ERA IL GOVERNO CHE DOVEVA RIFARE LA LEGGE ELETTORALE, ORA BASTA UN ACCORDO SU “POCHE CORREZIONI” DEL PORCELLUM
IL PREMIO DI MAGGIORANZA PORTATO AL 40% SARA’ ESTESO AL SENATO, TUTTO IL RESTO RIMARRA’ COME PRIMA: NIENTE PREFERENZE, STESSI COLLEGI
Via libera dal vertice tra governo e maggioranza ad una «correzione» del porcellum entro l’estate in parallelo all’avvio del percorso costituzionale per le riforme.
Sarebbe questa la risposta politica alla bocciatura del «Porcellum», da parte della Cassazione, avvenuta qualche giorno fa, in particolar modo sul premio di maggioranza.
IN COSA CONSISTE
Secondo quanto raccontano due partecipanti all’incontro, la coalizione che sostiene il governo Letta si è data tempo «entro luglio» per modificare il Porcellum prevedendo la sola modifica del premio di maggioranza alla Camera.
Niente preferenze, nessuna ridefinizione dei collegi: la riforma che la maggioranza sta mettendo a punto prevede l’assegnazione del premio alla coalizione che raggiunge o supera il 40% dei voti.
Premio che scatterebbe sia alla Camera che al Senato.
LETTA
La riunione di maggioranza sulle riforme è stata aperta dal presidente del Consiglio, Enrico Letta che riterrebbe il percorso della riforma costituzionale una priorità nell’azione del governo, e anche del Parlamento, tanto che sulle riforme si gioca la vita del governo e della legislatura.
Le riforme, insieme all’economia, sono i due grandi temi di cui si compone il programma di governo, ha detto il presidente del Consiglio.
Le riforme sono dunque fondamentali e bisogna muoversi con competenza e celerità perchè l’estate è da considerare, ha ribadito il premier, il punto di non ritorno dell’iter riformatore.
Poi Letta rivolge pubblico ringraziamento al capogruppo al Senato del Pdl, Renato Schifani: «Questo – ha detto Letta, secondo fonti di Palazzo Chigi – è l’atteggiamento giusto, va sminato il lavoro del governo».
FRANCESCHINI
Ma in cosa consiste l’accordo? Dentro il percorso delle riforme «ci sarà una norma di salvaguardia che consenta, in ogni caso, se si dovesse andare a votare prima della scadenza naturale, di non andare con questa legge elettorale» spiega il ministro ai rapporti con il parlamento Dario Franceschini.
A chi gli chiede se la riforma minima del porcellum prevede la sua abrogazione in favore del mattarellum, Franceschini risponde: «Per ora c’è la clausola di salvaguardia. Quello che conterrà si vedrà ».
BRUNETTA
Per Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera si tratta di un «accordo dentro la maggioranza per fare una riforma minimalista che ricostituzionalizzi il porcellum e possa essere utilizzata se, Dio non voglia, si va alle elezioni in tempi brevi, mentre la riforma elettorale più organica avverrà dentro le riforme istituzionali».
SCHIFANI
Commenta l’accordo anche l’ex presidente del Senato, Renato Schifani. «Non bisogna sottovalutare le decisioni della Corte costituzionale, è doveroso mettere in sicurezza la legge elettorale”.
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