GENOVA, IL NO AL PATROCINIO DEL GAY PRIDE DEL SINDACO DIVIDE IL CENTRODESTRA
L’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITA’ CONTESTA IL SINDACO: “IO PARTECIPERO’ AL CORTEO”… ANNA PETTENE (FORZA ITALIA): “ATTO DI INCOMPRENSIBILE CHIUSURA E OSTILITA'”… MA I LEGHISTI DEVONO FARE MARCHETTE CON L’ELETTORATO PIU’ BECERO
Il Sindaco Marco Bucci ha detto no, ma nel centrodestra e anche all’interno della sua giunta le posizioni non sono unanimi rispetto al patrocinio (non oneroso) del Comune, che è stato negato alle iniziative promosse dal Coordinamento Liguria Rainbow per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender: la ColorataCena ai giardini Luzzati del 17 maggio, in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, e il corteo del Liguria Pride del 16 giugno.
Nel coro di silenzi con il quale il centrodestra ha accolto anche questa decisione del sindaco, si distinguono per ora pochissime voci.
Una, molto critica, è di Anna Pettene, avvocato, moglie di Edoardo Garrone, indicata come possibile candidata prima in consiglio comunale nella lista Bucci e poi alle politiche con Forza Italia. Pettene, che fa parte della squadra di “saggi” del vicesindaco Stefano Balleari, ha scritto su Facebook che «negare il gay pride a Genova (il sigillo del Comune) è un atto di incomprensibile chiusura e ostilità . Non sono d’accordo».
E poi chiede: «L’omofobia non esiste secondo molti. Siete convinti? Non altre questioni in gioco e di contorno ma solo una semplice domanda: esiste ai giorni nostri l’omofobia?». E la risposta non detta è facilmente intuibile.
Ma anche l’assessore Arianna Viscogliosi (Direzione Italia), che ha la delega alle Pari opportunità oltre che al Personale, fa sapere che «sarò personalmente presente per portare la mia vicinanza a chiunque lotti per i propri diritti e per le proprie pari opportunità . Le mie azioni concrete – sottolinea Viscogliosi – parlano per me: sono contro ogni forma di razzismo, omofobia, violenza… Rispetto la scelta del sindaco che, fin dall’elezione, ha detto che il patrocinio non sarebbe stato concesso ad eventi divisivi o che possono diventare terreno di contrapposizione ideologica».
Anche se pure il patrocinio negato divide.
(da “Il Secolo XIX”)
Leave a Reply