LA GIORNALISTA CHE DENUNCIAVA LA CORRUZIONE ASSASSINATA A MALTA
ESPLOSA LA SUA AUTO: NELLE SUE INCHIESTE LE ACCUSE AL PREMIER LABURISTA MALTESE
Una blogger anti-corruzione di Malta, Daphne Caruana Galizia, è morta nell’esplosione della sua auto.
La blogger aveva accusato il governo di centrosinistra dell’isola di corruzione.
Daphne Caruana Galizia si era impegnata in un’inchiesta sui cosiddetti Malta Files, documenti che rivelerebbero le responsabilità di La Valletta in schemi di elusione fiscale. La Galizia era stata denominata “una donna Wikileaks” da Politico, che l’aveva inserita tra le 28 personalità che “stanno agitando l’Europa”.
Il suo ultimo post sul suo blog era stato pubblicato alle 2:35, pochi minuti prima di morire.
Circa due settimane fa aveva sporto denuncia alla polizia dopo avere ricevuto minacce di morte.
L’esplosione, riferisce la stampa locale, ha avuto luogo dopo le 15, ora in cui i vigili del fuoco e la polizia sono stati chiamati per spegnere le fiamme. L’auto è esplosa sulla strada, fuori dalla casa della sua famiglia.
Fonti di polizia hanno detto a Malta Today che il corpo della donna è del tutto irriconoscibile. Il figlio Matthew Caruana Galizia era in casa al momento dell’incidente. Il marito di Caruana Galizia, Peter, è stato visto parlare con la polizia sul luogo dell’esplosione. Le cause della deflagrazione sono ancora da accertare.
La giornalista aveva indagato sul coinvolgimento di personalità maltesi nei cosiddetti Panama Papers.
La polizia, riporta il sito del quotidiano, è stata avvertita dell’incidente poco dopo le 15. Non è ancora chiaro cosa abbia provocato la potente esplosione, che ha disseminato i rottami dell’auto della giornalista, una Peugeot 108, nell’area circostante.
La Caruana Galizia era nota per le sue inchieste e per il suo blog Running Commentary. Aveva iniziato la sua carriera nel 1987 per l’edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale era successivamente passata al ruolo di editorialista. Aveva anche diretto la rivista Taste&Flair. E’ stato però il suo blog a proiettarla al centro dell’attenzione del pubblico.
La giornalista maltese fu la prima a dare la notizia del coinvolgimento di Konrad Mizzi e Keith Schembrì, rispettivamente capo dello staff di Muscat e ministro dell’Energia e della Salute, nei Panama Papers.
Quest’anno sul suo blog aveva sostenuto che la società panamense Egrant era di proprietà di Michelle Muscat, moglie del primo ministro maltese.
Lo scandalo aveva portato alle elezioni anticipate di giugno, vinte nuovamente dai Laburisti di Muscat.
I Malta Files, raccontava nel maggio scorso l’Espresso, erano oltre 100mila documenti riservati stati analizzati nel corso di tre mesi di lavoro dal settimanale insieme al consorzio di giornalismo investigativo EIC (European Investigative Collaborations). L’Italia era di gran lunga il Paese straniero più rappresentato nel gigantesco file: quasi 8 mila società maltesi erano all’epoca controllate da azionisti italiani.
Circa 15 mila nostri connazionali comparivano invece nei file in qualità di soci, amministratori o rappresentanti legali.
I giornalisti de L’Espresso, dopo aver appreso la notizia dell’uccisione della “coraggiosa” collega Daphne Caruana Galizia, hanno voluto ringraziarla per il lavoro svolto per il consorzio investigativo Icij, di cui il settimanale fa parte.
“Galizia – ricordano i colleghi che con lei hanno lavorato – ha contribuito a svelare l’esistenza di alcune società offshore appartenenti a personaggi famosi maltesi che il nostro settimanale ha pubblicato nei mesi scorsi. Il brutale omicidio di Daphne dimostra ancora una volta quanto un’informazione documentata e di denuncia sia percepita come un pericolo dai potenti e della criminalità organizzata. La redazione si stringe al dolore dei familiari”.
(da agenzie)
Leave a Reply