Destra di Popolo.net

PAROLA PER PAROLA GLI “INSULTI” LANCIATI DA FINI AI SUOI FAN

Novembre 29th, 2011 Riccardo Fucile

ALTRE CONFERME   E RACCONTI DI CHI ERA PRESENTE ALL’INCONTRO DEL LEADER FLI CON I SOSTENITORI

«Ma che c… dici. Me lo vieni a insegnare tu quello che devo fare. Con questa gente non parlo. Se siete così giustizialisti, andate con Di Pietro.Vergognatevi”. Queste le parole che ho sentito da Gianfranco Fini, prima di andarsene via, lasciando di stucco un’ottantina di simpatizzanti e semplici cittadini. Lo avevamo accolto con un applauso dopo il convegno di Janua, ma ho assistito a una caduta di stile della terza carica dello Stato. Non si possono apostrofare così i cittadini. Meritiamo rispetto».
A confermare la «scenata» di Fini di sabato scorso, e quello che aveva denunciato per primo l’avvocato Forino, ieri è stato pure Breganti, uno dei più noti leader dei comitati di quartiere: «In riferimento alle polemiche sul coordinatore regionale Nan, Gianfranco Fini ci ha pure detto che siamo tutti pregiudicati, lui compreso. Tuttavia, gli ho ricordato che Alemanno può definirsi un pregiudicato politico, ma è diventato sindaco della Capitale. Un conto è essere pregiudicati a seguito di scontri di piazza, avvenuti in un particolare contesto storico e clima politico, per sostenere le proprie idee contro il comunismo terrorista, armato e rivoluzionario. Un altro conto è finire nell’occhio del ciclone per altre tristi vicende, come la casa di Montecarlo. Un altro ancora è ritrovarsi nel mirino, come è successo per Nan, per presunte storie che sarebbero davvero preoccupanti. In tal senso, come era suo diritto fare, un giovane si era permesso di chiedere al Presidente Fini di prestare attenzione ai nomi da inserire in lista per le amministrative o nelle cariche del partito».
E ancora uno degli altri «indignados», testimone del «c…» di Fini a Genova: «Non sono iscritto a Fli – ha raccontato ieri Airoldi – ma sabato ho partecipato al convegno di Janua. Il Presidente della Camera era stato chiamato anche per redimere la spaccatura nel Fli genovese e i malumori della base. Fini doveva decidere se certificare quella linea del Fli o la legalità  della corrente dei giovani e volenterosi, entusiasti e capaci. È stato riconfermato il responsabile Nan ovvero il suo delfino in Liguria. I giovani e meno giovani, sono stati sgridati, anche con parole poco eleganti e imperdonabili, che hanno lasciato di stucco tutti quanti. Inoltre, a dire di Fini, ci dovremmo vergognare e quindi iscriverci al partito di Di Pietro. Adesso basta. Fini e quelli come lui, di destra e di sinistra, se lo possono scordare».
Alla senatrice Barbara Contini, commissaria del partito in Città , che aveva fatto da intermediaria con gli «indignados», avrebbe quindi raccomandato di non occuparsi più di Genova.
Tuttavia, durante il convegno finale allo Sheraton, davanti a meno di 150 persone, ha baciato sulla guancia la commissaria «dimissionata sul campo».

Fabrizio Graffione
(da “Il Giornale“)

argomento: Fini, Genova, Politica | Commenta »

REGIONI A CONFRONTO: SE NEL RESTO D’ITALIA CI SI REGOLASSE COME IN LOMBARDIA LO STATO RISPARMIEREBBE 785 MILIONI SOLO DI ORGANICI

Novembre 29th, 2011 Riccardo Fucile

DOPPI INCARICHI E   ASSUNZIONI CLIENTELARI, NON SOLO AL SUD: IN PIEMONTE IL DOPPIO DI DIPENDENTI DELLA LOMBARDIA…STRUTTURE ELEFANTIACHE E INEFFICIENTI, AUTO E BLU E LIVELLAMENTO

