CHI SARA’ IL NUOVO PAPA? NEL NOME DELLA CONTINUITA’ I FAVORITI SONO PAROLIN, ZUPPI E PIZZABALLA
OUTSIDER IL FRANCESE AVELINE, IL FILIPPINO TAGLE E IL CONGOLOSE BESUNGU
Cosa succede dopo la celebrazione delle esequie? Il camerlengo assume la responsabilità della gestione economica e amministrativa della Santa Sede e prepara il Conclave, dal latino cum clave, chiuso con la chiave o sottochiave, che indica sia la sala in cui si riuniscono i cardinali della Chiesa cattolica per eleggere un nuovo Pontefice, sia la riunione vera e propria. I cardinali residenti a Roma saranno quindi riuniti da Farrell in quotidiane Congregazioni Generali con le quali prenderanno Collegialmente le decisioni. Tradizionalmente, comincia tra il 15esimo e il 20esimo giorno dalla morte del Papa, per dare il tempo a tutti i cardinali elettori di raggiungere il Vaticano. Tuttavia, Papa Benedetto XVI modificò la norma per permettere di anticiparlo nel caso tutti i cardinali fossero già presenti.
Per il tempo del Conclave i cardinali elettori (quelli che hanno meno di 80 anni al giorno della sede vacante, ma non più di 120) si trasferiscono nella Domus Santa Marta, dove resteranno isolati fino alla fine delle votazioni. Il nuovo Pontefice può essere scelto solo «per scrutinium»: è necessaria una maggioranza qualificata di due terzi dei cardinali elettori. Le votazioni avvengono a scrutinio segreto, e dopo ogni voto, le schede vengono bruciate. Se il fumo è nero, significa che l’elezione non ha ancora avuto successo; se
bianco, annuncia l’elezione del nuovo Papa, che viene proclamato con il tradizionale annuncio «Habemus Papam» dalla loggia centrale della basilica di San Pietro.
I possibili successori
Tra i cardinali più accreditati alla successione di Bergoglio emergono figure con profili molto diversi. Tra i favoriti c’è l’italiano Pietro Parolin, dal 15 ottobre 2013 segretario di Stato della Santa Sede. Si tratta di un moderato e sarebbe considerato «un’estensione» dell’eredità di Francesco.
Tra i nomi vi è anche quello di Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, espressione di una Chiesa vicina ai poveri e al dialogo, ma con un approccio pastorale innovativo e pragmatico e il bergamasco Giovanni Battista Pizzaballa, conoscitore del Medio Oriente e attuale Custode di Terra Santa.
Da tenere i considerazione inoltre Fridolin Ambongo Besungu (Repubblica Democratica del Congo), arcivescovo di Kinshasa, francescano, il canadese Michael Czerny, il francese Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, il filippino Luis Tagle, prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, il Segretario generale del sinodo il maltese Mario Grech, lato Usa, invece, il cardinale Raymond Burke.
(da Open)
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