I GIUDICI ORDINANO IL RIMPATRIO IN ITALIA DEI MIGRANTI SEQUESTRATI IN ALBANIA, LE OPPOSIZIONI SCATENATE: “UNA TRUFFA DA CENTINAIA DI MILIONI A DANNO DEGLI ITALIANI”
RACHELE SCARPA (PD): “RESTO QUI FINO A CHE NON LI VEDRO’ IMBARCARE PER L’ITALIA E SARA’ POSTA FINE A UN ATTO ILLEGALE”…. M5S: “UNA TRUFFA, MELONI CHIEDA SCUSA PER AVER RAGGIRATO GLI ITALIANI”
I migranti arrivati mercoledì mattina in Albania devono tornare tutti in Italia. La sezione immigrazione del tribunale civile di Roma non ha convalidato il provvedimento di trattenimento emesso dalla questura di Roma il 17 ottobre scorso . «I due Paesi da cui provengono i migranti, Bangladesh ed Egitto, non sono sicuri, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia», è quello che afferma in sintesi uno dei giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, nella sua ordinanza. Per i giudici lo stato di libertà potrà essere riacquisito solo in Italia e per questo dovranno essere riaccompagnati in Italia.
Confermati quindi i dubbi espressi da tempo sull’operazione Albania e su come si sarebbe espresso il tribunale civile di Roma anche alla luce delle sentenze già emesse su casi analoghi e della sentenza della Corte di Giustizia europea emessa il 4 ottobre scorso che stabiliva che, per essere considerato sicuro, un Paese deve esserlo in ogni sua parte e per ogni persona, non possono esserci cioè persecuzioni, discriminazioni o torture verso nessuno in nessuna zona di territorio. Egitto e Bangladesh quindi non sono considerati «sicuri».
«Un flop clamoroso per la propaganda elettorale di Giorgia Meloni. La decisione è perfettamente coerente con la sentenza della Corte di giustizia europea, non è una sorpresa, la legge dice questo. Evidentemente quella sentenza non l’aveva letta il Governo che ha provveduto a suon di forzature a mettere su questa operazione di propaganda da centinaia di migliaia di euro», commenta Rachele Scarpa, deputata del Pd, che stamane ha visitato il centro di Gjader dove sono trattenuti i 12 migranti.
«Quasi un miliardo di euro dei contribuenti italiani per costruire due lager e circa 300 mila euro per trasportare 16 migranti in Albania con una nave militare (18mila euro a persona) letteralmente buttati. Complimenti, patrioti. Le italiane e gli italiani hanno pagato di tasca loro la vostra propaganda. Illegittima», scrive su X l’eurodeputato del Pd Alessandro Zan.
«Giorgia Meloni deve chiedere scusa agli italiani, – dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Politiche Ue di Camera e Senato – a partire da quelli che l’hanno votata, per averli raggirati con una truffa. Perché di questo si tratta: una truffa da centinaia di milioni di euro con cui Meloni, dopo essersi resa conto di non poter attuare il folle blocco navale promesso in campagna elettorale, ha voluto far credere agli italiani di aver trovato il modo di tenere lontani gli immigrati spedendoli oltremare. Una truffa organizzata così male da essere sventata dopo sole 48 ore dalla sua attuazione con l’ordine dei magistrati di liberare e rispedire in Italia i primi dodici migranti trasferiti in Albania, spendendo quasi 300 mila euro solo di gasolio. Un esito inevitabile: i giudici non hanno potuto convalidare il loro fermo amministrativo dovendosi attenere, come ovvio, al diritto europeo che, per sentenza Cedu dello scorso 4 ottobre, non riconosce come sicuri i Paesi così definiti dal governo. Tutta una truffa, tutto falso. Tranne le centinaia di milioni spesi per mettere in piedi questa messa in scena. Cosa farà ora Meloni? Sfiderà la legge continuando a portare in Albania migranti che dopo due giorni dovranno tornare liberi in Italia? Dal blocco navale al ponte navale?».
A questo punto si tratta di capire come e quando saranno riportati in Italia. “Io non mi muovo da qui finché non li porteranno via”, assicura Rachele Scarpa.
(da agenzie)
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