Non è vero che tutti i giudici sono schiacciati dagli arretrati.
Nicola Durante, ad esempio, al Tar di Salerno deve avere un mucchio di tempo libero. Infatti fa anche il dirigente alla Regione Calabria.
Due lavori, due stipendi, benefit deluxe. A partire dall’auto blu.
Prova provata che nelle Regioni, se Mario Monti userà  le forbici, c’è da tagliare, tagliare, tagliare.
Si pensi che la Campania ha più dipendenti che Lombardia, Piemonte e Liguria insieme. E che organici «alla lombarda» permetterebbero risparmi per oltre 785 milioni.
Dice un rapporto della Corte dei Conti che quelle Regioni varate nel 1970 per alleggerire lo Stato, si sono via via gonfiate come un panettone impazzito.
Al punto che oggi quelle 15 che sono a statuto ordinario hanno 40.384 dipendenti.
Vale a dire 78,8 ogni 100 mila abitanti.
Tanti, ma vale più che mai la regola del pollo di Trilussa.
C’è infatti chi non arriva a 34, come appunto l’ente guidato da Roberto Formigoni, e chi sfonda la barriera del suono clientelare come il Molise.
Dove Michele Iorio, dello stesso partito del collega milanese (a dimostrazione che anche in questo caso le differenze di colore non sono poi così importanti) governa su un piccolo regno che ogni centomila abitanti di regionali ne ha 291: 8 volte e mezzo di più.
«Polentoni» e «terroni»? Fino a un certo punto.
Tanto è vero che, sempre rispetto all’unità  di misura citata, la «destrorsa» regione Piemonte di dipendenti ne ha 70,5 e cioè più del doppio dei cugini lombardi.
E non ha neppure peso, come dicevamo, la tintura rossa o blu.
Prova ne sia che l’Umbria, da sempre amministrata dalla sinistra, ha proporzionalmente il doppio dei «regionali» (159 contro 74,5 ogni centomila residenti) della vicina Toscana. Quanto alla tanto maledetta «Roma ladrona», il Lazio si ritrova a essere con l’indice 62,8 non solo nettamente al di sotto della media ma addirittura di regioni comunemente più virtuose quali l’Emilia-Romagna (68) o la Liguria (68,6).
Una giungla inestricabile.
Che dimostra come il principio di autonomia costituzionale abbia avuto giorno dopo giorno un’interpretazione assai singolare: ogni Regione va per conto proprio.
Con sprechi e diseconomie in molti casi allucinanti.
Basti dire che, se si utilizzasse come criterio generale il parametro della Lombardia (quei 34 «regionali» scarsi ogni centomila residenti) quelle quindici regioni ordinarie, che hanno esattamente le stesse competenze, potrebbero tagliare addirittura 23.015 unità .
E svolgere gli stessi compiti quotidiani con appena 17.369 persone.
Con un risparmio, per le casse pubbliche, di 785 milioni e 350 mila euro l’anno.
È la somma che avrebbe permesso lo scorso anno di compensare largamente il costo (645 milioni) degli interventi d’emergenza per i disastri ambientali.
Oppure permetterebbe di coprire in nove anni il costo del piano straordinario di infrastrutture per il Sud.
Per non parlare dei risparmi impliciti nel dimagrimento di strutture spesso elefantiache e inefficienti: ogni ufficio in più, ogni dirigente in più, ogni funzionario in più vuole mettere becco in questa o quella pratica.
Non sono una ricchezza: sono un lacciuolo supplementare.
Ci sono numeri davanti ai quali è impossibile non fare un salto sulla sedia.
Quei 17.369 dipendenti che utilizzando il «parametro lombardo» basterebbero a far funzionare le 15 Regioni ordinarie, sono infatti meno di quanti sono oggi in carico alla Campania (che negli ultimi quattro anni ha ancora gonfiato gli organici di circa il 10%), alla Puglia, alla Calabria, alla Basilicata.
I quali sono 17.607.
E non parliamo della Sicilia. Dove, secondo i giornalisti Enrico Del Mercato ed Emanuele Lauria, autori del libro «La zavorra» (un atto d’accusa della classe dirigente locale micidiale proprio perchè scagliato da siciliani) i dipendenti complessivi del ciclopico carrozzone guidato da Raffaele Lombardo, compresi forestali e precari e dipendenti delle Asl, sono 144.147.
Ma ne riparleremo.
Per adeguarsi al parametro virtuoso, il governatore della Campania Stefano Caldoro sarebbe costretto ad affrontare moti di piazza: dovrebbe perdere 6.007 dipendenti, con un risparmio pazzesco, pari a oltre il 68% della spesa per gli stipendi.
Parliamo di una cifra che nel 2009 avrebbe coperto un terzo del disavanzo sanitario regionale.
Ma ancora più dura sarebbe la cura per una Regione “rossa” per eccellenza come l’Umbria. Il suo personale dovrebbe dimagrire di quasi il 79%, passando da 1.432 a 305 unità .
E anche le Marche potrebbero avere bruttissime sorprese, dovendo scendere da 1.487 a 529 dipendenti. Mentre il personale di una terza Regione storicamente amministrata dal centrosinistra, la Basilicata, sarebbe ridotto di cinque volte: da 1.052 a 200.
C’è chi dirà : certo, Stato, Regioni ed Enti locali sono da sempre un ammortizzatore, soprattutto al Sud.
Vogliamo licenziare tutti quelli in soprannumero? Buttare nella disperazione, di questi tempi, decine di migliaia di famiglie? No, certo.
Ma è fuori discussione che numeri come quelli devono dare risultati diversi.
Garantire un’efficienza diversa. Da recuperare anche attraverso una maggiore elasticità . E una rottura con vecchi meccanismi inaccettabili a maggior ragione dall’Europa, chiamata oggi a intervenire per arginare problemi dovuti proprio alla scarsa credibilità .
Quale credibilità  può avere, ad esempio, una regione come quella campana governata fino all’anno scorso da Antonio Bassolino dove le promozioni sono state distribuite per anni nel modo indecente denunciato da un rapporto degli ispettori della ragioneria generale dello Stato?
C’è scritto, in quel dossier, che pressochè tutti i dipendenti hanno goduto, nel periodo compreso fra il 2002 e il 2008, di «progressioni orizzontali».
Cioè, in gergo tecnico, aumenti di stipendio concessi nel pubblico impiego a parità  di mansione.
Fatta eccezione per 21 persone che proprio non potevano essere salvate a causa di gravi provvedimenti disciplinari, solo fra il 2004 e il 2005 ne hanno goduto in 7.254 sui 7.275 allora in servizio.
Vale a dire il 99,7%.
Dov’è, il «merito»? Perchè mai un inglese, un francese, un danese dovrebbero tirar fuori soldi per un Paese come il nostro se prima non spazza via scelte clientelari e indecenti come queste?
Come la spieghiamo, agli europei, la sproporzione insultante nella distribuzione dei dirigenti?
Il record assoluto lo detiene il Molise.
Con 320 mila abitanti, non solo ha quei 934 dipendenti regionali di cui dicevamo. Ma la bellezza di 87 dirigenti: undici volte di più, in proporzione, di quelli che avrebbe allineandosi alla Lombardia: 8.
Ma sono tante le regioni che perderebbero grappoli di dirigenti: scenderebbe da 221 a 128 del Veneto, da 114 a 35 l’Abruzzo, da 93 a 23 l’Umbria, da 167 a 52 la Calabria, da 71 a 15 la Basilicata…
Una strage di colletti bianchi. Immaginatevi dunque la preoccupazione, nel caso il nuovo governo decidesse di mettere ordine, di quel «colletto» di cui dicevamo, il calabrese Nicola Durante. Un uomo dalla doppia vita.
Nella prima guadagna una busta paga come giudice del Tar di Salerno, dove dicono di vederlo quando c’è udienza e dove mesi fa ha annullato il sequestro di una casa abusiva perchè il decreto di abbattimento non era stato notificato al titolare dell’abuso ma consegnato a mano a suo fratello.
Nella seconda fa il Capo dell’Ufficio Legislativo della regione Calabria, dove è stato preso dal governatore Giuseppe Scopelliti con un contratto da 176.426 euro e 57 centesimi l’anno. Più una «retribuzione annua di risultato».
Più i rimborsi spese «a pie’ di lista».
Più il «trattamento di missione nella misura massima prevista per la dirigenza regionale». Più, a spese dei cittadini, si capisce una speciale «copertura assicurativa della responsabilità  civile e amministrativa per i danni eventualmente arrecati a terzi o alla Regione nell’esercizio dell’attività  istituzionale, ivi comprese le eventuali spese di giudizio sostenute».
«E l’auto blu?», direte voi ansiosi. Tranquilli: ce l’ha, ce l’ha…

