NO DEL GOVERNO TEDESCO: “L’ITALIA DEVE RISANARE E BASTA”
INTERVISTA A NORBERT BARTHLE, RESPONSABILE ECONOMICO DELLA MERKEL: “MOLTE RISERVE SULLA PROPOSTA DI RENZI PER UN PATTO DI FLESSIBILITA'”
«Vedo con molte riserve la proposta di Renzi per un patto di flessibilità . Non è ammissibile annacquare adesso il Patto di stabilità , è a rischio la fiducia nell’euro. Andiamo verso un autunno di duro confronto politico, spero che la cancelliera abbia la forza di imporre la sua linea».
Ecco il commento a caldo rilasciato a Repubblica da Norbert Barthle, responsabile della politica di bilancio dell’eurozona per la Cdu di Angela Merkel e a lei vicinissimo come pochi altri.
Renzi negozia un Patto di flessibilità . Che ne dite qui a Berlino ?
«La vediamo con molte riserve. La crisi di fiducia nell’euro è superata, ma la crisi dei debiti sovrani che l’ha scatenata è ben lontana dalla fine. Al contrario. Ecco il motivo delle nostre forti riserve. Un’ulteriore flessibilità porterebbe ad ammorbidire e ad annacquare i criteri di stabilità concordati tra tutti i membri dell’eurozona. E in Francia come in Italia occorre che si arrivi alla consapevolezza di questa realtà ”.
E allora cosa rispondete a Renzi?
“Che un ulteriore ammorbidimento dei criteri di stabilità sarebbe controproducente. Non possiamo permetterci di abbassare il livello degli sforzi per più stabilità e più crescita, e soprattutto urge ridurre nel modo più veloce possibile il livello di debito degli Stati più indebitati dell’eurozona”.
Renzi insiste: i negoziati sono già in corso, e con la sua proposta l’Italia risparmierebbe 4 o 5 miliardi, quindi meno debito, perchè non vi piace?
«Renzi fa calcoli errati: vuole usare debiti nuovi per lottare contro i debiti vecchi. Mira a più margine di manovra per l’indebitamento: va nella direzione sbagliata. Due anni fa la Francia ha ottenuto un rinvio in cambio della promessa di varare le necessarie riforme. Non le ha varate. Renzi guarda alla via francese, la via sbagliata. Francia e Italia devono ridurre il debito. Maastricht è ancora valido, sebbene quasi tutti lo sforino, anche la Germania. Ma compiamo ogni sforzo per ridurre, ci aspettiamo lo stesso impegno dai partner».
Renzi vuole riforme: gli credete o no?
«Sembra orientato a riforme interne serie, come sulle Camere. Ma sul debito è sulla via sbagliata, dovrebbe guardare non alla Francia ma ai paesi europei che sono riusciti a ridurlo».
Ma con la drammatica recessione italiana, senza flessibilità , come ridurre?
«È l’argomentazione che nei decenni scorsi ha spinto i politici in tutta Europa a spendere, e ci ha portati alla crisi del debito. Ne usciamo solo col coraggio di riforme strutturali, non con nuovi debiti».
Allora andiamo a uno scontro duro, Renzi e Hollande contro Merkel?
«Penso di sì. Vedo questo scontro alle porte. Verranno negoziati difficili, non sono ancora pessimista per l’euro ma se passa la linea dei nuovi debiti la crisi di fiducia nell’euro tornerà presto. Spero nella forza negoziale di Merkel e Schaeuble”.
È fermo anche il pil tedesco: quanto è pericoloso?
«È una reazione alle crisi in Ucraina e Medio Oriente. Spero che la supereremo ben presto avanzando su nuovi mercati. E’ una piccola frenata, strutturalmente siamo in crescita stabile, non in crisi strutturale come Parigi o Roma».
Andrea Tarquini
(da “La Repubblica”)
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