siamo davvero alla farsa.
Chi, nel mondo della scuola, ha un contratto che prevede la pulizia, state tranquilli che non può certe rifiutarsi di svolgere le mansioni per le quali percepisce lo stipendio.
I bidelli nelle scuole statali sono 10.028, con i progressivi tagli operati dalla Gelmini devono spesso essere contemporaneamente presenti su tre piani della stessa scuola o addirittura su due complessi scolastici, sorvegliare più classi e via dicendo.
Molte scuole primarie non si avvalgono più dei collaboratori scolastici ( costo annuo medio di 23.500 euro) e preferiscono appaltare i servizi di pulizia a ditte esterne per evidenti ragioni.
Se la Gelmini vuole le scuole pulite, ci pensi lei.
Assuma il personale necessario e lo inquadri nella qualifica giusta e vedrà che chi deve pulire, pulirà .
Se li riduce del 20% in tre anni, è causa sua se le scuole sono sporche, questo dice la logica.
Se poi lo spot “scuola pulita” le doveva servire per l’audience, almeno abbia il buon gusto di non criminalizzare categorie di lavoratori, additandoli come dei fannulloni.
C’era già Brunetta che è stato costretto a rimangiarsi certe sparate…
Leave a Reply