CORRUZIONE, PROPOSTA DI CANTONE: “AGENTI PROVOCATORI E INFILTRATI PER STANARE I CORROTTI”
“OCCORRONO MISURE COME CONTRO LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA”
“Un agente provocatore offre a un pubblico ufficiale una grossa somma di denaro per avere un significativo atto a suo favore”.
Tutto “con le garanzie i legge e sotto il controllo dell’autorità giudiziaria”. E’ la misura, già usata per la lotta alla criminalità organizzata, che il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone vorrebbe anche nelle indagini sui fenomeni corruttivi che si nascondono dietro gli appalti pubblici.
Come racconta al Corriere della Sera, “al governo direi di ampliare gli istituti dell’agente provocatore validi per la criminalità organizzata. Non solo il classico infiltrato. Penso anche a chi si finge corruttore, come in materia di droga dove esiste il simulato acquisto”.
La lotta alla corruzione come la lotta alla criminalità organizzata, quindi. Cantone propone anche “meccanismi di attenuazione significativi della pena per chi collabora. Sarebbe eccezionale, se oltre alle intercettazioni e agli agenti provocatori, il governo scegliesse anche la via dei benefici”. Una sorta di collaboratori di giustizia.
“Non mi scandalizzerei se all’imprenditore, o anche al pubblico ufficiale che collabora, venisse scontata anche l’interdizione dai pubblici uffici”.
Ma Cantone allarga il discorso anche alle intercettazioni: “Nel caso di indagini contro la criminalità organizzata, per fare le intercettazioni non sono necessari i gravi indizi, mentre le “ambientali” si possono estendere anche ai luoghi in cui non si ha la certezza che lì si stia consumando un reato. Ecco, prevedere tutto questo anche per i reati di corruzione mi sembra una delle strade migliori”.
Una norma seria sul falso in bilancio, “con pena adeguata che consenta le intercettazioni, rappresenterebbe un ostacolo per i fenomeni di corruzione.
Il corruttore ha quasi sempre necessità di truccare i bilanci per far uscire il denaro”. Inoltre, il carcere non è sempre la pena più deleteria per i corrotti: “Per i colletti bianchi esistono pene molto più forti rispetto al carcere. E penso all’interdizione ampia e alle confische dei beni”.
(da Huffingtonpost”)
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