ANCHE I COMUNISTI INVECCHIANO. SCARPE, BARCHE E VINO: NON C’È SIMBOLO DELL’ITALIETTA INTELLETTUALE POSTCOMUNISTA CHE D’ALEMA SI SIA FATTO MANCARE
HA LASCIATO LA POLITICA, NON RAPPRESENTA LA SINISTRA, NON FA NEPPURE PARTE DEL PD, E HA IL DIRITTO DI ENTRARE NELLE FOTO-OPPORTUNITY CHE VUOLE, ANCHE A PECHINO, INSIEME AI PEGGIORI DITTATORI DEL MONDO…CON IL VESTITO DEL CONSULENTE GEOPOLITICO, FA IL MEDIATORE D’AFFARI ALLA MANIERA DI TONY BLAIR
Scarpe, barche e vino: non c’è simbolo dell’Italietta intellettuale postcomunista che D’Alema si sia fatto mancare.
D’Alema ha lasciato la politica, non rappresenta la sinistra, non fa neppure parte del Pd, e ha il diritto di entrare nelle foto-opportunity che vuole, anche a Pechino, insieme ai peggiori dittatori del mondo, elogiando con banali frasi di circostanza il ruolo della Cina nei nuovi indirizzi internazionali.
Con il vestito del consulente geopolitico, fa il mediatore d’affari alla maniera di Tony Blair, anche se con meno rumore e più imbarazzo e pudore.
Mi viene in mente che forse oggi Vitaliano Brancati, non solo in onore di D’Alema, aggiungerebbe nel suo capolavoro sull’italianità I fascisti invecchiano il capitolo “I comunisti invecchiano”.
L’aforisma, che Brancati riferiva anche a sé stesso, è ancora magnifico: “In certe epoche non bisognerebbe mai avere vent’anni”.
(da La Repubblica)
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