JOBS ACT, CRESCONO I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO GRAZIE ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI, NON CRESCE IL LAVORO
IL MURO DEL PIANTO: AD APRILE STESSO NUMERO RISPETTO A UN ANNO FA
Nel mese di aprile di quest’anno è di circa 210 mila unità il saldo tra i nuovi contratti attivati e quelli cessati.
È quanto emerge dalla nota mensile sulle comunicazioni obbligatorie diffuso oggi dal ministero del Lavoro.
Dati che non mostrano sostanziali variazioni rispetto allo stesso saldo registrato nell’aprile dello scorso anno, quando la differenza si attestava intorno alle 203 mila unità , ma che evidenziano una nuova fiammata dei contratti a tempo indeterminato, spinta con ogni evidenza dagli incentivi a sostegno delle assunzioni stabili messi a disposizione dal governo.
Nel mese scorso il saldo tra contratti a tempo indeterminato attivati e cessati è stato di 48 mila, contro i 31 mila circa di marzo e un saldo persino negativo di 6000 unità nell’aprile del 2014.
A questi dati si aggiungono poi quelli sulle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, che vengono contabilizzate a parte, che si attestano appena sotto quota 39 mila, contro i 19.114 dello stesso periodo dell’anno prima.
Da un lato quindi il governo può festeggiare un sempre più frequente ricorso da parte dei datori di lavoro alla stipula di contratti a tempo indeterminati, oggi il 22,7% del totale contro il 15,7% di aprile 2014, dall’altro però nel primo mese in cui il Jobs Act è stato in vigore fin dall’inizio non si rilevano sostanziali scostamenti rispetto all’andamento registrato nell’anno precedente.
E’ evidente che un’azienda, potendo in ogni caso licenziare il nuovo assunto in ogni momento, preferisca usufruire dei contratti a tempo indeterminato con sgravi fiscali per ben tre anni, ma la sostanza non cambia.
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