COSA DICE GIORGIA MELONI DEL VIDEO COMPARSO SUI SOCIAL DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI CHE UCCIDE UN UOMO PER LE STRADE DI TRIPOLI?
LA VERSIONE RIDICOLA DELLA MILIZIA LIBICA “RADA” CHE PARLA DI UN DIVERBIO PER UN PARCHEGGIO ED ESCLUDE CHE L’UOMO AGGREDITO SIA MORTO E L’IPOTESI DI FAIDA TRA SERVIZI LIBICI
Il video inizia a circolare nelle prime ore del mattino sui social. Ritrae l’ex capo delle milizie Rada e della polizia giudiziaria libica, Osama Almasri, mentre aggredisce alle spalle un uomo in pieno giorno, in strada, a Tripoli.
Lo scaraventa a terra, gli monta sopra con il ginocchio sul petto, sferra tre pugni al volto, poi si alza e infierisce ancora prendendolo a calci. Dura tutto pochi secondi. Poi Almasri trascina via il corpo inerte dell’uomo. Secondo alcuni siti lo avrebbe ucciso. Sull’asfalto e sul bordo del marciapiede restano grandi macchie di sangue.
Le immagini si diffondono in Rete, vengono riprese dai media arabi, e così, poco dopo, il video arriva in Italia sotto forma di incubo per Giorgia Meloni. Le opposizioni, in un attimo, si
scagliano contro il governo.
Almasri sta diventando una di quelle macchie impossibili da lavare via. Lo scorso gennaio, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l’umanità, era stato arrestato a Torino, poi rapidamente liberato e riportato in Libia su un aereo dell’intelligence italiana. Ne nasce uno scontro con la Corte dell’Aja, mentre in Parlamento, per mesi, le opposizioni martellano.
Poche settimane fa anche la procura di Roma ha chiesto di processare i ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, e a ottobre il centrodestra dovrà votare in Parlamento proprio per impedire di procedere con quel processo. Questo video, dal punto di vista comunicativo, rischia di essere per il governo Meloni l’inciampo più serio.
Al centrosinistra non sfugge che se Almasri ha davvero ucciso un uomo in video, per il governo è già un enorme problema. Se poi lo ha fatto dopo essere stato liberato e riportato a Tripoli, può diventare qualcosa di più. La responsabilità morale potrebbe essere in parte addossata al governo Meloni.
Non a caso, la segretaria del Pd Elly Schlein chiede a Meloni di «spiegare agli italiani per quale motivo il suo governo ha volutamente ignorato il mandato di cattura della Corte penale internazionale che pende su Almasri e lo ha liberato e riaccompagnato a Tripoli, dove – sottolinea – sta continuando a uccidere». Quelle immagini, dice, «sono terrificanti».
Qualche ora più tardi i servizi italiani contattano la milizia libica Rada, che offre una versione rassicurante: il video risalirebbe
vagamente «al 2021 o al 2022», dicono i libici, ex colleghi di Almasri, e l’uomo aggredito «non ha riportato lesioni gravi».
Almasri, poi, lo avrebbe percosso solo perché, quando gli aveva chiesto di spostare l’auto perché parcheggiata male, quella persona aveva tirato fuori una pistola.
Ricostruzione «bizzarra», notano alcune fonti di opposizione, visto che nel video non appare alcuna pistola, mentre è ben visibile un miliziano della Rada al fianco di Almasri che impugna un Kalashnikov. Insomma, «non sembra proprio plausibile che qualcuno, di fronte a due uomini, di cui uno armato con un mitra, possa pensare di tirare fuori una pistola per un litigio su un parcheggio». Per l’Ong Refugees in Libya, poi, le immagini sarebbero «recenti». E aggiungono di «essere al lavoro per risalire alla data esatta». Le opposizioni, intanto, attaccano frontalmente il governo
(da agenzie)
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