COSA VUOLE DAVVERO PUTIN, A PARTE IL CONTROLLO DELL’UCRAINA? IL “NEW YORK TIMES” LO SPIEGA BENE
“VUOL SEPARARE GLI STATI UNITI DALL’EUROPA E INDEBOLIRE O DISTRUGGERE LE RELAZIONI TRANSATLANTICHE CREATE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE. …VUOLE CHE LA NATO PONGA FINE A OGNI ESPANSIONE, RITIRI LE TRUPPE DAI PAESI CHE VI HANNO ADERITO POST 1997, COMPRESI GLI EX SOVIETICI, E NEGOZI UNA NUOVA ‘ARCHITETTURA DI SICUREZZA’ CHE RICONOSCA LA VECCHIA SFERA DI INFLUENZA SOVIETICA”
Trump nel corso della conference call a cui partecipava anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha rassicurato i leader impegnandosi: «Se il primo incontro andrà bene, ci sono ottime probabilità che organizzeremo un secondo meeting fra Putin e Zelensky. Più produttivo del primo perché avrò capito dove siamo». La tela pazientemente intessuta dall’ambasciatore Usa alla Nato Matthew Whitekar – che ha svolto un ruolo chiave nell’incoraggiare The Donald a riconoscere il valore dell’alleanza e a considerare il punto di vista europeo – ha retto, tanto che il presidente ha poi parlato di «Ottima riunione».
Ma intanto il presidente degli Stati Uniti, pur ostentando ottimismo e ribadendo di volere «la fine della guerra di Joe Biden» non solo non si sbilancia su cosa dirà a Putin. Ma mette addirittura le mani avanti, dicendo di non sapere se potrà impedirgli di continuare a colpire i civili. «Mi è già successo di avere colloqui positivi con lui e poco dopo scoprire che un suo razzo ha colpito una casa di riposo o un condominio e c’erano molti morti» ha detto rispondendo alla specifica domanda di un giornalista in merito: «Non posso fermarlo, mi sono già trovato in questa situazione»
Se però la trattativa con Mosca dovesse fallire, assicura, «ci saranno conseguenze», ma non specifica quali. Lo fa per lui
poco dopo il segretario al Tesoro Scott Bessent: «Se il colloquio andrà male, sanzioni e dazi secondari aumenteranno». Mentre un alto funzionario statunitense conferma ad Axios che in quel caso «continueremo anche a vendere armi all’Ucraina». Allo stesso sito d’informazione, d’altronde, un’altra fonte sussurra: «Trump è ancora arrabbiato con Putin, se potesse scegliere gli affonderebbee l’economia. Se usa una retorica che può sembrare filorussa è perché pensa di poter ottenere così più risultati».
Il Cremlino, però, sembra inamovibile: «La posizione della Russia resta invariata ed è quella già espressa poco più di un anno fa, il 14 giugno 2024», ha affermato ieri il portavoce del Ministero degli Esteri Alexei Fadeev, riferendosi al discorso pronunciato da Putin un anno fa, dove delineò le sue condizioni per arrivare alla pace: il ritiro completo delle forze di Kiev da regioni chiave ucraine insieme all’abbandono delle sue ambizioni per far parte della Nato. Proposte che indignarono l’Occidente Di sicuro l’atteggiamento di Mosca – lo sottolinea il New York Times – preoccupa gli analisti.
«Resta il timore che la conversazione pianificata in fretta con gli europei finisca solo per fare il gioco di Putin, maestro di manipolazione». Non basta: gli obiettivi dichiarati del russo, lo sottolinea ancora il giornale, non si limitano all’Ucraina: «Vuol separare gli Stati Uniti dall’Europa e indebolire o distruggere le relazioni transatlantiche create dopo la Seconda Guerra Mondiale. Vuole che la Nato ponga fine a ogni espansione, ritiri le truppe dai paesi che vi hanno aderito post 1997 – compresi gli ex sovietici – e negozi una nuova “architettura di sicurezza” che riconosca la vecchia sfera di influenza sovietica».
(da La Repubblica)
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