Sergio Rizzo e Guan Antonio Stella
(da “Il Corriere della Sera”)

argomento: denuncia, economia, emergenza, Regione, sprechi | Commenta »

LE UNIVERSITA’ HANNO INCASSATO DAGLI STUDENTI 218 MILIONI DI EURO DI TASSE NON DOVUTE

Novembre 29th, 2011 Riccardo Fucile

DOPO IL CASO DELL’ATENEO DI PAVIA, CONDANNATO DAL TAR A RESTITUIRE 1 ,7 MILIONI DI EURO EMERGONO ALTRI DATI: 33 UNIVERSITA’ SU 61 HANNO FATTO PAGARE PIU’ DEL DOVUTO, SUPERANDO LA SOGLIA DI LEGGE ANCHE DEL 17%

Università  italiane fuorilegge. Perchè più di una su due fa pagare agli studenti tasse maggiori di quanto dovuto.
Un furto da 218 milioni di euro, secondo l’Unione degli universitari che ha analizzato i dati del ministero dell’Istruzione riferiti al 2010.
Così il caso dell’università  di Pavia, che dopo una sentenza del Tar dovrà  restituire ai suoi iscritti 1,7 milioni di euro, sembra essere solo la punta di un iceberg.
Con situazioni limite, come quelle degli atenei della Lombardia, tutti con tasse superiori ai limiti imposti dalla legge.
“Si tratta di un tesoretto illegalmente sottratto dalle tasche degli studenti e da quelle delle loro famiglie”, attacca Michele Orezzi, coordinatore dell’Udu.
Una legge del 1997 limita infatti le tasse universitarie al 20% del cosiddetto Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), ovvero il finanziamento di provenienza statale.
Secondo l’inchiesta del sindacato studentesco, ben 33 atenei pubblici su 61 non rispettano questa soglia.
Maglia nera della classifica l’università  Carlo Bo di Urbino, dove nel 2010 gli studenti hanno pagato in tasse il 36,57% del Ffo, per una somma non dovuta di oltre 7,5 milioni di euro. Seguono l’Università  degli Studi di Bergamo (36,52% del Ffo), la Ca’ Foscari di Venezia (34,05%) e la Statale di Milano (31,66%).
L’ateneo meneghino è quello che in valore assoluto vede entrare nelle sue casse la somma sopra soglia più alta: addirittura 32,1 milioni di euro.
“In media sono 537 euro che ogni studente nel 2010 ha pagato in più rispetto al dovuto”, spiega Orezzi. Statale e università  di Bergamo sono in buona compagnia in Lombardia, dove le tasse “fuorilegge” ammontano a 82 milioni di euro.
Secondo i calcoli dell’Udu, infatti, nessuno dei sette atenei della regione rispetta le regole: l’università  Insubria di Varese e Como chiede ai propri iscritti il 30,43% del Ffo, il politecnico di Milano il 30,3%, Milano-Bicocca il 30,1%, Brescia il 25,92%, Pavia il 23,21%.
“Gli atenei si muovono per concorrenza regionale — commenta Orezzi — ed è evidente che c’è una sorta di accordo tacito tra i rettori lombardi”.
Male anche le università  di diversi capoluoghi regionali: Torino (28,39% del Ffo), Bologna (27,44%), Napoli Parthenope (25,74%), Roma Tre (23,62%), Genova (21,09%), Firenze (20,42%), Perugia (20,18%).
I dati dimostrano che l’università  di Pavia, condannata settimana scorsa a un risarcimento da 1,7 milioni di euro in seguito a un ricorso presentato al Tar dallo stesso Udu, non è un caso isolato. E ora sugli atenei di tutta Italia rischia di cadere una pioggia di ricorsi, con cui gli studenti potrebbero cercare di riottenere indietro 218 milioni di euro.
Negli ultimi anni i fondi messi a disposizione dal ministero si sono sempre più assottigliati.
Le tasse universitarie invece non sono diminuite, sostiene l’Udu. E questo ha portato allo sforamento dei limiti imposti dalla legge.
“In pratica — accusa Orezzi — gli atenei hanno fatto pagare alle famiglie degli studenti i tagli della Gelmini. E nel 2011 questo fenomeno potrebbe aggravarsi, dal momento che una ventina di università  nel 2010 erano vicine alla soglia del 20%”.
“Come Unione degli Universitari — dice Orezzi — ci rivolgiamo a tutte le università  e ai rettori che in queste ore, terrorizzati da ricorsi a catena, attaccano gli studenti: il problema vero non siamo noi studenti. C’è un problema sostanziale legato al taglio delle risorse per le università . I nostri ricorsi non sono mirati a metterle sul lastrico, ma hanno invece il solo scopo di evidenziare questo punto. È necessario che tutta l’università  si unisca alla voce degli studenti che dal 2008 protestano per un mondo dell’istruzione pubblica di qualità  e accessibile a tutti”.

