LA PACE IN UCRAINA E’ SEMPRE IN ALTO MARE: TRUMP SPOSTA DI “DUE O TRE SETTIMANE” LA FINESTRA TEMPORALE PER I NEGOZIATI TRA MOSCA E KIEV
DOPO IL BILATERALE PUTIN-ZELENSKY (FORSE IL 22 AGOSTO), C’È CHI VEDE POSSIBILE UN TRILATERALE CON TRUMP NELLE PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE, MA SONO TANTI I PUNTI DELLA DISCORDIA, A PARTIRE DALLE IMPORTANTI CONCESSIONI TERRITORIALI PRETESE DA PUTIN (L’INTERO DONBASS E LE ZONE OCCUPATE DI KHERSON E ZAPORIZHZHIA)… TUTTO DIPENDE DALLE GARANZIE DI SICUREZZA FORNITE A ZELENSKY
La luce in fondo al tunnel della guerra è destinata ad apparire nei primissimi giorni di settembre. È Donald Trump a individuare la finestra temporale nella quale si definirà il percorso verso la fine del conflitto in Ucraina che dura da quasi tre anni e mezzo. «Tra una o due settimane, sapremo se risolvere questa situazione o no, e continueremo a impegnarci al massimo per porvi fine. Sembra ci siano due parti interessate, e di solito questa è una buona notizia», avverte il presidente americano.
C’è chi vede nell’arco temporale delle due settimane la data da cerchiare sul calendario per il trilaterale del presidente americano con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Prima tuttavia, è l’anticipazione a sorpresa del tycoon, ci sarà un bilaterale tra i presidenti ucraino e russo (forse già il 22 agosto).
Sia Zelensky che il presidente Usa concordano nel volere il
trilaterale il prima possibile, perché avrebbe la «ragionevole possibilità» di far finire la guerra in Ucraina.
Tuttavia, sono tanti ancora i punti di discordia, in particolare la questione dei territori ucraini da cedere a Mosca. Putin sarebbe disposto a congelare il fronte della guerra nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia in cambio dell’intera regione del Donbass.
Per Zelenskyy la possibilità di ritirare le truppe dal Donbass non è fattibile, tuttavia sarebbe disposto a trovare dei compromessi per porre fine alla guerra, senza rinnegare i sacrifici – e tutti i morti – di questi tre lunghi anni di guerra.
In particolare, una questione molto importante per gli ucraini sono le garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti e dell’Europa per evitare un possibile nuovo attacco russo in futuro. Fra queste, secondo Zelensky, è categorica la necessità di riarmare le truppe ucraine. Sotto questo punto di vista, il Cremlino ha sempre spinto per la smilitarizzazione del Paese e auspica un cambio di governo, ovvero la rimozione di Zelensky dal potere.
Altro tema: Trump ha già affermato che il ritorno della Crimea a Kiev e l’entrata dell’Ucraina nella Nato non sono temi discutibili per ottenere una pace, ma il tycoon di New York ha aperto alla possibilità d’inviare truppe europee, persino americane, sul suolo ucraino per poter garantire la durata della pace. Elemento questo che richiederebbe un cambio di passo, ma questa volta d parte di Putin che non gradisce l’idea di vedere truppe di Paesi della Nato (pur senza l’ombrello dell’Alleanza) a ridosso del territorio sovrano russo.
(da agenzie)
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