IUS SOLI, IL MANCATO VOTO IN SENATO: ECCO TUTTI GLI ASSENTI, TRA INFAMI E VIGLIACCHI
AVVENIRE: “FINE INGLORIOSA DEL PARLAMENTO”… TRADITI I DIRITTI DI 800.000 ITALIANI PER INTERESSI DI POLTRONA
Il 23 dicembre il voto sullo ius soli era stato affossato definitivamente in Senato: su 319 senatori, erano presenti solo in 116.
Nemmeno uno sui banchi del M5s, quasi il deserto su quelli dei centristi.
Ovvio il blocco da parte del becerume di Lega e Forza Italia che hanno tentato di affossare la legge sin dalla sua presentazione.
Assenti 29 dem (2/3 del gruppo: i presenti erano 69), Mdp quasi al completo (13 su 16) e alcuni parlamentari del Gruppo misto.
La loro presenza, comunque, non sarebbe stata sufficiente per raggiungere il quorum.
La presidente della Camera Laura Boldrini parla di “promessa mancata, Avvenire accusa i politici di essere “ignavi e in fuga”. Per il sottoosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto “la mancata approvazione fa male”.
“Ma – precisa, rispondendo anche alle critiche da sinistra di chi come Enrico Rossi di Mdp dà la colpa ai dem – il Pd da solo in Senato non ha i numeri per far nulla, nemmeno garantire il numero legale. Con o senza i nostri 29 senatori il numero legale non ci sarebbe stato”. Sulla stessa linea il deputato dem Gianfranco Librandi, che espreime il suo “rammarico” e definisce lo Ius soli “una priorità per il futuro”.
Poi c’è tutta la “tristezza” di don Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele, secondo cui “quella che si è verificata in Senato è un’inqualificabile diserzione dalla responsabilità “. “La politica – ha aggiunto il sacerdote – non può essere un gioco di potere sulle speranze delle persone, un’umiliazione dei loro diritti e delle loro aspirazioni”.
Promessa mancata e occasione persa per rendere più coesa nostra società : 800.000 ragazze e ragazzi, che di fatto già lo sono, attendevano con fiducia di diventare cittadini italiani. Assenti in Senato e chi ha fatto mancare sostegno si sono assunti grave responsabilità iussoli”. Lo scrive su twitter la presidente della Camera, Laura Boldrini. Sulla mancanza del numero legale a Palazzo Madama è intervenuto anche Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il quotidiano della Cei.
AVVENIRE: “POLITICI IGNAVI E IN FUGA”
“Far mancare il numero legale è scelta da politica in fuga”, si legge nell’editoriale di prima pagina di Avvenire, il quotidiano dei vescovi.
“Fuga dall’ultima responsabilità di legislatura. Una mossa da ignavi e, al tempo stesso, rivelatrice. Rivelatrice di una ostinata mancanza di comprensione della posta in gioco con la nuova legge sulla cittadinanza in un Paese che invecchia, non sostiene come merita la famiglia e allontana tanti suoi figli. E di una ostinata mancanza di rispetto per i giovani italiani con genitori stranieri che alcuni politici e opinionisti, pronti ad aizzare sentimenti e risentimenti, vogliono risospingere ai margini della comunità nazionale e raccontano come alieni. Che tristezza. Temevamo una ‘fine ingloriosa’ di questo Parlamento che, nel bene e nel male, molto ha fatto. La registriamo ora”.
(da agenzie)
Leave a Reply