argomento: Università | Commenta »

NUOVO RECORD PADANO: A MODENA LA LEGA ESPELLE TRE CONSIGLIERI COMUNALI IN DUE GIORNI

Novembre 29th, 2011 Riccardo Fucile

CONGRESSO DELLA LEGA NORD IN EMILIA TRA FAIDE FAMILIARI: SEI ESPULSI IN UN ANNO… GHELFI PUNTA SULL’APPOGGIO DELLA COMPAGNA E DEL FUTURO SUOCERO

Tre espulsioni in due giorni. Tanto per ricordare che “la Lega ce l’ha duro“.
Succede a Modena, dove infatti, nei giorni scorsi, la segreteria provinciale ha fatto piazza pulita sbattendo fuori ben tre dissidenti: si tratta dei consiglieri modenesi Nicola Rossi e Walter Bianchini, e dell’esponente sassolese, Mauro Guandalini, colpevole di “lesa maestà ” nei confronti della giunta comunale targata Pdl-Lega.
Ma sono solo gli ultimi di una lunga lista di epurazioni portate avanti dalla segreteria di Riad Ghelfi (nell’ultimo anno sono state scomunicate altre sei camice verdi) e di una mossa di avvicinamento verso il congresso dove Ghelfi punta a mantenere la poiltrona forte dell’appoggio della compagna, Stefania Ballantini, e il padre di lei, Loredano Ballantini.
Una questione di famiglia, insomma. Anche se nella Dynasty in salsa padana, visto il clima e i nervi a fior di pelle, sono attesi colpi di scena.
Ma andiamo con ordine e ripartiamo dalle espulsioni a raffica.
Per Rossi, politico composto di ispirazione maroniana, il primo richiamo scritto è arrivato quando ha osato intonare l’inno nazionale in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità  d’Italia.
Il giovanissimo Bianchini (classe 1989), invece, avrebbe peccato di superbia nei confronti del leader Umberto Bossi, quando si è permesso di criticare la candidatura del Trota con una lettera ai parlamentari del Carroccio in cui la giudicava “inopportuna e non meritocratica”.
Come è andata a finire? Che è stato costretto dalla segreteria cittadina a inviare una controlettera di scuse.
Ma soprattutto, i due sarebbero colpevoli di aver “violato l’articolo 7 del regolamento federale della Lega nord Padania, che parla di tentativi di compromissione dell’unità  e del patromonio ideale del movimento”, come è scritto nella lettera di espulsione.
Il gesto più grave è stato la mozione di sfiducia avanzata dai due nei confronti del capogruppo Stefano Barberini, che è stato così destituito dall’incarico.
Ma Barberini (un volto noto soprattutto al popolo delle discoteche, famoso per essere entrato in municipio con gli sci da neve, o per girare con una Bmw pur avendo dichiarato un reddito negativo di oltre 4.000 euro), oggi può contare sul sostegno indiscusso dei vertici del partito.
Sulla sua testa, però, pesa l’accusa di poca trasparenza nella gestione dei fondi del gruppo (circa 11 mila euro su un conto corrente a cui solo lui ha accesso), mossa dagli stessi compagni di banco ribelli, Nicola Rossi e Walter Bianchini, che sono in attesa di visionare l’estratto conto.
E’ con questi presupposti, e con questa atmosfera, che il popolo “verde” di Modena si prepara alle elezioni di primavera, quando dovranno essere rinnovati i segretari comunale e provinciale. In pole resta il leader uscente, Riad Ghelfi.
Attorno a lui, quasi certamente faranno quadro la compagna, Stefania Ballantini, consigliera comunale a Lama Mocogno, e responsabile organizzativa della segreteria Lega Nord Emilia, e il padre di lei, Loredano, segretario della circoscrizione di Frignano.

(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Costume, LegaNord | Commenta »

LO ZIG-ZAG DEL CAVALIERE DI LOTTA E DI GOVERNO: “DEVO TENERE APERTO UN CANALE CON BOSSI”

Novembre 28th, 2011 Riccardo Fucile

MA ANCHE LUI E’ CONVINTO CHE LA LEGISLATURA ARRIVERA’ AL 2013… VOCE GROSSA CONTRO I “COMUNISTI” DI GIORNO E TRATTATIVE DI NOTTE

