AEREI, SIAGGE E RISTORANTI: L’ESTATE PIU’ CARA DI SEMPRE
“LE FERIE COSTANO 800 EURO IN PIU’ A SETTIMANA”
Per gli italiani in vacanza sarà un’estate bollente. Più per i prezzi che per il meteo. Ai rialzi record dello scorso anno fanno seguito quelli di oggi. Sia che si tratti di alberghi che di ristoranti, bar, spiagge, traghetti, aerei o treni. Aumenti che coinvolgono anche Torino, dove il biglietto integrato per i trasporti pubblici sale a 2 euro.
Volare costerà in media un 45% in più, una vacanza al mare un bel 17%, in crociera il rincaro è del 21%, mentre salgono del 23,3% i pacchetti vacanza. Va meglio in montagna, dove i listini salgono comunque del 9%. «Colpa dell’inflazione e del caro energia», mettono le mani avanti gli operatori del settore turistico, ma anche il governo sta pensando se agire per non costringere gli italiani a ridurre i giorni di vacanza non potendo tagliare i prezzi. In crescita ben oltre il carovita che ha invece iniziato già da mesi a frenare. Federconsumatori ha calcolato che per una famiglia di 4 persone una settimana al mare o in montagna costerà in media 800 euro in più rispetto al 2022.
Gli aumenti non sembrano però spaventare gli italiani visto che sono 74,4 milioni le presenze attese per luglio nelle strutture recettive della Penisola, 4,9 milioni in più dello scorso anno. Anche se a trainare la crescita sono i turisti stranieri. Quelli con redditi più alti dei nostri e che al caro vacanze non sembrano far caso.
Gli alberghi
Aumenti medi del 18% in Italia, Firenze e Milano da record
I prezzi di alberghi e hotel quest’estate diventano roventi, con aumenti medi del 18% rispetto allo scorso anno, con un più 15,2% fatto segnare tutto nel mese scorso, a stagione di vacanze ancora agli esordi. A stilare la classifica delle città più care in quanto a strutture recettive è Assoutenti che ha elaborato i dati Istat. Al primo posto con un rialzo del 43,2% c’è Firenze, al secondo Milano con il 38%. A sorpresa al terzo posto Campobasso (+28,9%). Seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%). Tra le località balneari, i rincari maggiori si registrano in Sardegna con il +20,3% della zona Olbia-Tempio, ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si registrano aumenti dal +15% al +17%. Più contenuti in media i rialzi nei villaggi vacanza e in campeggio, che costano l’11,1% in più rispetto allo scorso anno, mentre si impennano i prezzi degli affitti brevi, in crescita record del 25-30%, secondo le rilevazioni di Federconsumatori. Ma l’estate è appena cominciata e i listini di alberghi e hotel sembrano destinati a salire ancora: «Temiamo che questo sia solo un assaggio», afferma il presidente di Assoutenti Furio Treuzzi. Che prevede vacanze brevi per compensare gli aumenti.
I trasporti
Su i prezzi di noleggi, treni e traghetti: ora spostarsi costa sempre di più
Muoversi per raggiungere le località di vacanza sarà un salasso, nonostante gli aumenti già stratosferici dell’estate scorsa. Se non bisogna raggiungere mete troppo lontane, il mezzo più economico risulta alla fine essere la propria auto, visto che fare il pieno quest’estate costerà il 9% in meno rispetto a quella del 2022. Attenzione però al caro noleggio. “Web pricing monitor” ha passato sotto la lente d’ingrandimento ben 65mila offerte di autonoleggio ed ha rilevato un aumento medio dei costi del 6,4%. Pioggia che cade sul bagnato, visto che lo scorso anno a giugno l’impennata era stata del 67%.
Il costo del treno è in crescita del 6% secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, mentre in media scendono del 50% i prezzi dei traghetti, che restano però proibitivi per le mete di vacanza più gettonate. Per una famiglia con due bambini e auto al seguito si raggiungono i 1.462 euro per la tratta Genova-Palermo, 1.331 euro per il collegamento Civitavecchia-Olbia e 1.030 euro da Livorno sempre ad Olbia. Servono 1.251 euro da Genova a Porto Torres, 715 euro da Napoli a Stromboli. Non va meglio l’aereo, visto che le tariffe dei voli nazionali sono salite in un anno del 40%, quelle per l’estero del 45%.
La villeggiatura
Mare più salato del 17 per cento, in spiaggia 100 euro non bastan
Mare più salato del solito quest’anno, con aumenti medi del 17%. Ma spiaggia che vai listini che trovi. I conti per una famiglia con due bambini per un soggiorno di una settimana in agosto li ha fatti Assoutenti. In Emilia-Romagna si parte dai 1.218 euro di Milano Marittima e si arriva ai 19.656 euro di Riccione. In Toscana a Viareggio si spendono qualcosa come 15.572 euro. Tariffe altissime sulla costiera amalfitana: si spendono dai 4.000 agli 11.920 euro a Positano e fino a 8.358 euro a Sorrento.
I rincari più consistenti sono quelli per lettini, ombrelloni e sdraio, che salgono del 10-15% come media nazionale, ma con picchi del 25%, come rilevato da Federconsumatori. Si parte dai 20-25 euro per una postazione composta da ombrellone e due lettini in una località del litorale romano per salire ai 40 di media a Riccione e Viareggio, 60 euro in Sardegna. Per non parlare di Gallipoli dove la media è di 80 euro al giorno o dei mille euro per un gazebo in una spiaggia top.
In media per una giornata al mare, considerando anche parcheggio, panini, bibite e caffè, tutti rincarati del 5-10%, una famiglia media arriva a spendere tra i 100 e i 110 euro. Prezzi meno bollenti in montagna dove gli aumenti sono “solo” del 9%.
La ristorazione
Due miliardi in più per la cena fuori, su anche le tariffe del food delivery
Mangiare fuori quando si è in vacanza quest’estate costerà ancora più caro di quella giù record dello scorso anno. Gli aumenti li ha rilevati il Codacons che all’inizio della bella stagione è andato a confrontare menù e prezzi vari a distanza di un anno. Ne è uscito fuori che nell’insieme i listini del comparto ristorazione salgono mediamente del 6,8% su base annua.
I menù dei ristoranti son rincarati del 6,1%, anche se il salasso maggiore si ha in pizzeria, dove gli aumenti sono in media del 7,6%. Una consumazione al bar costa mediamente un 4,8% in più.
I numeri non cambiano di molto per gelaterie e pasticcerie che hanno ritoccato all’insù i prezzi del 5,9%, mentre i fast food si sono lasciati prendere un po’ più la mano con ritocchi verso l’alto del 6,6%. Inutile dire che si tratta di medie del pollo perché anche i prezzi di bar e ristoranti seguono il vento della domanda. Quello che accade appunto nelle località più gettonate per le vacanze, dove gli aumenti sono spesso a doppia cifra percentuale.
E nemmeno a dire di voler risparmiare ordinando la cena a casa, perché i prezzi del “food delivery” sono saliti di un ancor più robusto 13%. Così, fatti i conti, gli italiani spenderanno quest’anno quasi due miliardi di euro in più per mangiare fuori.
(da La Stampa)
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