COSA C’E’ DIETRO L’ADORAZIONE DEGLI ITALIANI PER SINNER? DELEGHIAMO A QUESTO RAGAZZO LA NOSTRA CAPACITA’ DI VINCERE, DI SGOBBARE. SINNER CI SOSTITUISCE NELLA NOSTRA INEDIA, PIGRIZIA, DISMISSIONE DALL’AGIRE NEL CONTESTO PUBBLICO
QUANDO CADRA’ PRIMA O POI, GIREREMO COME SEMPRE LA TESTA, SMARRITI, ALLA RICERCA DI UN ALTRO CHE VIVA LOTTI E VINCA PER NOI
Dietro l’adorazione mondiale ma specificamente nostrana per la figura di Jannik Sinner ci nasconde come sempre l’immensa infinita plurimillenaria delega dell’italiano/a per l’Uomo Forte. Deleghiamo a questo ragazzo roscio tutt’altro che delicato la nostra capacita’ di vincere, di operare con attenzione maniacale, di sgobbare.Sinner ci sostituisce nella nostra inedia, pigrizia, dismissione dall’agire nel contesto pubblico. Ci sostituisce nella disciplina di noi stessi, che lasciamo a lui.
Persino nella capacita’ di far denaro, che nel suo caso e’ strabordante. Inimmaginabile rispetto all’impeccabile stile malva (tutto Nike, ma fin qui..) che ricorda le sue origini montane e insieme una sala operatoria con attrezzature di nuova generazione. Sinner taglia teste con la racchetta come un killer senza cuore. Uccide per noi. Non ha tatuaggi, non ha mascella, non fa la spaccata: e’ il contrario del maschio medio trionfante esteticamente negli ultimi 25 anni, ovvero noi (inutile fare differenze).
E’ il nostro doppio apparentemente pulito, persino con un senso per la famiglia e i suoi affetti (impossibile da criticare). Sembra fedele con la sua faccetta pulita e i riccetti ed e’ sempre fidanzato, mai playboy. Peccato che le promesse durino poco, ma e’ una legittima vorticosità che non viene registrata, per non scalfire la mascolinita’ soft o post-patriarcale per il quale viene adorato. Il contrario della nostra (chi piu’ chi meno). Jannik e’ il nostro doppio pulito, il punto e’ sempre quello.
Simile a Valentino Rossi per la popolarita’ generale e totale sull’intera nazione, ma per nulla ruspante e novecentesco come era il romagnolo ai tempi del trionfo. Sinner e’ il capitale digitale- immacolato e spietato- dei nostri anni venti, che quando scende un tantino in borsa mette alla porta dipartimenti interi, impassibile. Popolo dicevamo, perche’ di quello ancora si parla, pecorone, che non vede l’ora di adorare.
Le sue immagini sono ovunque, legate a decine di brand. Non e’ mai mancata una sua effige gigantesca e dominante nelle grandi stazioni nell’ultimo anno. Sinner, ma -a dispetto dell’etimologia inglese- mai peccatore. Mai. Quando cadra’ prima o poi, gireremo come sempre la testa, smarriti, alla ricerca di un altro doppio che viva lotti e vinca per noi. Altra faccia (la sua, stavolta), ma stessa razza. Noi, sempre gli stessi.
(da Dagospia)
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