Berlusconi di lotta, Alfano di governo.
È questa la spartizione dei ruoli che il Cavaliere ha in mente per i prossimi mesi, lo schema con il quale intende limitare i danni del sostegno a Monti.
È una partitura che ha iniziato a suonare ieri a Verona, chiamando a raccolta contro il pericolo di quegli stessi «comunisti» con i quali, di notte, Angelino Alfano tratta in gran segreto.
È un modulo molto rischioso con cui giocare, ne è prova la doccia fredda che ieri l’ex premier ha dovuto subire per bocca di Calderoli.
Un’umiliazione pubblica che in molti temevano e forse per questo – da Alfano a Cicchitto, da Letta a Bonaiuti – in fondo speravano (e consigliavano) che Berlusconi rinunciasse a intervenire al convegno di Giovanardi e rimanesse ancora un po’ «dietro le quinte».
A questa prudenza Berlusconi si è ribellato per una ragione che egli stesso ha spiegato in privato: «Deve alzare la voce contro il Pd e i tecnici, è l’unico modo per tenere aperto un canale con la Lega. Altrimenti il rapporto con Bossi è finito».
Un rapporto essenziale sia che si vada a votare con il Porcellum sia che riviva il Mattarellum dopo il referendum elettorale.
Senza la Lega, infatti, la speranza che il Pdl torni nell’area di governo resterebbe affidata unicamente a un’eventuale intesa con Casini.
Una prospettiva che fa rabbrividire l’ex premier. Berlusconi è tra l’incudine e il martello.
Ieri, alla tavolata allestita da Giovanardi al “Leon d’oro” di Verona dopo il comizio, il Cavaliere è parso immusonito, ancora sotto l’effetto delle dimissioni.
Niente «storielle» o barzellette, se ne è rimasto quasi sempre in silenzio.
Solo quando Gianfranco Rotondi, che in queste ultime settimane l’aveva spronato a non mollare, gli ha rinfacciato «l’errore » del passo indietro, Berlusconi si è scosso e ha risposto: «No, ti sbagli. Non potevo fare altro e poi così abbiamo accontentato Napolitano: il tempo ci darà  ragione. Se questo governo farà  le cose che deve fare bene, sennò… «.
Una frase lasciata in sospeso, per far capire a tutti che le elezioni anticipate restano un’arma a disposizione del Pdl e che Napolitano, se Berlusconi dovesse ritirare il proprio aver strappato al Quirinale il giorno delle dimissioni: «Mai nessuna maggioranza senza di noi in questa legislatura». Ma è una speranza a cui, in fondo, anche nel Pdl nessuno s’aggrappa.
«Per sciogliere il Parlamento serve un decreto firmato da due persone: Monti e Napolitano», osserva con realismo Guido Crosetto.
Nella cerchia stretta del Cavaliere sono in molti ormai rassegnati all’idea che l’attuale governo andrà  avanti fino a scadenza naturale. Anche perchè la malattia dell’euro è più grave del previsto e il lavoro di Monti è soltanto all’inizio.
Per questo Berlusconi oscilla. Tiene un comizio in stile ’48 ma poi spedisce Letta e Alfano a trattare.
Un comportamento altalenante figlio dell’incertezza su come muoversi. «Dal giorno delle mie dimissioni – ha rivelato ieri per giustificare i toni accesi del convegno – io mi considero in campagna elettorale, ma questo non vuol dire che faremo venire meno la nostra collaborazione leale al governo».
Monti tuttavia «deve renderci partecipi delle misure che intende mettere in campo, perchè sia chiaro, il nostro non è un sostegno a scatola chiusa. Il Pdl resta il partito di maggioranza relativa e non rinuncerà  a dire la sua su ogni provvedimento che contrasta con i nostri principi. Questo Monti non deve dimenticarlo ».
Voce grossa di giorno, accordi con «i comunisti» di notte.
È una tattica ad alto rischio, che può forse andar bene per qualche settimana ma sul lungo periodo le contraddizioni sono destinate a esplodere. «Se Monti va avanti fino al 2013 – confida Rotondi – l’asse con la Lega finisce. Questa fase può essere una parentesi solo se i tempi di Monti si accorciano».
Uno scenario che lo stesso Berlusconi, guardando alla crisi sui mercati, ritiene «purtroppo poco probabile».

Francesco Bei
(da “La Repubblica“)

argomento: Berlusconi, Monti, PdL, Politica | Commenta »

RICCARDO MUTI: “IO PAGO LE TASSE, MOLTI MIEI COLLEGHI RISIEDONO ALL’ESTERO E POI SPUTANO SULL’ITALIA”

Novembre 28th, 2011 Riccardo Fucile

IL DIRETTORE D’ORCHESTRA HA RICEVUTO IL PREMIO PAOLO BORSELLINO

«Non si può tenere la residenza fuori dall’Italia e poi sputare sul proprio Paese».
Il maestro Riccardo Muti, erede e massimo rappresentante della tradizione musicale italiana, si scaglia contro i suoi colleghi che polemizzano accodandosi a chi critica la classe politica, ma hanno residenza all’estero per risparmiare sulle tasse: «Ho la residenza in Italia e so che molti miei colleghi, direttori, registi e cantanti, non hanno la residenza in Italia – ha detto il direttore d’orchestra intervistato da Armando Torno su Radio24 -. È una loro scelta e ognuno è libero di fare quello che vuole. Però non sopporto chi poi polemizza contro la politica e i ministri».
Muti ha inaugurato la stagione dell’Opera di Roma dirigendo il verdiano Macbeth, trasposizione in musica della tragedia scespiriana.
Il teatro lirico della capitale qualche mese fa ha nominato Muti direttore onorario a vita del teatro.
Il maestro ha ricevuto in questi giorni il premio Paolo «Borsellino, eroe italiano», per «gli altissimi meriti artistici e morali».
Ed è stata questa l’occasione per discutere di chi rinuncia alla propria nazionalità  per pagare meno tasse: «È chiaro che questo premio verrà  tassato, ma sono comunque contento di avere la residenza fiscale in Italia».

argomento: Muti | Commenta »

SARKOZY: “VI SOSTENIAMO, MA MANTENETE LE PROMESSE”

Novembre 28th, 2011 Riccardo Fucile

UN COMUNICATO DELLA PRESIDENZA FRANCESE TORNA, CON TONI DRAMMATICI, SULLA CRISI ITALIANA E RICORDA GLI IMPEGNI PRESI…ORE DECISIVE PER MONTI, DAL PDL ARRIVANO SEGNALI PREOCCUPANTI

