Ottobre 24th, 2011 Riccardo Fucile
PDL STABILE AL 26,1%, LEGA IN CADUTA ALL’8,8%….TERZO POLO AL 19% SE CORRE DA SOLO…BERLUSCONI E BOSSI ULTIMI TRA I LEADER… LIEVE ARRETRAMENTO PER PD (28,1%) E IDV (8,2%), COMPENSATO DALLA RISALITA DI VENDOLA…FLI AL 3,6%, UDC AL 7,5%
Un calo di dieci punti in un solo anno: l’Atlante Politico di Demos conferma la forte caduta di consenso verso il governo e verso il premier.
Nelle intenzioni di voto, il vantaggio a favore del centrosinistra rimane consistente, anche se leggermente ridimensionato rispetto a settembre (da +9 a +8 nei confronti del centrodestra).
Il clima di opinione appare sempre più dominato dalle preoccupazioni per la crisi economica e per i sacrifici richiesti ai cittadini per affrontarla.
Maggioranza e opposizione esitano ad impegnarsi sulle misure proposte dalla Bce, che risultano largamente impopolari: pochi intervistati approvano gli interventi sulle pensioni (6%) e la riduzione della spesa pubblica per i servizi sociali (5%).
Le ipotesi di condono incontrano il favore di una componente molto ridotta (8%), mentre appaiono preferibili, in tutti gli schieramenti, le proposte di aumento delle tasse sui patrimoni e le rendite (32%), in proporzione al reddito (25%), oppure la vendita di parte del patrimonio pubblico (17%).
E’ aumentata, in questo contesto, la disaffezione e la sfiducia verso la classe politica, che colpisce oggi anche l’opposizione e tutti i principali leader.
Sembra avere esaurito i propri effetti la spinta, favorevole al centro-sinistra, prodotta dai travagli estivi del governo e, ancor prima, dalla primavera elettorale.
Pd (28.1%) e IdV (8.2%) registrano un relativo arretramento rispetto a settembre, compensato però dalla risalita di Sel (6.8%).
Nel campo del centrodestra, il PdL, superato l’ennesimo voto di fiducia, sembra avere stabilizzato anche le intenzioni di voto (26.1%).
Per la Lega, attraversata da molteplici tensioni, prosegue invece il trend negativo registrato un mese fa (8.8%).
D’altra parte, il gradimento dei cittadini per l’esecutivo fa segnare, ad ottobre, il nuovo minimo storico: 21%. Mentre Berlusconi (23%), assieme a Bossi (22%) e Alfano (25%), figura in coda alla graduatoria dei leader.
Una classifica sempre più “corta” e schiacciata verso il basso: Tremonti torna ad occupare il gradino più alto, ma con appena il 37%.
Lo seguono da vicino i leader delle tre formazioni di centrosinistra: Di Pietro (35%), Bersani (34%) e Vendola (33%). I due leader centristi Fini e Casini precedono, intorno al 30%, Grillo (28%).
Le attese per una vittoria del centrosinistra (49%) superano di dieci punti quelle per il centrodestra, le cui quotazioni, nelle previsioni degli elettori, sono in parte risalite nell’ultimo mese (dal 27 al 37%).
Gli equilibri elettorali cambiano, in parte, se consideriamo le intenzioni di voto per coalizione: l’indagine ha testato tre diverse configurazioni, per quanto riguarda la geometria delle alleanze. In una ipotetica corsa a tre, il “nuovo Ulivo” otterrebbe oggi il 44%, con uno scarto di oltre sette punti rispetto al centrodestra.
Il Terzo polo, in questo scenario, sale fino al 19%: sei punti in più rispetto alla somma dei partiti che lo compongono (Udc, Fli e Api).
Il centrosinistra risulta vincente anche nel caso di una competizione fra due grandi schieramenti: più agevolmente se alleato con le formazioni di centro (55%); con maggiore difficoltà (52%) qualora l’Udc tornasse al patto con il centrodestra.
E’ interessante notare come, in entrambe le ipotesi di tipo bipolare, gli elettori dei partiti del Terzo polo tenderebbero a dividersi in misura significativa.
(da “La Repubblica“)
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Ottobre 24th, 2011 Riccardo Fucile
L’EUROPA CHIEDE ALL’ITALIA PROVVEDIMENTI STRUTTURALI ENTRO MERCOLEDI… BERLUSCONI PARLA DI RIFORMA DELLA PREVIDENZA MA LA LEGA DICE NO: BOSSI FORSE PREFERISCE ANDARE AL VOTO PRIMA DI FINIRE SOTTO L’8% E COSI’ FA FUORI I DEPUTATI VICINI A MARONI
Il Consiglio dei ministri si riunirà in seduta straordinaria stasera alle 18. 
La riunione per varare le misure strutturali sollecitate dall’Ue era stata preannunciata ieri sera da Silvio Berlusconi, al termine del consiglio europeo a Bruxelles.
Il tempo stringe: l’Unione europea vuole che mercoledì l’Italia si presenti al tavolo del vertice con le misure per la crescita.
Misure che – ha sostenuto il premier – lui avrebbe voluto adottare già da tempo ma che, “per colpa di altri”, era stato impossibile varare.
La principale riforma cui pensa Berlusconi è quella delle pensioni.
“Nell’Ue si è parlato di un’uguale età pensionabile per tutti a 67 anni – ha detto – Lo farò presente alla Lega anche perchè siamo l’unico Paese ad avere anche le pensioni di anzianità . Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò”.
