Maggio 23rd, 2018 Riccardo Fucile
“SPERAVO IN PODEMOS, CI RITROVIAMO CON ORBAN, MAI CON IL PARTITO RAZZISTA DI SALVINI”
Nicola Sguera da due anni è un Consigliere comunale di Benevento del movimento 5 Stelle, con cui è
stato eletto consigliere comunale nel 2016 ma la sua avventura amministrativa si concluderà domani.
“In consiglio comunale saluterò i miei colleghi e rassegnerò le dimissioni. Contestualmente lascerò, sempre domani, il movimento 5 Stelle”, conferma all’agenzia Dire.
La sua posizione è partorita all’indomani della scelta dei Pentastellati di incontrare il Carroccio per stilare insieme il contratto di governo.
“Ho chiarito sin dall’inizio che, se fosse andato in porto questo governo giallo-verde, avrei lasciato il movimento. La Lega – dice – per me è il peggio della politica italiana: è pericolosa e lesiva della dignità umana”.
L’accordo con il partito di Matteo Salvini può rappresentare “una svolta securitaria e xenofoba. Insieme alla Lega no, neanche sotto tortura”.
Nicola Sguera era stato uno dei primi a storcere il naso di fronte all’ipotesi di un contratto di governo che tenesse insieme Salvini e Di Maio: già all’inizio di maggio scriveva sul suo blog “not in my name” in riferimento all’alleanza e chiedeva a Beppe Grillo di intervenire.
“Mi chiedo – scriveva in una lettera aperta al comico – cosa c’entra quello che tu hai messo al centro della discussione politica (la giustizia sociale, la ritessitura del legame comunitario, la tutela dell’ambiente) con l’ideologia egoistica, protesa a tutelare l’individualismo proprietario, disinteressata alle grandi tematiche ecologiche della lega”.
Il timore del consigliere pentastellato “è che molte delle cose che stanno a cuore al movimento resteranno sulla casta mentre andranno in porto le riforme low cost della Lega, come i rimpatri forzati.
“Negli ultimi mesi – avverte Sguera parlando alla Dire – il movimento è cambiato molto. Speravo nello schema: populismo di sinistra (quello del movimento 5 stelle) contro il populismo di destra (la lega). Immaginavo l’m5s come l’elemento di riferimento di un’alleanza più ampia che andasse contro le destre. Speravo in Podemos, insomma, e invece ci troviamo Orban. Due milioni di voti persi dal Pd sono andati al movimento 5 stelle, i 5 Stelle butteranno a mare tutti quei voti”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Maggio 23rd, 2018 Riccardo Fucile
“ALLA PRIMA RIUNIONE UE GLI DIRANNO DI SPOSTARSI CHE STA ARRIVANDO IL PREMIER ITALIANO”
Dovesse mai dare un «consiglio a Giuseppe Conte», investito del ruolo di candidato premier dai vertici di Lega e Movimento 5 Stelle, il sindaco di Parma e ex pentastellato, Federico Pizzarotti, gli direbbe: «scappa finchè puoi, a gambe levate». Così, ospite del programma di Rai Radio1 “Un Giorno da Pecora”, il primo cittadino di Parma inquadra la possibile guida dell’esecutivo da parte di Conte.
«Al primo consiglio europeo – osserva – penseranno che sia quello che anticipa il premier. Diranno: guardi, si sposti, che sta arrivando il premier italiano. E lui risponderà “sono io”… questo è il livello della sua conoscenza all’estero»
Quanto alla capacità del governo di resistere nel tempo, argomenta Pizzarotti, «M5S e Lega sono due partiti molto ‘quadratì, ora si difendono a vicenda dopo essersi detti di tutto. Direi che potrebbero anche durare»
Luigi Di Maio alla guida del dicastero del Lavoro? Gli viene chiesto. «Per uno che non ha mai lavorato…», replica il sindaco, mentre su Alessandro Di Battista, «lui è il Che Guevara del M5S, lui incita la ribellione e Di Maio è al caldo dietro lo schermo. Diciamo – conclude – che Dibba è il Che e Di Maio Fidel Castro, con la barba…».
(da agenzie)
argomento: Costume | Commenta »
Maggio 23rd, 2018 Riccardo Fucile
CHISSA’ DOV’ERA LEI QUANDO HA INSEGUITO PER ANNI LA POLITICA RAZZISTA E FILO-RUSSA DELLA LEGA… SPERIAMO CHE SALVINI LE ABBIA ALMENO VERSATO I CONTRIBUTI
“Quello che sta per nascere è un governo a chiara trazione grillina, con l’aggravante di avere un
premier espressione del M5S che è un tecnico, quindi il Mario Monti di Luigi Di Maio, col cuore che batte a sinistra, amico della Boschi e di Napolitano”, dice – intervistata da Repubblica – la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Anche il leader leghista l’ha delusa:
“Salvini ha pensato solo agli interessi della Lega”. Quindi Fdi “non voterà la fiducia” e “se si andrà avanti con questo schema, il centrodestra così come l’abbiamo conosciuto non esisterà più. Andrà ricostruito per assecondare un sentimento che comunque in Italia è maggioritario. Rompendo però con gli schemi che abbiamo visto finora”.
Prosegue Meloni:
“Non farò mai parte di un esecutivo che non rispetta il mandato popolare, che vuol fare il contrario delle cose per cui sono stata votata. Non abbiamo seguito Berlusconi quando faceva gli accordi con Renzi, non seguiamo Salvini adesso che va con Di Maio. Ma se il governo farà bene, noi siamo pronti a sostenere i provvedimenti giusti”.
Il contratto?
“Hai voglia a dire che ci sono anche le proposte del centrodestra”, attacca. “Hanno scritto 40 pagine, solo a metterle in pratica tutte ci vorrebbero 20 anni!”.
Salvini “è caduto nella trappola grillina di farsi isolare e indebolire”, “sicuramente noi abbiamo trattato Matteo da capo della coalizione mentre lui ha trattato gli interessi della Lega”.
Salvini ha tradito il centrodestra? “È l’unico generale che conosco che, appena vinta la guerra, si consegna al nemico lasciando sul campo di battaglia una parte delle truppe”, conclude.
(da agenzie)
argomento: Fratelli d'Italia | Commenta »
Maggio 23rd, 2018 Riccardo Fucile
LA PREOCCUPAZIONE NEI CONFRONTI DELL’ITALIA CRESCE
Ore 11.25. Torna a crescere lo spread, il dfferenziale tra Btp/Bund questa mattina è salito oltre i livelli visti ieri e fino a 194 punti, con il rendimento del titolo decennale italiano che ha toccato il 2,41%.
Le vendite colpiscono soprattutto i titoli bancari e quelli energetici, ieri positivi.
Piazza Affari, insieme a tutti gli altri listini europei, procede in calo in scia ai cali registrati ieri a Wall Street, con gli investitori ancora preoccupati per le tensioni commerciali con la Cina, nonostante alcune timide aperture registrate negli ultimi giorni, a partire dalla decisione di Pechino di ridurre i dazi sull’import di auto e ricambi. Milano è in ribasso pesante e cede l’1,64%, Londra lo 0,69%, Francoforte arretra dell’1,53% e Parigi dell’1,36%.
Da valutare poi gli effetti sulla Borsa Usa dell’ok della Camera alla revoca della stretta regolatoria sulle banche varata all’indomani della grande crisi di Wall Street nel 2008. La misura, che era stata approvata dal Senato lo scorso marzo, ora attende solo la firma del presidente Trump.
(da agenzie)
argomento: economia | Commenta »