Una domenica milanese per Mario Monti.
Un ritorno a casa, dopo 16 giorni vissuti a Roma (con le parentesi delle trasferte europee a Bruxelles e Strasburgo). Il barbiere   – che ha aperto per lui il negozio stamattina – assicura di averlo visto “sereno”.
Ma è improbabile che questo, per il professore, sia stato un weekend tranquillo.
Con le nubi che si addensano sul quadro politico interno e le nuove prove da superare a livello internazionale.
A partire da un richiamo imprevisto che arriva dall’Eliseo: “Se c’è un problema italiano,
il cuore della zona euro è stato raggiunto”, dice con una nota la presidenza francese. “L’impegno di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel per sostenere l’italia è molto forte”, continua il comunicato.
Poi il monito: “Spetta all’italia fare quello per cui questo paese si è impegnato. Gli impegni di Roma non sono messi in dubbio da nessuno”.
Insomma, formalmente una dichiarazione di fiducia ma – di fatto – un nuovo richiamo a fare presto.
Nelle vesti di ministro dell’economia, Monti è atteso a Bruxelles per l’eurogruppo di martedì e l’ecofin di mercoledì.
Ma potrebbe partire anche con qualche ora di anticipo, per un contatto anticipato con le delegazioni francesi e tedesche.
Sul piatto c’è il piano segreto voluto dalla cancelliera Merkel – e appoggiato da Sarkozy – per un nuovo Patto di stabilità  dell’Ue.
Lo scenario è quello di una moneta comune a due velocità , con un gruppo di Paesi virtuosi e uno di Paesi periferici.
A Monti, che ha saputo del progetto nella trilaterale di Strasburgo, tocca il difficile compito di mediare per evitare che le nuove regole della governance possano spaccare l’Europa e per avere voce in capitolo sugli impegni e le sanzioni per i Paesi inadempienti.
Sul fronte internazionale, ci sono anche le indiscrezioni che filtrano da Washington, dal Fondo monetario internazionale.
Si parla di un piano da 600 miliardi di euro per l’Italia se la situazione dovesse peggiorare.
Gli aiuti avrebbero tassi fra il 4-5%”, condizioni assai migliori rispetto ai mercati”.
Il retroscena, rivelato dalla Stampa, si arricchisce di altri particolari: il nostro Paese avrebbe 12-18 mesi di tempo per fare le necessarie riforme e ci sarebbe già  stata almeno una conversazione telefonica tra Monti e il direttore del fondo, Christine Lagarde.
Una conferma, comunque la si voglia guardare, della preoccupazione con cui le autorità  finanziarie e monetarie internazionali guardano alla nostra crisi.
Il segretario del Pdl ha annunciato – ospite di Fabio Fazio – di aver ricevuto una telefonata da Mario Monti: un invito a incontrarsi per esaminare le linee guida economiche del nuovo governo.
Offerta fatta anche a Casini e Bersani. Il segretario del Pdl ha spiegato che intende avere incontri “separati” anche con Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani e “con coloro i quali sostengono il governo”.
Insomma, è finita la stagione degli incontri segreti e dei passaggi nei tunnel.
Sul piano interno, non è rassicurante per il premier il Berlusconi da campagna elettorale che ha preso la parola a Verona.
Il Cavaliere – oltre al consueto attacco contro il centrosinistra definito “comunista” – ha messo nel mirino una delle possibili misure anti-crisi , cioè l’abbassamento della soglia di tracciabilità , definendola una misura da polizia tributaria.
Resta da capire, tra l’altro, quale potrà  essere l’atteggiamento del Pdl nei confronti della minipatrimoniale cui pensa il premier, per il primo pacchetto di misure da approvare nel consiglio dei ministri del 5 dicembre.
Dovrebbe trattarsi di una tassazione, probabilmente temporanea, sulla casa.
Casa che verrà  toccata sicuramente anche con il ritorno dell’Ici sulla prima abitazione: rafforzata con l’Imu federale e con un aggiornamento delle rendite catastali.
Nel pacchetto entreranno sicuramente anche le pensioni, con un anticipo della riforma-Fornero e un possibile aumento dell’età  pensionabile, probabilmente a 63 anni già  dal prossimo anno.
Come se non bastasse, tra domani e martedì il governo dovrà  sciogliere il nodo dei sottosegretari: la trattativa è in gran parte risolta, ma restano alcuni scogli: la delicata delega alle comunicazioni e il ruolo di Vittorio Grilli, che Monti vorrebbe come vice all’economia ma che dovrebbe così rinunciare all’incarico, assai meglio retribuito, di direttore generale del Tesoro.

argomento: economia, governo, Sarkozy | Commenta »

STRETTA SULLE PENSIONI, NIENTE PATRIMONIALE: IL PIANO DEL GOVERNO

Novembre 28th, 2011 Riccardo Fucile

ALLO STUDIO ANCHE LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE PER FAVORIRE LE ASSUNZIONI, ASSEGNI SENZA INDENNITA’ INFLAZIONE, ICI PROGRESSIVA E RITOCCO IVA