Ma superare le resistenze del Carroccio non sarà facile.
Lo conferma la netta presa di posizione del capogruppo leghista alla Camera, Marco Reguzzoni, intervenuto questa mattina al programma di Maurizio Belpietro: “La Lega è contro qualsiasi riforma delle pensioni e contro la patrimoniale. E’ sempre stata contraria all’ipotesi di ridiscussione dell’età pensionabile. Abbiamo fatto le nostre proposte alternative. Di questa questione ne discuterà il Consiglio dei ministri”.
Altra misura che potrebbe essere esaminata dal consiglio dei ministri è la cessione degli immobili pubblici. “Forse potremo ridurre il debito pubblico anche prima del 2013 ponendoli sul mercato”, ha affermato Berlusconi a Bruxelles.
La Lega si sta posizionando in vista di elezioni anticipate: vuole vendersi la patacca di aver salvato le pensioni, come se i pensionati veri non fossero alle prese da anni con un aumento dei generi di prima necessità a fronte di pensioni sempre uguali.
Può anche essere giusto valutare un aumneto dell’età pensionabile, ma a fronte di cosa?
Per favorire l’occupazione giovanile o per finire nel calderone di uno Stato dove la corruzione e l’evasione fiscale impazzano?
E allora prima si pensi prima a recuperare i 60 miliardi che costa la corruzione pubblica in Italia, i 7 miliardi degli enti che foraggiano i politici trombati e i 120 miliardi di evasione.
Poi semmai si parlerà di età pensionabile.
In realtà la Lega sta sprofondando a livello di sondaggi e a questo punto forse per Bossi è meglio andare a votare a breve: eviterebbe di finire sotto l’8% e farebbe fuori i deputati vicini a Maroni.
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Ottobre 24th, 2011 Riccardo Fucile
CONFIDENZE AL SUO BIOGRAFO BRUNO VESPA: “IL BUNGA BUNGA ERA SOLO UN BALLO E NON VI HO MAI PARTECIPATO”: PECCATO CHE DIVERSE TESTIMONI SOSTENGANO IL CONTRARIO… POI RACCONTA I SUOI FIORETTI E AFFERMA DI NON AVERE NEANCHE UN TELEFONINO
Tutte invenzioni delle “pornotoghe”, “nessun accadimento sacrilego” ad Arcore e il bunga-bunga che non sarebbe altro che un balletto “a cui neanche partecipavo: ho fatto un fioretto”. Lo scandalo Ruby, rivisto da Silvio Berlusconi (intervistato da Bruno Vespa per il suo ultimo libro “Questo amore”) non sarebbe altro che la fervida e anche un po’ pruriginosa fantasia di magistrati e giornalisti.
La seconda ondata di anticipazioni del “classico” autunnale del conduttore di Porta a Porta dà ampio spazio ai buoni sentimenti cattolici del premier: “Vivere la religiosità per me – dice il Cavaliere – non significa solo avere una chiesa nella casa di Arcore, in cui si sono celebrati matrimoni, funerali e battesimi di miei congiunti, nè sentirsi al sicuro per le preghiere di otto zie suore di Maria Consolatrice”.
No, è anche altro: “Le mie radici si saldano in quei valori cristiani e quindi umani con i quali sono cresciuto in famiglia e nell’ambiente ecclesiale della scuola salesiana, e che poi ho trasmesso ai miei figli. Valori preziosi che non sono per me negoziabili. Figuriamoci, dunque, se posso permettere che in casa mia si compiano atti blasfemi”.
E qui il riferimento è alle rivelazioni di una ragazza che aveva partecipato alla “cene eleganti” in casa del premier, che raccontava di un Berlusconi intento a strofinare il crocifisso tra i seni della consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti, spesso travestita da suora (e al momento indagata per favoreggiamento alla prostituzione minorile).
“Chi ha raccontato cose di questo genere deve aver avuto qualche buon motivo, non certo commendevole, per inventarsele. Ci sono decine e decine di miei ospiti che possono testimoniare la correttezza e l’eleganza dei comportamenti di tutti i miei invitati. Mi dispiace, ma non c’è nulla, assolutamente nulla di quel che ho fatto che non rifarei. Devono scusarsi i pornogiornalisti e i pornomagistrati che mi hanno ricoperto di calunnie”.
Poi Berlusconi dà la sua versione dei fatti sull’ormai arcinoto bunga-bunga: “Quando qualcuna delle mie ospiti diceva: dopo cena facciamo un po’ di bunga-bunga si riferiva a fare quattro salti. A cui io, peraltro, non partecipavo a causa di un antico e sempre rispettato fioretto”.
E qui si passa ai tre fioretti del presidente del Consiglio: “Non fumo da quando riuscii a salvare la mia prima avventura imprenditoriale da una fine non gloriosa. Non gioco da quando mi esposi al rischio di una pessima figura pretendendo, da dilettante, di potermi confrontare con un professionista delle tre carte. Non ballo da quando ne feci promessa se una mia amica, che rischiava di morire, si fosse salvata”.
Infine, la questione del suo numero di telefono trovato nelle rubriche dei cellulari di svariate escort.
Berlusconi il cellulare non ce l’ha, dice lui a Vespa. “Tutte le chiamate passano attraverso la mia segreteria. Una volta ne avevo uno anche io, ma non l’ho più potuto tenere da quando constatai di essere non controllato, ma ipercontrollato. Le pare un paese civile e libero questo?”
Lasciamo ai nostri lettori decidere se sia meglio ridere o piangere.
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