Dicembre 14th, 2009 Riccardo Fucile
I CONCESSIONARI CHE NON AVEVANO COLLEGATO LE SLOT ALLA RETE DELLO STATO DEVONO UNA CIFRA DI 90 MILIARDI, PARI A 12 VOLTE LA MANOVRA FINANZIARIA, MA HANNO PROTETTORI POLITICI…LA SUPREMA CORTE HA RESPINTO IL RICORSO DEI GESTORI DELLE SLOT MACHINE RIBADENDO CHE LA COMPETENZA SULLA MULTA SPETTA ALLA CORTE DEI CONTI E NON AL TAR
Queste notizie stranamente in Italia la stampa o non le pubblica o le mette in ventesima
pagina sotto i necrologi, così nessuno è informato.
La meritoria inchiesta di Marco Menduni del “Secolo XIX” che abbiamo seguito fin dall’inizio, riportando ampi stralci di quanto emergeva da uno dei più grossi scandali del dopoguerra, merita un aggiornamento.
Due giorni fa c’è stata una brutta notizia per le dieci concessionarie che gestiscono le slot machine: la Corte di Cassazione ha infatti respinto la interpretazione dei loro legali che tendeva a sottrarre alla Corte dei Conti la competenza sulla maxi multa inflitta alle società ( 90 miliardi di euro) per concederla al Tar.
La Suprema Corte ha ribadito fermamente la giurisdizione della Corte dei Conti e questo escamotage è stato respinto.
Il Tar avrebbe certamente ridotto la sanzione, la Corte dei Conti ribadisce la cifra dovuta di 90 miliardi di euro.
I legali delle concessionarie erano riusciti a bloccare il tutto alla prima udienza del dicembre 2008, sollevando la questione di merito sulla competenza, ora il processo può riprendere a carico di Snai, Hbg, Cirsa Italia, Sisal Slot, Cogetech Codere Network, Lottomatica Videolot Rete, Gmatica, Atlantis World Giocolegale, Gamenet.
La vicenda risale a un’inchiesta del Secolo XIX ed è viaggiata su due binari: da un parte una commissione di inchiesta denunciò le storture del sistema gioco in Italia.
Dall’altro la Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio aveva inoltrato ai concessionari del settore New Slot una richiesta di risarcimento di 98 miliardi, limati poi a 90.
I magistrati contabili contestavano il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica dello Stato, quello che permette di controllare l’entità delle giocate e di applicare quindi l’imposta che grava, il Preu.
Nonchè il mancato rispetto di alcuni livelli di servizio nella trasmissione dei dati degli apparecchi di gioco. Continua »
argomento: denuncia, finanziaria, Giustizia, Politica | Commenta »
Dicembre 14th, 2009 Riccardo Fucile
L’AGGRESSIONE NON HA UNA MATRICE POLITICA… FUORI LUOGO TANTE SPECULAZIONI INTERESSATE, MA OCCORRE SVELENIRE IL CLIMA …GRAVI RESPONSABILITA’ DEL MINISTRO DEGLI INTERNI, MENTRE BOSSI FARNETICA DI TERRORISMO E DI PIETRO DI PROVOCAZIONI
L’inqualificabile aggressione subita da Silvio Berlusconi ieri a Milano, a conclusione del suo comizio in piazza del Duomo, da parte di Massimo Tartaglia, un ingegnere 42enne in cura psichiatrica da dieci anni, ha dato adito, ancor prima di conoscere i problemi mentali dell’aggressore, a una serie di prese di posizione che dimostrano quanta speculazione vi sia nella politica italiana.
E quanto sia inefficiente il sistema di sicurezza che dovrebbe tutelare le massime autorità istituzionali del nostro Paese.
Nella prima ora, successiva all’aggressione, senza neanche conoscere le motivazioni che avevano portato Tartaglia a quel gesto sconsiderato, i politici italiani hanno dato il peggio di sè: da parte del centrodestra si speculava sul “clima di odio” che avrebbe alimentato certa sinistra, e nel calderone dei mandanti sono finiti opposizione, magistratura, stampa di sinistra, no global e chi più ne ha più ne metta.
Dal centrosinistra ecco Di Pietro parlare di “provocazione” da parte del premier e la sinistra estrema di generiche “responsabilità ” .
Su Facebook si creano in pochi minuti gruppi che inneggiano a Tartaglia o che lo vogliono morto, raccogliendo migliaia di imbecilli di segno opposto.
Ascoltiamo giornalisti e ministri che le sparano grosse anche quando la labilità mentale dell’ing. Tartaglia, malato da circa dieci anni, diventa di dominio pubblico.
L’aggressore non ha precedenti politici, solo un gran disagio mentale: chi lo voleva “longa manus” dell’eversione è servito, chi ne voleva fare un martire della causa altrettanto. Entrambe le parti dovranno aspettare una occasione migliore per portare avanti le proprie speculazioni.
Rimane la condanna di un atto inqualificabile e il senso del degrado cui è arrivata la politica italiana.
Nessuno ha avuto il tempo e l’onestà di fare una prima osservazione di buon senso: quando mai, in una manifestazione pubblica (di qualsiasi segno sia) si permette a un gruppo di contestatori di arrivare fin quasi sotto il palco?
Ci riferiamo al fatto che, durante la manifestazione, un centinaio di esponenti di sinistra erano arrivati a diffondere slogan a pochi metri dal premier. Continua »
argomento: Attentato, Berlusconi, governo, Politica, polizia, Sicurezza | 3 commenti presenti »