Blocco dell’adeguamento delle pensioni al costo della vita; riduzione del cuneo fiscale sul lavoro; niente patrimoniale finanziaria, ma più imposte sulla casa con la revisione delle rendite catastali e un’Ici progressiva; nuovi aumenti dell’Iva.
Sono queste le novità  emerse ieri dalla lunga riunione al ministero del Tesoro tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e i ministri economici per preparare la manovra di aggiustamento dei conti pubblici e per la crescita che verrà  approvata dal governo al più tardi lunedì 5 dicembre.
Per ora sono stati individuati i capitoli sui quali intervenire per far fronte all’emergenza.
La manovra si limiterà  a 15 miliardi, forse anche meno, se la prossima settimana la Commissione europea concederà  all’Italia, ma anche agli altri Paesi, lo sconto sulla misura dell’aggiustamento, cioè di considerare il ciclo economico avverso.
In caso contrario servirebbero almeno 25 miliardi per centrare il pareggio di bilancio nel 2013.
Pensioni
Il premier e ministro dell’Economia fa molto affidamento su questo capitolo per recuperare risorse fin dal 1° gennaio.
Svariati miliardi si potrebbero risparmiare bloccando la cosiddetta «perequazione automatica» delle pensioni, cioè l’adeguamento al costo della vita che scatta a gennaio di ogni anno. Considerando che solo nel pianeta Inps (escluse quindi le pensioni del pubblico impiego) ogni punto di inflazione vale un paio di miliardi di spesa per la perequazione e che quest’anno l’inflazione si avvicinerà  al 3%, la misura può valere molto.
Un assegno di mille euro perderebbe, a seconda di come si fa il decreto, da pochi euro a 30 euro al mese in caso di blocco totale.
Già  un provvedimento del governo Berlusconi – come in passato avevano fatto con decisioni simili i governi Prodi e Amato – ha previsto per il biennio 2012-2013 un blocco completo della perequazione per le quote di pensione ricche, quelle eccedenti 5 volte il minimo (2.304 euro) e parziale per quelle tra 3 e 5 volte il minimo (1.382-2.304 euro) che saranno rivalutate al 70%.
Il decreto potrebbe colpire queste ultime e anche le pensioni di importo inferiore salvaguardando solo quelle fino al minimo (circa 460 euro) o due volte il minimo.
Un’altra ipotesi per far cassa prevede il blocco dei pensionamenti d’anzianità , ma sembra avere meno chance.
La riforma
Altre misure per far fronte all’emergenza potrebbero riguardare l’anticipo al 2012 dell’aumento dell’età  pensionabile per le donne del settore privato e di quota 97 (62 anni d’età  e 35 di contributi oppure 61+36) per la pensione d’anzianità , che a legislazione vigente scatterebbe nel 2013.
Il pacchetto di provvedimenti urgenti sarebbe comunque accompagnato dal varo della riforma strutturale «per l’equità » messa a punto dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che introdurrebbe dal 2012 il calcolo della pensione col metodo contributivo pro rata per tutti e la fascia d’età  pensionabile flessibile tra 63 e 68-70anni.
Il fisco e la crescita
Non ci sarà  la patrimoniale finanziaria perchè, è convinzione del governo, alla fine i grandi capitali e gli evasori la farebbero franca, il gettito sarebbe minimo e gli svantaggi superiori ai benefici.
I patrimoni immobiliari verranno invece colpiti con l’Ici progressiva e la rivalutazione delle rendite catastali.
Altre risorse potrebbero arrivare da un ritocco dell’aliquota Iva del 10% e forse di quella già  portata al 21% mentre l’evasione fiscale dovrebbe essere combattuta con una riduzione del tetto all’utilizzo del contante.
Le maggiori entrate andrebbero a finanziare un taglio di qualche punto del cuneo fiscale sulle imprese, forse attraverso maggiori sgravi Irap sul costo del lavoro.
Questa misura dovrebbe favorire le assunzioni e la crescita dell’economia insieme col pacchetto infrastrutture (project financing, cioè coinvolgimento dei privati), liberalizzazioni (professioni, esercizi commerciali) e dismissioni.

Enrico Marro

argomento: economia, Monti | Commenta »

LA DISCUSSIONE TRA FINI E LA BASE MILITANTE DI GENOVA: ECCO LA RASSEGNA STAMPA

Novembre 27th, 2011 Riccardo Fucile

LA ANIMATA DISCUSSIONE TRA FINI E LA BASE GENOVESE CHE RECLAMA LEGALITA’ FINISCE SULLE PAGINE DEI QUOTIDIANI DELLA LIGURIA: DAL SECOLO XIX AL IL GIORNALE, DA REPUBBLICA A IL CORRIERE MERCANTILE-LA STAMPA

IL SECOLO XIX: INCONTRO COI DISSIDENTI, COMMISSARIO “DEGRADATO”

Degradata sul campo minato del Fli genovese.
Via dalle spalle il grado di commissario per non aver saputo tenere le polemiche lontano da Gianfranco Fini nel giorno della sua visita genovese.
Nelle fibrillazioni interne a Futuro e Libertà  cade anche Barbara Contini, commissario nominato per mettere ordine a Genova.
Al termine del convegno sul volontariato, Contini fa da tramite tra il leader di Fli e i “dissidenti” genovesi, presenti circa 80 persone formalmente uscite dal partito (ma le dimissioni sono state congelate a Roma) in polemica con il coordinatore regionale Enrico Nan per aver accettato in comodato d’uso come sede del partito dei locali da Andrea Nucera, imprenditore nel mirino dei giudici.
A capo della delegazione (di quasi ex) Rosella Oddone, Riccardo Fucile e Michele Forino. Luogo dell’incontro il giardino della Meridiana.
Fini li ascolta, i dissidenti attaccano Nan.
Il presidente si irrigidisce. “Per sostituire i coordinatori ci sono i congressi” sibila prima di girare le spalle al gruppo ed essere trascinato via dalla scorta.
Il resto è per Barbara Contini: “Questo non me lo dovevi fare. Non occuparti più di Genova”.
I testimoni ci sono, le voci cominciano a girare, dopo poco è di dominio pubblico.
Prima c’era stato il caso di Christian Abbondanza, l’esponente della Casa della Legalità  minacciato di morte per le sue inchieste contro la mafia, a cui Fini avrebbe dovuto esprimere solidarietà , incontro saltato,   si dice, per le molte insistenze di Nan.

