SALVINI UNO: “NON E’ REATO DIRE CHE SALVINI NON HA MAI LAVORATO”
LA SENTENZA DEL GIUDICE: “NEPPURE LUI HA POTUTO DIMOSTRARE DI AVER MAI FATTO QUALCOSA AL DI FUORI DELLA LEGA”
Per molto tempo Matteo Salvini è andato in giro per le televisioni a minacciare querele nei confronti di chi ricordava le sue peripezie in politica.
Poi è passato ai fatti, ovvero alle querele vere e proprie.
Come quella che ha intentato nei confronti di Davide Vecchi del Fatto Quotidiano per un articolo in cui, tra le altre cose, affermava che il Capitano non aveva mai lavorato in vita sua.
Nell’articolo Vecchi ricordava :
La Lega Nord ormai esiste solo per ciò che è a carico dello Stato: i 71 dipendenti del movimento sono infatti stati licenziati in tronco, mentre il quotidiano di partito, la Padania, ha annunciato la chiusura definitiva a seguito della riduzione del contributo all’editoria. Anche qui, dunque: la pubblicazione proseguiva solamente grazie ai soldi delle casse pubbliche. E qualcuno affiderebbe non dico un Paese ma anche solo un condominio a chi non è in grado di gestire casa sua?
Matteo Salvini ha querelato Davide Vecchi e il Fatto Quotidiano per l’articolo in questione.
Il Gip di Bergamo ha archiviato la querela scrivendo, tra l’altro, che “neppure Salvini ha potuto dimostrare di aver fatto ‘qualcosa’ al di fuori della Lega”.
E già che c’era, ha precisato anche altro:
Il gip non si scaglia contro la politica. Prende solo atto di un sentire diffuso: “Quanto alla storia del non aver mai lavorato, basta osservare che — nel linguaggio comune — costituisce una frase che si predica del (deprecatissimo!) ‘professionista della politica’ che —magari ‘politicamente’ occupato per 15 ore al giorno — tuttavia non svolge o non ha mai svolto nessuna ‘attività civile’”.
Povero Salvini, bocciato su tutta la linea, anche quando si indigna per le accuse sulla gestione della Padania: “L’accusa di aver mandato (economicamente) a catafascio il giornale di partito, tenuto in vita soltanto dai contributi pubblici, riporta a circostanze sotto gli occhi di tutti (e poco importa che si tratti di un destino rivelatosi comune a tutte le altre testate di partito)”. Lo dice il giudice.
E noi non possiamo che complimentarci e aspettare che finalmente si faccia una legge che costringa chi fa causa per diffamazione e perde a pagare i danni del disturbo a chi si deve sorbire tante noie legali senza aver fatto nulla di male.
(da “NextQuotidiano”)
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