ANM: “LA POLITICA ATTACCA I MAGISTRATI PER ASSOGGETTARLI E SCREDITARLI”
“IL RITORNO AL DOPPIO GRADO DI MERITO SUI RICHIEDENTI ASILO METTERA’ IN GINOCCHIO LE CORTI TERRITORIALI”… SALVINI ATTACCA I GIUDICI PERCHE’ SA CHE LA SUA FINE SARA’ A SAN VITTORE DOVE POTRA’ MISURARE I CONFINI DELLA CASA CIRCONDARIALE
Quello «di una certa politica» è «un attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura».
Lo si legge in un documento, dal titolo ‘Il linguaggio della democrazia’, approvato dal Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati nella riunione di oggi.
È «grave la preoccupazione» dell’Anm per l’impatto di due misure: la reintroduzione del reclamo in Corte di appello contro i provvedimenti dei tribunali sui richiedenti asilo e l’emendamento al decreto flussi che attribuisce la competenza sulla convalida dei trattenimenti alle Corti di appello.
Nel documento approvato dal Consiglio direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, il ritorno al doppio grado di merito sui richiedenti asilo «metterà in ginocchio le Corti territoriali. La definizione rapida dei processi d’appello sarà resa più difficoltosa in quanto dalle prime stime si prevede che le Corti saranno gravate da sopravvenienze di 30.000 procedimenti all’anno, da definire peraltro in tempi ristrettissimi».
Allungamento delle procedure
«L’inserimento di un nuovo grado di impugnazione – spiega l’Anm – allungherà inoltre l’iter d’accertamento dello status dell’immigrato e determinerà il rischio di una permanenza maggiore in Italia di chi potrebbe non avere diritto a soggiornarvi».
L’emendamento sulle convalide dei trattenimenti, poi, segnala ancora il documento, «aggraverà la situazione organizzativa delle Corti di appello, che saranno chiamate, per decisione che appare priva di ragionevolezza, a svolgere, senza corrispondenti aumenti dell’organico, le attribuzioni che fino ad oggi sono di competenza, per ovvia coerenza sistematica, delle sezioni specializzate dei Tribunali».
Appello al ministro della Giustizia
Il Comitato direttivo centrale invita quindi «il ministro della Giustizia ad adoperarsi per scongiurare il rischio di un irragionevole aggravamento della già fragile struttura organizzativa delle Corti di appello, al fine di non condannare al fallimento lo straordinario impegno degli uffici giudiziari per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr».
Separazione dei poteri
L’Anm in uno dei documenti approvati dal Comitato direttivo centrale nella riunione di oggi dichiara anche che «È prerogativa della giurisdizione l’interpretazione delle leggi, tenendo conto della gerarchia di valori espressa dalla Carta costituzionale tra i quali i principi di primazia del diritto europeo e di separazione dei poteri. A questi attacchi sono seguite operazioni di indebita ricostruzione della vita privata dei magistrati autori di quelle decisioni finalizzate a selezionare e rendere pubbliche scelte personali ritenute correlate ai provvedimenti adottati».
Libertà di pensiero
«La libertà di manifestazione del pensiero appartiene al magistrato anche quale cittadino, che la esercita, anche nel dibattito pubblico, con senso di responsabilità e rispetto dell’elevata funzione giurisdizionale svolta. – si legge ancora nel documento approvato dall’Anm – Sostenere, senza alcun fondamento, che un magistrato ha adottato un provvedimento per perseguire finalità diverse da quelle proprie dell’esercizio della giurisdizione è un’accusa grave che non può più essere tollerata, poiché mina i diritti fondamentali dei singoli magistrati coinvolti e della giurisdizione: delegittimare la magistratura è operazione che lede la tenuta democratica del Paese».
Il ruolo dei media
«Il linciaggio mediatico cui un certo giornalismo si è prestato ha colpito i giudici e la loro naturale tensione a decidere liberi dalle proprie convinzioni e passioni: scrutare la vita delle persone, riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l’etica giornalistica», si legge nel testo.
(da agenzie)
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