IL GIORNALE : FINI A GENOVA INCONTRA I FAN E FINISCE PER LITIGARE CON LORO…”CADUTA DI STILE PER IL PRESIDENTE: NON ACCETTA LE PACATE CRITICHE”

«Avevamo concordato con la senatrice Barbara Contini un incontro con il presidente Gianfranco Fini, a margine dell’evento organizzato dai giovani volontari di Janua al Palazzo della Meridiana. Eravamo un centinaio. Quasi tutti delusi dalla gestione locale del partito. Dopo soli pochi minuti, quando tre cittadini avevano appena finito i loro civili e brevi interventi, la terza carica dello Stato, ha realizzato una caduta di stile imperdonabile, choccando i presenti. Da cittadino, rimasto muto all’incontro, ma apostrofato, impersonalmente, in maniera inaccettabile, mi sento di esternare tristezza. E la mia protesta. Non voterò e non appoggerò mai più quel partito».
Quella di Fini doveva essere la giornata della «coesione» politica, anche fra le varie anime del partito genovese e non soltanto quella nazionale.
Invece, poco dopo essere sbarcato a Genova, quello di Fini è stato un altro «d-day» della fuga da Fli.
«Fino a poco tempo fa ero di Alleanza Monarchica – racconta l’avvocato Michele Forino – mi sono iscritto insieme a tanti altri amici a Fli, nella convinzione che il manifesto e le idee di Fini fossero condivisibili. Sono stato presidente del primo circolo finiano costituito a Genova: il Cavour. Lo scorso giugno, insieme ad altri trecento iscritti al partito, mi sono dimesso anche da responsabile regionale per l’Organizzazione. Ieri, alle 13.30, dovevamo rappresentare al Presidente le nostre idee, comprese quelle di valutare l’espressione di uomini al di fuori del partito, anche per le prossime elezioni amministrative. Inspiegabilmente, la reazione di Fini è stata eccessivamente brusca.
A me non ha insultato personalmente, ma siamo rimasti quasi tutti sbigottiti. In modo a dir poco sarcastico ci ha poi consigliato di iscriverci al partito di Di Pietro.
Uno schiaffo alla nostra serietà  politica e dignità  personale di cittadini, ancorchè potenziali elettori, attivisti e simpatizzanti. Dalla terza carica dello Stato non ce lo aspettavamo. Lo avevamo accolto con un caloroso applauso. C’è chi predica bene e razzola male. Fini se ne è andato via lasciandoci a bocca aperta e fortemente delusi. Anche se siamo semplici persone, meritiamo rispetto».

CORRIERE MERCANTILE-LA STAMPA:   FINI: TENSIONE CON I DIMISSIONARI E LA CONTINI

L’avvio della 24 ore genovese indica che nel partito c’è ancora tensione dall’estate scorsa, una tensione che sfocia in uno scontro con la sen. Contini che sembrava essere stata indicata come “commissario” di Genova.
Nel cortile di palazzo della Meridiana, al termine del Convegno, la Contini si è avvicinata a Fini con il gruppo di dimissionari.
C’è stato uno scambio di battute sul partito che deve essere “più pulito” con il segretario a replicare che è in grado di riconoscere chi ha la fedina penale pulita.
E c’è chi racconta che alla fine Fini sia sbottato: “Tu da oggi hai finito”.
Minimizza la Contini: “Con quel gruppo che ha voglia di rientrare con me sto lavorando bene da un mese ed è quello che dovevano dire a Fini. Si sono messi a parlare di legalità  e capisco che essendoci tensione, sia facile arrabbiarsi. Ci sarà  un chiarimento”.
Ma ci sarà  da lavorare per ricucire

REPUBBLICA: FINI SCARICA LA CONTINI, LITE COI DISSIDENTI CHE RECLAMANO LEGALITA’

Fli anche ieri, e proprio protagonista Fini, ha mostrato tutte le divisioni già  diventate di dominio pubblico.
Fini ha scaricato la sen. Barbara Contini, commissaria da poco tempo, salvo poi cercare di recuperarla qualche ora dopo.
Contini accompagnava il gruppo dei dissidenti che si erano dimessi in polemica con il coordinatore ligure di Fli, Enrico Nan.
Costoro hanno cominciato a parlare di “scarsa democrazia”, di “legalità ” e “fedine penali”.
Fini è andato su tutte le furie, replicando che “qui la fedina penale più sporca è la mia”

argomento: Fini, Futuro e Libertà, Genova, mafia, Politica, radici e valori | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (33.969)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Agosto 2025 (596)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2011
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    282930  
    « Ott   Dic »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • “I MAGISTRATI APPLICANO LE LEGGI”:L’ANM NON INCASSA IN SILENZIO L’ENNESIMO ATTACCO DELLA MELONI AI “GIUDICI POLITICIZZATI”, COLPEVOLI DI IMPEDIRE AL GOVERNO DI PORTARE AVANTI LE PROPRIE POLITICHE DI CONTRASTO ALL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
    • “A MELONI LA TELEVENDITA E’ SFUGGITA DI MANO”: GIUSEPPE CONTE LIQUIDA IL DISCORSO DI RIMINI DELLA DUCETTA (“TANTA FUMOSA PROPAGANDA E ZERO FATTI”) E NON LE PERDONA LA “DOPPIEZZA E SPREGIUDICATEZZA” DELLE SUE PAROLE SU GAZA, DOPO CHE “IL SUO GOVERNO HA PROTETTO ININTERROTTAMENTE IL CRIMINALE NETANYAHU
    • MILEI E SUA SORELLA KARINA SONO DOVUTI SCAPPARE A BUENOS AIRES DA UNA FOLLA INFEROCITA CHE HA LANCIATO DELLE PIETRE CONTRO LA LORO AUTO
    • TRUMP STA TRASFORMANDO LA CASA BIANCA NELLA SUA REGGIA: ORO, MARMI E LA NUOVA SALA DA BALLO DA 200 MILIONI DI DOLLARI
    • COME PUTIN VUOLE LA PACE: 600 DRONI SU KIEV, UCCISE 12 PERSONE, COLPITA ANCHE LA SEDE UE
    • LA REPLICA DI MEDITERRANEA A PIANTEDOSI: “NON PRENDIAMO LEZIONI SUL SOCCORSO IN MARE, SULLA LEGALITA’ E SULLA LOTTA AI TRAFFICANTI DA CHI HA LIBERATO IL CRIMINALE LIBICO ALMASRI”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA