IUS SCHOLAE, TAJANI RISPONDE AI RAZZISTI: “NON IMPONGO NIENTE, MA NON ACCETTO IMPOSIZIONI DA NESSUNO”
“ESSERE ITALIANO NON E’ LEGATO A SETTE GENERAZIONI, MA A QUELLO CHE SEI” … E ALLORA CHE CI STAI A FARE CON I SOVRANISTI DELLA DOMENICA?
Lo ius scholae divide i partiti della maggioranza di governo (qui tutte le posizioni sulla riforma della cittadinanza) ma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani punta a rassicurare sulla tenuta del governo anche se dal Meeting di Rimini non rinuncia a una battuta all’alleato leghista Matteo Salvini, che invece continua a insistere per lasciare la legge così com’è.
Parlando del ruolo della cooperazione italiana in Africa e del Piano Mattei il leader di Forza Italia, molto applaudito, ha detto: «Non voglio parlare degli africani che poi possono diventare cittadini italiani perché poi qualcuno si arrabbia. Mi riferivo allo ius scholae, ma non c’è niente di straordinario».
Sono tanti i temi – gli chiedono – che vi allontanano dalla Lega? «No, io non ho alcuna preoccupazione da questo punto di vista. Siamo partiti diversi, se no saremmo un partito unico. Siamo per il programma di governo, quello che ci vincola è il programma. Per quanto riguarda lo ius scholae, non è parte del programma di governo, quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati. È una nostra opinione. Così come ci sono altri punti che non sono nel programma di governo che vengono sottolineati da altri alleati e ne parliamo. Però non è che perché un tema non è nel programma di governo non se ne può parlare. Ognuno ha diritto di dire. Io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare».
Il vicepremier è assolutamente convinto, dice, che sullo ius scholae «bisogna andare avanti: la realtà italiana è questa». Per lui, «essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu. Bisogna guardare la realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull’identità e sulla cultura perché se accetti di essere europeo nella sostanza sei italiano e europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché dentro di te vivi quei valori, perché dentro di te hai quell’anima europea. Se poi i tuoi genitori sono nati a Kiev, La Paz o Dakar è la stessa identica cosa», ha aggiunto il titolare della Farnesina. «Io preferisco quello che ha i genitori stranieri e canta l’inno di Mameli all’italiano da sette generazioni che non lo canta».
Tajani perciò, sul tema, tira dritto: «Avere delle idee, discutere, non significa né essere contro né essere ai ferri corti né fare polemica. Ognuno ha le sue idee, noi abbiamo la nostra identità. Non rinunciamo e non rinunceremo mai alla nostra identità. Siamo parte della coalizione, siamo leali. Io ho tanti difetti, ma certamente la lealtà è uno dei pochissimi pregi che ho. Sono sempre stato leale al centrodestra dal 1994 ad oggi, quindi da questo punto di vista il governo può dormire sonni tranquilli per quanto riguarda Forza Italia».
Il leader è tornato a insistere sul progetto di attrarre nuove forze centriste: «Siamo parte integrante del centrodestra – ha spiegato -, noi vogliamo però allargare i confini del centrodestra per far avere più voti al centrodestra. Il nostro compito è quello di prendere i voti al centro, cioè quelli che stanno tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Non andiamo a cercare voti nell’elettorato della Lega o di Fratelli d’Italia, li andiamo a cercare dove si possono allargare i confini. È quello che stiamo facendo. Credo che di questo tutti quanti debbano essere grati a Forza Italia, perché sta costruendo un percorso che ci porterà a crescere come forza politica e anche come coalizione di centrodestra».
(da agenzie)
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